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IRAQ LIBERO - comitati per la Resistenza del popolo iracheno

28/09/2004

Comunicato sulle manifestazioni del 25 settembre


Riceviamo e volentieri diffondiamo:


IRAQ LIBERO - COMITATI PER LA RESISTENZA DEL POPOLO IRACHENO

Comunicato sulle manifestazioni del 25 settembre


25 settembre: UN PASSO AVANTI

Accogliendo l´indicazione emersa dal Mumbay Resistance 2004, il 25 settembre, in una ventina di paesi, compresi gli Stati Uniti, si sono svolte manifestazioni, presidi e assemblee di sostegno alla giusta e legittima Resistenza del popolo iracheno. Cio´ e´ stato possibile grazie all´impegno profuso non solo dalla rete dei Comitati Iraq Libero, ma da svariate organizzazioni politiche e sociali.

Noi tiriamo un bilancio positivo delle mobilitazioni avvenute in Italia.
In un quadro segnato:

1. da uno sconcertante riflusso del movimento contro la guerra,
2. da un senso diffuso di paura e di angoscia artatamente seminato dalla campagna "antiterrorista" bipartisan e dall´uso propagandistico del sequestro delle due Simone,
3. da un´offensiva mediatica poderosa e martellante tesa a presentare la Resistenza come "barbarie terrorista", e a criminalizzare chiunque sostenga il popolo iracheno come una specie di "estremista fuorilegge",
4. da una caccia alle streghe repressiva che negli ultimi mesi ha messo sotto inchiesta o arrestato decine di antimperialisti,
5. dalla nuova svolta ad alto valore simbolico del P.R.C., che ha derubricato la questione del ritiro delle truppe italiane, sostenendo addirittura "gli sforzi" del governo Berlusconi "finalizzati a salvare la vita degli ostaggi italiani".

Ebbene, il fatto stesso che in un clima tanto difficile e ostile ci siano state, non una, ma quattro manifestazioni di sostegno alla Resistenza del popolo iracheno, e´ un fatto politico notevole …—che la stampa di regime non ha infatti mancato di segnalare come elemento "scandaloso". Tra queste manifestazioni per noi e´ stata importante quella di Perugia, non solo perche´ fino all´ultimo le autorita´ hanno cercato di vietarla, ma perche´ solo ad aprile questa citta´ era stata teatro di una delle piu´ spettacolari "operazioni contro il terrorismo internazionale", culminate nell´arresto di alcuni noti militanti antimperialisti. Il fatto che circa 500 persone abbiano sfilato in un corteo limpido e combattivo (la citta´ non si e´ fatta terrorizzare e i negozi erano tutti aperti); e che diverse centinaia di giovani (nonostante il freddo glaciale e un grave ritardo dovuto a imprevisti tecnici) abbiano assistito al concerto musicale notturno contro la guerra e per ottenere spazi autogestiti, dimostra che siamo si una minoranza, ma una minoranza che conta, poiche´ parla al popolo, ad un popolo che spesso e´ piu´ sensibile e ricettivo delle sue rappresentanze politiche.

L´idea lanciata a Mumbay di una giornata internazionale d´azione per la Resistenza irachena si e´ rivelata davvero feconda e, ritenendo che la guerra irachena di liberazione si sarebbe acutizzata e avrebbe occupato il posto centrale della scena mondiale, senz´altro lungimirante. Negli ultimi mesi la guerriglia irachena ha inferto agli occupanti colpi pesantissimi, al punto che gli stessi comandi americani hanno ammesso che molte citta´ e vaste zone del paese sono ormai "fuori controllo", sono cioe´ zone liberate. Alcuni grandi media statunitensi affermano senza peli sulla lingua: "Stiamo perdendo la guerra".
Proprio per questo nei paesi imperialisti, soprattutto in quelli piu´ vicini agli USA, il potere ha usato la propria arma principale, i media, come una bomba atomica per radere al suolo e annichilire il movimento contro la guerra il quale conteneva nel suo seno una spinta fortissima alla solidarieta´ verso il popolo iracheno aggredito e insorto. Inutile nascondere che questa campagna di terrorismo mediatico, recepita dagli slittamenti della sinistra istituzionale, ha non solo contribuito a tagliare le gambe al movimento contro la guerra, ha determinato un isolamento di tutte le forze antimperialiste.

Sapevamo dunque che a manifestare saremmo stati poche migliaia. Ma chi ਠsceso in piazza ha comunque svolto un compito inestimabile: ha presidiato una trincea, ha piantato, proprio dentro il perimetro blindato del sistema imperialistico, le bandiere irachene e palestinesi, che se per i potenti sono l´allegoria del "male assoluto", per gli oppressi di ogni angolo del mondo sono il simbolo della liberta´, di un´umanita´ che cerca fieramente di rialzare la testa.

Siamo ben coscienti delle difficolta´, ma siamo altrettanto consapevoli di essere una fastidiosa spina nel fianco per il regime bipartisan, al quale stiamo impedendo di illegalizzare la solidarieta´ col popolo iracheno. E` questa la base del lavoro politico che ci attende e del possibile accrescimento dei consensi. Sintomatico, in questo contesto, cio´ che e´ accaduto, proprio il 25 settembre, alla sfilata nazionale del PRC. Una manifestazione scarsamente partecipata, nella quale perಠnon sono mancate le voci di chi appoggia la Resistenza irachena, in aperto dissenso con la linea di quel partito. Sintomi certo, ma essi aumentano giorno dopo giorno.

Nel porgere un saluto fraterno a tutte le forze che hanno manifestato il 25 settembre, nel ringraziare tutti quanti hanno sfidato la repressione del regime e l´ostilita´ della sinistra istituzionale, esprimiamo l´augurio che questo passo avanti non sia stato invano, che con l´avanzare della Resistenza in Iraq si consolidi anche quella in Italia. Consolidamento che richiede non solo audacia, ma anche la più sincera e larga unita´.

COMITATI IRAQ LIBERO
27 settembre 2004