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GROUND ZERO N.1, 9 Novembre 2007

09/11/2007

Periodico di agitazione mentale del Campo Antimperialista

LIVELLO PERFETTO
GROUND ZERO
periodico di agitazione mentale del Campo Antimperialista

Numero 1

9 Novembre 2007

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In questo numero:

Scenari possibili. Veltroni e Pol Polt. Il fascino discreto delle ipostasi

Rovesciando il mondo. Ebrei intelligenti

Il bosco di bistorco. A lora

Di sonno in ragione. Jean Baudrillard

Il paese degli struzzi. L'impero colpisce ancora: lo sciavo prende la frustata e tace

Islamici satanici: Il tempo dei gitani

LIVELLO PERFETTO

Vi ਠchi, dopo tanto vano lottare per trasformare
radicalmente la realtà  sociale, finisce per farci la pace. Noi siamo tra coloro
che essendo ancora in grado di sognare, sono costretti a combatterla. Una lotta che rifiuta l'accomodamento, che
implica un corpo a corpo coi fatti. 

Già , I FATTI. Lo stesso atto di strapparne alcuni dal caravanserraglio dell'ordinaria follia, per
separarli, per ragionarci su, ਠun atto partigiano. Già  nello stabilire una
gerarchia dei fatti si cela una visione del mondo, un rapporto con la realtà 
che puಠessere critico o invece apologetico. La neutralità , ove non sia la pura
e semplice indifferenza rispetto a tutta la merda che ci sommerge, ਠun puro e
semplice inganno. Alcuni fatti sono cosଠpiù importanti e istruttivi di tanti
altri. Alcuni di essi fanno da paradigma.

Le MISURE SECURITARIE
approvate in fretta e furia dal governo sono sotto ogni aspetto tremendamente
istruttive. Un omicidio che poteva essere rubricato come tanti altri alla voce
"criminalità " ਠassurto invece a questione nazionale. Ancora pochi anni fa solo
i più beceri razzisti avrebbero potuto chiedere che un'intera comunità  di
migranti fosse colpevolizzata per il gesto inconsulto di un singolo
delinquente. Ora invece ci ਠspiattellato in faccia un decreto punitivo
collettivo, un decreto che considera un'intera minoranza sociale
un'associazione a delinquere (una specie di 270Bis alla decima potenza). Esso à¨
stato approvato col consenso dei "comunisti" i quali, con l'antifona della
"riduzione del danno", ne vanno anzi orgogliosi. La plebaglia proprietaria (o
il popolo se preferite), dopo tanto sbraitare, acclama, esulta appagata. Il
governo ha guadagnato qualche punto di popolarità , dove l'indice di gradimento
si misura nell'assecondare i repellenti conati xenofobi e securitari. In questa
vicenda si nasconde incipiente il futuro prossimo, non solo dell'Italia ma
dell'Europa intera. Le misure da Stato di polizia non basteranno a fermare la
piena razzista, una svolta reazionaria ਠalle porte e sconquasserà  l'Occidente
europeo. Chi più si accapiglia oggi per difendere il totem del quieto vivere,
sarà  in prima linea domani per invocare la dittatura.

Gli ARRESTI per reati politici infatti si susseguono senza
sosta in questo paese. Che al governo ci sia la destra o la sinistra
ammanettare, prima ancora di produrre prove, ਠdiventata una consuetudine. Le
leggi d'emergenza ordinaria amministrazione. Venti immigrati maghrebini
arrestati a Milano per terrorismo internazionale. Siamo talmente assuefatti
allo piscofarmaco dello Stato di polizia che la notizia ਠsparita dai giornali
il giorno dopo. Ma la Spada di Damocle non pende solo sulla testa dei
musulmani, degli antimperialisti, pende anche su quella di ragazzi come i
cinque arrestati a Spoleto con ripugnante ostentazione di forza e di mezzi. Prove
che siano terrroristi praticamente nulle. Sono anarchici, tanto basta. La
nostra solidarietà  affettuosa va a tutti loro, a tutte le vittime di questo
tritacarne mascherato da Stato di diritto (un saluto particolare vogliamo
inviare a Michele, arrestato come un criminale nella incredula Spoleto: un
compagno, un amico, un fratello: ti siamo accanto con tutto il cuore).

IL MONDO àˆ IN SUBBUGLIO. La connessione tra questa pressione
securitario-repressiva che si manifesta dentro la fortezza imperialista e quanto
succede fuori i più non riescono a vederla. Si tratta invece delle due facce
della stessa medaglia. L'imperialismo a guida americana, dopo essere passato
all'attacco su larga scala, si trova ora impantanato. Vorrebbe venirne fuori
con una controffensiva. Non puಠpermettersela senza coprirsi le spalle, senza
spazzare via dietro le linee tutte le forze che a vario titolo considera
sovversive, nemiche, "terroriste".

Mentre GAZA resiste in condizioni disperate all'embargo e
all'assedio; mentre le forze nazionali libanesi tengono testa ad avversari che
americani e francesi istigano affinchà© il paese precipiti nella guerra civile;
mentre la Resistenza irachena riesce ancora a tenere testa all'esercito più
potente del mondo (nel 2007 gli americani hanno subito il più alto numero di
vittime dall'inizio dell'invasione); mentre in Afghanistan le guerriglie
allargano a nuove province la loro influenza; mentre in Pakistan il traballante
regime militare deve addirittura disobbedire agli ordini dell'imperatore per tenere
in piedi la baracca; mentre la Russia puಠsfidare gli USA riprendendosi il
controllo dell'Asia centrale e del Caucaso —l'imperialismo a guida americana
pensa di attaccare l'Iran, vero o falso che sia considerarlo la testa del
serpente, il Gordiano nodo da sciogliere per tenere in piedi la sua supremazia
in quell'area vitale che va dal Mediterraneo all'Indo, e dal cui controllo
dipenderanno le sorti del mondo per un lungo periodo a venire.

Il governicchio Prodi, ammesso che resista più a lungo,
passata la burrasca autunnale della finanziaria, potrebbe dunque trovarsi in
primavera se non addirittura nei prossimi mesi, dentro una vera e propria
bufera. Le forche caudine della GUERRA ALL'IRAN sono dietro l'angolo. La
sgangherata compagine che lo sorregge, ove Bush scatenasse il finimondo,
salterà  in aria come un castello di carte. Ove Prodi non volesse allinearsi
all'imperatore il suo decesso ਠpressoch੠assicurato. Altri prenderanno nel
frattempo al suo posto, ligi come il proconsole Sarkozy agli editti imperiali.
Intanto Prodi si arrabatta. Incontrando il primo ministro turco Erdogan (il
quale senza ambagi dichiara di voler sterminare la guerriglia curda animata dal
PKK) afferma che i rapporti con la Turhia sono ad un "LIVELLO PERFETTO".
D'Alema aveva già  consegnato il corpo di Ocalan ai suoi nemici, ora Prodi
riconferma al regime di Ankara pieno appoggio all'aggressivo revanscismo turco,
che giunge a descrivere "atteggiamento misurato" (solo perchà© Erdogan non ha
ancora invaso l'Iraq settentrionale).

Cosଠà¨, anche se non vi pare.