logo campo

Visita il sito italiano: www.antimperialista.it

CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE

10/12/2003

L`ALIBI CHE NON REGGE


Riceviamo dai promotori e volentieri diffondiamo:

visita il sito dei promotori della manifestazione per l`Iraq: www.iraqlibero.net

aggiornato con decine di documenti, riflessioni, notizie dall`Iraq e la lista completa dei nuovi firmatari dell`appello


CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE

Roma 13 dicembre

MANIFESTAZIONE NAZIONALE AUTOCONVOCATA


ore 14,00, Forum
incontro con la resistenza irachena
Aula Magna dell`Istituto Tecnico Galileo Galilei
Via Conteverde 51 (zona P.zza Vittorio)

Ore 17,00 Manifestazione
sit-in nei pressi dell`Ambasciata U.S.A
P.zza Barberini


Continuano a giungere, anche dall`estero, messaggi di solidarieta` alla manifestazione. Segnaliamo quelli del Comitato Centrale del Fronte Nazionale Democratico della Corea del Sud; del movimento *Albayan Althawri* (Opposizione Antimperialista Irachena) e dell`Associazione Marocchina per i Diritti umani *Errachidia*: dell`Organizzazione Comunista della Grecia (K.O.E.).
Salutiamo infine tutti gli antimperialisti greci che dopo un partecipato tour con Al Kalemji ci hanno comunicato che anche in Grecia il 13 dicembre, si svolgera` una manifestazione nazionale unitaria di appoggio al popolo iracheno che resiste.


L`ALIBI CHE NON REGGE

Minacce anonime ai promotori e anzitutto al portavoce della Resistenza Awni Al Kalemji affinche` desistesse dal venire in Italia, sale non concesse, denuncie penali e diverse interrogazioni parlamentari da parte di esponenti di Forza Italia e A.N. allo scopo di proibire la manifestazione del 13 e illegalizzare gli antimperialisti. Tutto questo dopo una campagna di criminalizzazione e diffamazione a mezzo stampa e TV che dura da circa due mesi. Non riuscendo a spaventare noi, stanno tentando di farlo con quelli che ci hanno espresso la loro solidarieta`. Mai una manifestazione ha incontrato tante accanite opposizioni. La ragione salta agli occhi: abbiamo toccato un nervo scoperto. L`Italia si trova ad essere un paese belligerante senza essere formalmente in guerra. Il nervosismo del governo dipende dal fatto che esso, non noi, e` in fallo: ha calpestato la Costituzione ed e` fuoriuscito dalla legalita`. Se il governo Berlusconi e` ancora in sella questo lo de ve solo alle Sue opposizioni, che avendo esse per prime, nel 1999, violato il tabu` della guerra, ora hanno le mani legate e non possono metterlo con le spalle al muro. Un`opposizione che facesse seriamente il suo mestiere dovrebbe anche chiedere l`impeachment del Presidente della Repubblica, venuto meno alla propria funzione primaria: la salvaguardia del dettato cosituzionale. Ma tutti tacciono o parlano d`altro, come se l`Iraq non fosse la questione delle questioni.
Tacciono anche i *movimenti* che pur protestarono contro la guerra ma adesso sono inerti e non ritengono doveroso manifestare contro l`occupazione dell`Iraq, che avviene in violazione dello stesso Diritto internazionale. Tutti stanno zitti, nonostante si sappia che in Iraq non si giocano solo le sorti di quel paese, ma del mondo intero. La malafede dei sordomuti e dei finti ciechi ci pare manifesta. C`e` chi, oltre a non aderire al 13 dicembre, non si e` fatto scrupoli a darci addosso assieme alla peggiore feccia reazionaria, si e` rifiutato di condannare le gravissime affermazioni criminogene degli ambienti vicini al governo. Ma la cosa piu` grave di tutte e` la tregua concessa ad un governo in guerra, che occupa un paese sovrano, mentre esso chiede al Parlamento una proroga per mantenere le truppe in Iraq accanto agli U.S.A. Se la nostra manifestazione non era all`altezza, se ne poteva fare un`altra. Ma nessuno l`ha fatto. Nessuno lo fara`. La ragione e` politica e ogni alibi e` pretestuoso: nessuno ha il coraggio di affermare che la resistenza irachena e` legittima e che l`eventuale disfatta degli occupanti imperialisti sarebbe auspicabile.
I ciechi-sordo-muti serbano in cuor loro una malcelata speranza: che quello del 13 dicembre sia solo un incubo passeggero e passata la buriana tutto tornera` come prima. Errore! Non noi ma il potere ha voluto caricare questa manifestazione di un alto valore simbolico-politico. Il solo fatto che riusciremo a svolgerla, nonostante le intimidazioni, rappresentera` dunque un evento di grande rilievo politico e simbolico: che in Italia c`e` chi non si fa terrorizzare e ha il coraggio di alzare la testa. Chi in aperta connivenza col potere non si e` fatto scrupoli a darci addosso, chi punta in un fallimento della manifestazione con la speranza di sbarazzarsi degli antimperialisti, chi si e` voltato dall`altra parte, non ha solo perso terreno e tempo, ha perso la propria innocenza politica e domani, quando la Resistenza irachena avra` la meglio degli invasori, gli sara` chiesto: voi ieri dove eravate? Cosa facevate per sostenere un popolo insorgente?
Comunque vada a finire questa vicenda noi siamo certi di fare la cosa giusta, come lo sanno coloro i quali saranno con noi a manifestare, nonostante le minacce, le intimidazioni e le calunnie.
Siamo solo la punta di un iceberg.


NUOVA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Allegato B - Seduta n. 392 del 20/11/2003
TESTO AGGIORNATO AL AL 2 DICEMBRE 2003

INTERNO
Interrogazione a risposta orale: VASCON. - Al Ministro dell`interno. - Per sapere -
premesso che:
da un articolo pubblicato dal quotidiano Libero in data 14 novembre 2003, risulta che diversi siti internet hanno avviato sottoscrizioni per la raccolta di fondi a vantaggio della resistenza irachena; viene diffuso anche un numero di conto corrente postale a cui indirizzare i bonifici bancari, ovvero il numero 46676698, intestato al signor Emanuele Fanesi, da devolvere successivamente ai rappresentanti
della Alleanza Nazionale irachena, il cui presidente ਠJabber al Kubasy, fondatore del partito Bath, mentre garante della raccolta ਠAwni Kalemji, portavoce ufficiale della resistenza; sempre da notizia di stampa si apprende che la manifestazione del 13 dicembre, organizzata a Roma dal "Comitato Iraq Libero" per sostenere da un punto di vista politico "il popolo iracheno che resiste", ha attivato un numero verde 800-031533, dove si forniscono notizie sul prossimo corteo, precisando altresଠche si attende il nulla osta della questura; lo stesso Comitato ha aperto anche un sito internet, all`indirizzo www.iraqlibero.net, in cui si rimanda alla raccolta fondi nel campo antimperialista e dove, tra i nominativi dei sottoscrittori, si trovano nomi noti, come quello di Don Gallo, padre Benjamin, i Cobas di Pomigliano d`Arco, e altri nominativi legati al mondo politico e sindacale -:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti sopra riportati, come risultanti da articolo di stampa; se ritenga che tali iniziative realizzino una vera e propria forma di finanziamento verso organizzazioni terroristiche; quali interventi ritenga necessario intraprendere al
riguardo. (3-02864)


IL VERO FRONTE ROSSO-NERO

Perchà© aderisco alla manifestazione del 13 dicembre

dichiarazione di Domenico Losurdo


La linea da seguire nei confronti di coloro che osano parlare di solidarietà  con la resistenza irakena l´ha già  chiarita una volta per sempre Francesco Merlo: "quando non c´à¨ più un terreno comune, il nemico non si affronta ma si abbatte" ("la Repubblica" del 22 novembre). Ogni arma ਠlecita, compresa quella della falsificazione. Non c´à¨ da stupirsi allora che la manifestazione del 13 dicembre sia stata bollata come un´iniziativa "rosso-nera". Si tratta di un linguaggio tutt´altro che nuovo: in termini analoghi si ਠcercato a suo tempo di infangare il Partito comunista russo; allo stesso Forum sociale europeo di Parigi si ਠrimproverato da più parti di aver invitato un autore "antisemita" come Ramadan. E´ un´accusa o meglio una menzogna costruita a priori: dato che Stati Uniti e Israele rappresentano la causa della democrazia, a parlare di resistenza irakena o palestinese possono essere soltanto estremisti e antidemocratici di sinistra e di destra, riuniti in un infausto abbraccio "r osso-nero".
In realtà , gli organizzatori della manifestazione del 13 dicembre hanno più volte chiarito il suo carattere antifascista oltre che antimperialista e hanno ribadito la condanna di ogni forma di razzismo e di antisemitismo. D´altro canto, basta guardarsi attorno per accorgersi dov´à¨ realmente il fronte rosso-nero. Nel chiamare all´unità  contro il "terrorismo", una certa "sinistra" non esita ad allearsi, come ਠavvenuto a Firenze, con i seguaci di Berlusconi (che qualche tempo ha espresso il suo apprezzamento per il carattere mite e benevolo di Mussolini) ovvero con La Russa (che ancora in questi giorni ha voluto sottolineare i lati "positivi" della repubblica di Salà²). Se in teoria ha di mira solo le infamie brigatiste, questo variegato fronte unito tende a bollare come "terrorismo" anche la lotta del popolo irakeno contro l´occupazione militare. Eppure basta sfogliare la stessa stampa statunitense per comprendere chi sono i veri terroristi: interi villaggi vengono circondati dal filo spinato e ridotti ad un campo di concentramento; il rastrellamento terrorizza la popolazione nelle ore notturne; vengono distrutti gli edifici da cui si sospetta possa esser partito il fuoco nemico; vengono arrestati i familiari (in primo luogo le donne) dei presunti militanti per costringerli a capitolare. In sintesi, le truppe americane sono ora impegnate non solo a combattere la guerriglia ma anche a "render chiaro ai comuni irakeni il costo della non cooperazione" (D. Filkins sull´"Internation Herald Tribune" dell´8 dicembre). Prima ancora della resistenza attiva, già  la non collaborazione ਠun crimine!
Quello stesso fronte rosso-nero, che falsificando la realtà  bolla come terroristica la resistenza del popolo irakeno, cerca in ogni modo di impedire o ostacolare la manifestazione del 13 dicembre. Dando la mia adesione a questa iniziativa, oltre ad esprimere la mia solidarietà  agli aggrediti, agli oppressi, ai dannati della terra, ho voluto anche chiarire che non intendo in alcun modo cedere al ricatto rosso-nero o, se si preferisce, rosso-nero-azzurro.

Domenico Losurdo

9 dicembre 2003


PROVOCAZIONI MIRATE

Da un paio di giorni girano in rete messaggi secondo cui organizzazioni fasciste saranno presenti *massicciamente* alla manifestazione del 13 dicembre. Si tratta di messaggi palesemente falsi, tesi a seminare zizzania e a danneggiare il buon esito della manifestazione medesima. Ad ogni buon conto ribadiamo che la manifestazione e` preclusa a queste forze, che nulla hanno a che fare con i Promotori e a cui dunque l`accesso non sara` consentito in alcuna forma.
D`altra parte leggiamo su ilnuovo.it (giornale on line non nuovo a simili allarmismi) che *si temono scontri perche` ... i disobbedienti hanno già  fatto sapere che andranno lଠa far sentire il loro dissenso*. Siamo certi che anche questa e` una bufala.
Oguno capisce che solo dei provocatori al servizio del governo possono avere l`interesse a creare un clima di rissa per impedire il regolare svolgimento dell`unica manifestazione a sostegno della resistenza irachena. Chi poi volesse contestare la manifestazione ha certo il diritto di farlo, sapendo che svolgera` un bel servizio ai forcaioli e ai guarrafondai, che coglieranno la balla al balzo per invocare repressione e pugno di ferro. Dopo tutte le idiozie sul *fronte rosso-bruno* ci manca solo che si formi un *blocco rosso-azzurro-nero*.


Comunicazioni dei promotori

(1) La manifestazione del 13 dicembre, che si svolgera` a Roma, iniziera` alle ore 14,00 con una grande FORUM sul tema: IRAQ: DIRITTO A RESISTERE! Aula Magna dell`ITIS Galileo Galilei, Via Conteverde 51 (zona P.zza Vittorio)

Sono previsti i seguenti oratori:

- Leonardo Mazzei, del Comitato promotore Iraq Libero
- Awni Al Kalemji, portavoce internazionale dell`Alleanza Nazionale Irachena (Opposizione patriottica)
- Jabbar Al Kubaisi, direttamente da Bagdad, Presidente dell`Alleanza Nazionale Irachena
- Ziad Ahmed, del FPLP (Fronte Popolare di Liberazione della Palestina)
- Aldo Bernardini, docente di Diritto Internazionale nell`Universita` di Teramo
- Franco Cardini, docente di Storia Medioevale nelle Universita` di Firenze e La Sorbonne
- Domenico Losurdo, docente di storia della filosofia nell`Universita` di Urbino
- Claudio Moffa, docente di Storia dei paesi afroasiatici nell`Universita` di Teramo
- Padre Benjamin
- Roberto Hamza Piccardo, delle Comunita` Islamiche in Italia
- Giuseppe Pelazza, degli *Avvocati contro la guerra* di Milano
- Costanzo Preve, studioso di filosofia di Torino
- Luigi Cortesi, direttore della Rivista Giano
- Roberto Massari, editore
- Mara Malavenda, SLAI-Cobas Alfa Romeo di Pomigliano D`Arco
- Moreno Pasquinelli, portavoce del Campo Antimperialista

(2) Da alcune regioni le delegazioni giungeranno con autobus dei promotori o comunque in gruppi organizzati. Ecco i referenti da contattare per chi intendesse partecipare alla manifestazione: Lombardia, Pelazza, Tel. 02.48017559 - Veneto, Luca 347.9634657 - Toscana: Leonardo: 347.7815904 - Umbria: Maria Grazia: 349.5128767 - Marche: Antonio 339.3935535, Campania: Mimmo Mignano 081.8037023 - Sardegna: Francesco Ibba 349.1717979:

(3) Questi gli incontri locali con il portavoce della resistenza irachena ancora in corso:
Mercoledi 10 dicembre, Lucca (Toscana) , ore 21,00, Auditorium ex Pia casa, V. S. Chiara (zona Porta Elisa)
Giovedi 11 dicembre Osimo (Marche), ore 21,00, Sala Astea, Via Guazzatore, 163
Venerdi, 12 dicembre, Perugia (Umbria) , ore 17,00, Sala della Vaccara (P.zza IV. Novembre)****
**** La sala e` stata improvvisamente negata dal Comune di centro-sinistra. Svolgeremo dunque l`incontro in P.zza IV. Novembre, davanti al Palazzo dei Priori


FIRMA E DIFFONDI L`APPELLO per una manifestazione nazionale il 13 dicembre a Roma

CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE

per adesioni indica nome, cognome e citta` scrivendo a: 13dicembre@iraqlibero.net
l`appello e` al sito: www.iraqlibero.net