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LA VERITA´ VERRA´ A GALLA

11/06/2004

Comunicato stampa del Campo Antimperialista - 12 giugno 2004


IL CAMPO ANTIMPERIALISTA 2004
SI SVOLGERA` AD ASSISI LA PRIMA SETTIMANA DI AGOSTO

al sito www.antiimperialista.org il programma degli incontri e le schede di prenotazione


Questo Notiziario contiene:

COMUNICATO STAMPA

LA VERITA´ VERRA´ A GALLA


Non tutte le ciambelle vengono col buco. E siccome a Silvio Berlusconi quasi tutte gli sono venute male, ci sono buone probabilita´ che anche questa degli ostaggi gli si sfasci tra le mani. Affinche´ la rudimentale bugia del blitz che avrebbe portato alla liberazione regga nel tempo occorre che non vi siano smagliature nella catena omertosa che i Servizi segreti hanno arraffazzonato per sorreggere questo governo traballante. E´ possibile ma altamente improbabile. Sacerdoti delle menzogne di Stato, essi non mancano certo di scaltrezza e abilita´. Hanno anzitutto tappato la bocca ai tre simil-Rambo i quali, appena sbarcati a Ciampino, sono stati risequestrati, strappati a familiari e giornalisti e portati di peso in una misteriosa carserma dei Carabinieri, allo scopo evidente di istruirli su cio´ che avrebbero dovuto dire --chissa´, forse li hanno anche edotti su come avrebbero dovuto condurre le inevitabili conferenze-stampa-messa-in-scena: ci riferiamo alle penose ostentazioni di filo-berlusconismo e filo-americanismo che i tre hanno sciorinato. Subito dopo sono stati consegnati ai Pubblici Ministeri del pool di Ionta, i quali, come si sa, sono a caccia di improbabili traccie dei registi italiani del sequestro. In tanto affanno non hanno questa volta avuto il tempo per erudire e ammaestrare i giornalisti, che per mestiere, in questi casi, si limitano a trasformare le veline in articoli digeribili. Cosi gia´ adesso qualcosa non funziona. Le contraddizioni tra le diverse versioni sul blitz fornite da polacchi, italiani e americani, sono talmente plateali che vari giornalisti si vanno pudicamente chiedendo se non siano stati presi, un´altra volta ancora, per i fondelli.

Si dice che il governo (non si sa bene attingendo a quali tasche: quelle sfondate del Cavaliere? Fondi neri dei Servizi?) abbia pagato un ingente riscatto. Si parla di nove milioni di dollari. Noi denunciammo gia´ ai primi di maggio che il governo, pur di far saltare la missione di Gino Strada, stava interferendo, e indicammo come: attraverso il SISMI il governo aveva fatto arrivare al gruppo dei guerriglieri la proposta del pagamento di un riscatto. Questo si diceva a Bagdad. E si facevano pure i nomi del triangolo: Maurizio Scelli, crocerossino del Cavaliere, Abdulsalam Kubaissi, l`imam religioso che fa parte del Consiglio degli Ulema, e il personaggio piu´ losco di tutti: il trafficante doppiogiochista Salih Mutlak. Non appena i guerriglieri comunicarono in Italia la decisione di consegnare i tre prigionieri ad una delegazione del movimento contro la guerra, il governo ha accelerato le sue mosse e infittito la trama affinche´ il tentativo della delegazione capeggiata da Strada fallisse. Presumibilmente alzando la posta. Essi puntavano su una divisione del gruppo guerrigliero che aveva catturato i tre italiani, affinche´ prevalesse, come alla fine e´ prevalsa, la tendenza allo scambio in denaro.
Una parte di questi quattrini sara´ sicuramente andata ai trafficanti arabi, un´altra, certamente, l´ha intascata il gruppo guerrigliero che di sicuro potra´ approvvigionarsi di un sostanzioso quantitativo di armi sul mercato nero iracheno (i cui prezzi, a causa dell´arruolamento massiccio nelle diverse formazioni guerrigliere, sono saliti alle stelle).

En passant: vorremmo adesso sapere con che faccia Lorsignori insisteranno con l´inchiesta contro di noi chiamata "Dieci euro per la Resistenza". Non erano, i nostri, soldi destinati ad acquistare armi, ma per aprire un giornale della Resistenza. E dato che ogni voce antimperialista in Iraq e´ rigorosamente illegale, nessun euro e´ ancora stato inviato in quel paese. Ora, ammettendo che la legge sia uguale per tutti, dovremmo supporre che qualche PM sia in procinto di aprire un fascicolo contro Berlusconi e il SISMI come finanziatori del "terrorismo". Lo prescrive il 270ter e l´adesione del Parlamento italiano ai dispositivi "antiterroristici" contenuti nelle famigerate Liste Nere.

In attesa di vedere Berlusconi indagato come mecenate del "terrorismo internazionale", come colui che finanzia l´acquisto di armi e esplosivi con cui verosimilmete potrebbero essere uccisi altri soldati (non solo italiani), noi ci permettiamo di esprimere due desideri.

Il primo e´ appunto quello che la verita´ venga a galla e che vada in frantumi la grande menzogna del blitz (e con essa questo governo il cui servilismo agli USA e´ pari alla sua cialtronaggine). Cio´ che mostrerebbe non solo che la "linea della fermezza" era una pinocchiata, non solo che il governo ha buggerato i cittadini, non solo che pur di avere uno spot elettorale esso ha utilizzato, pro domo sua, i Servizi di sicurezza: mostrerebbe che queso governo ha calpestato la stessa legalita´ istituzionale e internazionale di cui va fiero e per la cui presunta violazione, i militanti antimperialisti sono andati e vanno in prigione.

Il secondo augurio e´ che la Resistenza irachena faccia tesoro di questa triste vicenda. Oltre al dato generale che la sua divisione e´ obiettivamente il suo attuale punto debole, e´ un fatto indiscutibile che lo scambio per denaro, se consente ad una frazione guerrigliera di accrescere la sua potenza nella lotta antimperialista, ha momentaneamente rafforzato il governo Berlusconi, ovvero una delle potenze occupanti e quella piu´ ligia alle direttive USA --un governo che in tutta questa vicenda su poche cose non ha mai mentito: che si considera il più zelante alleato di Bush, che manterra´ le sue truppe in Iraq, che considera la Resistenza come "terrorismo criminale". Lo scambio ha infine lesionato l´immagine della Resistenza agli occhi di comuni cittadini che con essa si sentono solidali e non credono come i media la dipingono: un´accozzaglia di banditi.

Il danno non e´ irreparabile. Ben altri sono i fattori di fondo e i punti di forza qualificanti di una Resistenza che, ne siamo certi, prima o poi otterra´ la vittoria.

Campo Antimperialista
12 giugno 2004