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CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE

15. December 2003

Un passo nella giusta direzione

Riceviamo dai promotori e volentieri diffondiamo:

visita il sito dei promotori della manifestazione per l`Iraq: www.iraqlibero.net
aggiornato con documenti, riflessioni, notizie dall`Iraq. Entro qualche giorno saranno pubblicati sul sito gli interventi e le immagini della manifestazione del 13 dicembre.

UN PASSO NELLA GIUSTA DIREZIONE

In un clima solidale, combattivo, in alcuni frangenti emozionante, quasi un migliaio di persone hanno partecipato alla manifestazione di solidarieta` con la Resistenza del popolo iracheno. Il successo non era scontato vista la campagna di boicottaggio in atto da mesi, animata per l`occasione dal piu` vasto e sgangherato fronte unito della storia italiana recente: da Fassino a Bondi, da Bertinotti a Gasparri, da gruppuscoli estremistici di sinistra fino a quelli di destra,.
Non erano bastate, allo scopo di far fallire la manifestazione, le minacce maccartiste da parte del potere, ne` le intimidazioni della grande stampa. Negli ultimi giorni, come se vi fosse stata una diabolica regia, circolavano si internet addirittura avvisi di botte a destra e a manca. Risultato: la campagna di paura ha fatto flop, mentre la manifestazione ha avuto un esito insperato.
Quanti saremmo stati senza questo inusitato fuoco di sbarramento? Sicuramente molti, molti di piu`.
Proponendo la manifestazione noi volevamo anzitutto dare un segnale, che in Italia c`e` chi, contro il proprio governo, dichiara apertamente la propria solidarieta` alla legittima resistenza di un popolo aggredito e umiliato, ad una nazione illegalmente occupata. Col passare delle settimane, a causa dell`orchestrata campagna di boicottaggio, la manifestazione si e` caricata di altri significati. Non si trattava piu` soltanto di difendere il diritto del popolo dell`Iraq a cacciare gli invasori, ma della difesa dello Stato di diritto in Italia, poiche` se gli sfascisti fossero riusciti nel loro obbiettivo di impedire la manifestazione del 13 dicembre, cio` avrebbe costituito un gravissimo precedente: si sarebbe di fatto illegalizzato l`antimperialismo e di conseguenza compiuto un passo pericoloso nella normalizzazione sciovinistica e autoritaria di questo paese.
Qui stava il pericoloso punto di saldatutra tra le destre e le sinistre di regime: entrambi hanno ritenuto conveniente spazzarci via. I reazionari per ovvie e costitutive ragioni, le sinistre perche` terrorizzate all`idea che potesse sorgere, fuori dalla loro potesta`, un movimento nuovo, autonomo, in grado di camminare sulle proprie gambe, che pur senza fare concessioni al suo opportunismo cortigiano, non e` ne` estremistico ne` parolaio, ma in grado di essere inclusivo, aperto, plurale, razionale. Hanno sperato di fermarci inventandosi di sana pianta il teorema del *blocco rosso-nero*, scagliandoci contro l`anatema che avremmo spezzato il magico tabu` dell`antifascismo. Noi c`erano fascisti alla nostra manifestazione (come tutti hanno potuto vedere) ma tanta gente stufa di essere raggirata da politicanti che con l`alibi dell`antifascismo compiono le peggiori porcherie politiche. La verita` e` che l`antifascismo e` trita retorica se non e` anticapitalista e antimperialista. Fin troppe nefandezze sono state compiute in nome dell`antifascismo e della democrazia, tra cui l`aggressione contro l`Iraq.
Volevamo dare un segnale e il successo del 13 dicembre ne indica un altro. Che in questi anni, sottotraccia, piccoli rivoli andavano, controcorrente, confluendo nella stessa direzione. La Resistenza irachena e` stato solo il catalizzatore di tante soggettivita` che hanno deciso di rompere gli indugi, di unirsi, di fare fronte, di uscire dal minoritarismo. Queste persone hanno posto assieme un presidio, scavato un trincea, tracciato una direzione di marcia e affermato coralmente: ora non si torna indietro. La manifestazione del 13 dicembre e` dunque solo un primo passo nella giusta direzione. Non mancano ne le idee chiare, ne` il coraggio, ne` le intelligenze, ne` la determinazione che puo` venire solo da una comune e salda base etica e morale.

Comitati IRAQLIBERO! ovunque possibile

Documento conclusivo approvato per acclamazione
dalla manifestazione nazionale di Roma del 13 dicembre 2003

L´azione per la costruzione di un forte movimento di sostegno all´eroica lotta di resistenza del popolo iracheno ha compiuto un primo passo.

La riuscita della manifestazione nazionale, convocata con l´appello *Con il popolo iracheno che resiste*, nonostante una campagna di calunnie e falsificazioni che non ha precedenti, ci indica la strada da seguire.

La lotta del popolo iracheno non riguarda solo quel paese, ma ਠcentrale per il futuro dell´intera umanità .

E´ con questa consapevolezza che guardiamo al futuro, a partire dalle prossime mobilitazioni contro la preannunciata decisione del parlamento italiano di prorogare la presenza delle truppe di occupazione italiane in Iraq.

Dal lavoro di preparazione della manifestazione ਠgià  emersa una rete di realtà  locali impegnate nel sostegno alla resistenza irachena. Ora si tratta di andare avanti, organizzando comitati IRAQLIBERO! ovunque possibile, per estendere l´iniziativa a tutto il paese.

E´ per andare in questa direzione che il Comitato promotore della manifestazione si trasforma in Comitato nazionale IRAQLIBERO, la cui riunione costitutiva verrà  convocata agli inizi di gennaio per programmare le prossime iniziative.

Gli aderenti alla manifestazione, convenuti oggi a Roma, continueranno infatti il lavoro intrapreso in questi mesi, per una battaglia di libertà  e giustizia contro la pretesa totalitaria degli Stati Uniti di dominare l´intero pianeta.

Un lavoro certo difficile, nel quadro repressivo dell´odierna situazione italiana in cui gli interessi di alcuni potentati economici nazionali si inseriscono perfettamente nella cornice dell´asservimento alla politica statunitense ed all´ideologia americanista.

Un lavoro perಠnon minoritario. L´insopportabilità  dell´attuale condizione di dominio ਠormai percepita dalla maggioranza dei popoli europei, ed ਠcon la consapevolezza di essere in sintonia con questo sentimento che continueremo a muoverci.

Via gli occupanti dall´Iraq
Ritiro immediato delle truppe italiane
Libertà  per l´Iraq, la Palestina, l´Afghanistan
VIVA LA RESISTENZA IRACHENA!

RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO

Esultano Bush e Berlusconi, Sharon e Blair. Gli altri potenti della terra si compiaccono per la cattura di Saddam Hussein. Noi non nascondiamo la nostra pena nel vedere tutti questi criminali di guerra saltare di gioia. Ci sentiamo vicini ai popoli arabi e a tutti gli oppressi che consideravano Saddam un simbolo della eroica lotta contro la piu` potente forza terroristica di ogni tempo: gli Stati Uniti d`America. Quali che siano state le bestialita` compiute dal regime baathista di Saddam non e` per queste che l`Iraq e` stato invaso; non e` per queste che e` stata scatenata la piu` colossale caccia all`uomo della storia. Gli U.S.A. hanno invaso l`Iraq per estendere e rafforzare il loro dominio mondiale, hanno satanizzato Saddam perche` non ha accettato di sottomettersi all`Impero, perche` ha rifiutato i diktat americani, perche` non ha barattato l`offerta di un esilio dorato con la sottomissione colonialistica del suo paese. La storia e il futuro dell`Iraq diranno se la fierezza con cui ha accettato di diventare un ribelle antimperialista lo riscattera` dai suoi peccati passati.
Chi esulta per averlo fatto prigioniero ha senz`altro nuovamente sferrato un colpo micidiale al Diritto internazionale. Bush, lo sappiamo, se ne frega delle convenzioni e delle leggi, teorizza, in nome della guerra preventiva, l`insindacabile suo diritto di attaccare, bombardare e fare a pezzi ogni nazione che rifiuti il suo comando, e con cio` di prendere in ostaggio i suoi dirigenti. Fino a prova contraria l`occupazione dell`Iraq e` illegittima e dunque l`arresto di Saddam e` illegale. La sua cattura e` un atto di pirateria internazionale. Saddam resta, a tutti gli effetti, il Presidente della Repubblica dell`Iraq mentre Bush, se e` democratico per i suoi perversi elettori, e` un capo bandito per la grande maggioranza degli uomini di questo pianeta.
Che l`arresto di Saddam rappresenti un colpo mortale per la Resistenza irachena e` infine una illusione dei suoi carcerieri imperialisti. Come ha affermato Awni Al Kalemji a Roma non e` per Saddam che i partigiani iracheni hanno scelto la via della lotta armata e della guerriglia. Essi lo hanno fatto e lo fanno per la liberta` e l`indipendenza del loro paese, che non era proprieta` del suo Capo di Stato, ma di tuto il popolo. Per questo continueranno a combattere contro gli occupanti, fino alla vittoria finale, quali che siano le battute d`arresto, le sconfitte parziali, i sacrifici da affrontare.
Ride bene chi ride ultimo.

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