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RESISTENZA, TERRORISMO (E STRABISMO)

1. September 2004

Notiziario del Campo Antimperialista … 1 settembre 2004

Notiziario del Campo Antimperialista … 1 settembre 2004
itacampo@antiimperialista.org

ULTIME NEL NOSTRO SITO
Comunicato politico del Movimento di Lotta Popolare (Al-Kifah). Bagdad, luglio 2004
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1094023611
Solidarietà  internazionale con i prigionieri politici
Dichiarazione di Donostia…..La Conferenza Internazionale de Solidarietà  organizzata dal Movimento Pro-Amnistia di Euskal Herria, durata quattro giorni, approva quanto segue:
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=26&id=1093896115
Comunicadu de imprenta de su Campu Antimperialista-Sardigna sulla recente campagna di demonizzazione degli indipendentisti e dei comunisti-indipendentisti.
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1093508659

Questo Notiziario contiene:

1. RESISTENZA, TERRORISMO E STRABISMO (il penoso caso dell´ex compagno Barenghi)
2. NON TUTTI SONO STRABICI (ANUNDATI ROY SULLA RESISTENZA IRACHENA)
3. COSTERNAZIONE E DISPREZZO (Dichiarazione del portavoce del Campo Antimperialista sulla tragica fine di Enzo Baldoni)
4. TEATRO DI GUERRA (Dichiarazione sulla vicenda Baldoni di Awni al-Kalemji)
5. VENEZUELA FEBBRAIO 2005: CAMPO ANTIMPERIALISTA BOLIVARIANO
6. 25 SETTEMBRE 2004: GIORNATA INTERNAZIONALE D´AZIONE PER LA RESISTENZA IRACHENA

1. RESISTENZA, TERRORISMO E STRABISMO (il penoso caso dell´ex compagno Barenghi)

Leggere per credere cio´ che ha scritto l´ex direttore Riccardo Barenghi su il manifesto del 28 agosto:
“Parlo ovviamente a titolo strettamente personale, non penso infatti che qui tutti siano d`accordo con quel che sto per dire, ma tra un Iraq liberato a colpi di teste tagliate e un Iraq occupato dagli americani, io scelgo la seconda ipotesi.”
Ecco quanto affermava lo stesso giorno, con perfetto sincronismo, Angelo Panebianco su Il Corriere della Sera:
“Quali che siano stati gli errori degli americani, in questo momento non c´e´ nessuna guerra d´occupazione (da parte occidentale) e nessuna guerra di liberazione (da parte irachena). Ci sono invece numerose bande di assassini che vorrebbero ottenere il ritiro degli occidentali per impadronirsi dell´Iraq”.
La sola differenza tra il “comunista” Barenghi e l´anticomunista e visceralmente filoamericano Panebianco e´ che il primo riconosce che l´iraq e´ effettivamente occupato manu militari. Cio´ rende la posizione di Barenghi ancor piu´ scabrosa e indegna: malgrado riconosca che in Iraq vi sia una occupazione sanguinaria oltreche´ illegittima concorda con il suo collega che NON c´e´ una Resistenza popolare e antimperialista e che si tratti solo di “barbari, macellai e assassini”.
Potremmo rispondere col luogo comune che dal punto di vista etico gli USA, con i fiumi di sangue che hanno versato pur di difendere la loro supremazia mondiale, sono i primi nella lista nera dei barbari, dei macellai e degli assassini. Ma Barenghi, come tutti possono notare e´ affetto da una acuta forma di strabismo, per cui l´occhio destro non vede la stessa cosa del sinistro, patologia che lo porta ad un IMMORALE doppiopesismo etico: le bombe da 500 quintali, le esecuzioni mirate sioniste, i genocidi da embargo, le torture di Abu Ghraib, non possono essere poste sullo stesso piano degli omicidi compiuti da questo o quel gruppo guerrigliero.
Potremmo rispondere che in ogni Resistenza sono stati commessi non solo errori, ma spesso delle vere e propprie bestialita´ (ricordi il Vietnam signor Barenghi? i bar affallatissimi di Saigon in cui saltavano per aria, assieme ai soldati americani, coloro che dovevano servirli in un modo o in un altro), ma non per questo si puo´ mettere in discussione la legittimita´ della Resistenza e l´onore del popolo che l´anima.
Oltre che Falluja la Resistenza irachena controlla pienamente almeno una decina di medie citta´ del paese, interi quartieri di Bagdad, Bassora, Samarra, Najaf, Mossul, Nassirya, Al Hillah, Kirkuk. In migliaia di villaggi e cittadine non solo gli americani ma nemmeno i poliziotti iracheni al loro servizio possono mettere piede. Insomma: la maggior parte dell´Iraq, nonostante la preponderanza militare della coalizione imperialista, e´ sotto il controllo del popolo insorto, dotato di sue milizie, di suoi amministratori, di suoi propri tribunali. In condizioni tremende la maggior parte del paese ubbidisce insomma non ad Allawi e ai suoi padroni, ma ad una rete capillare di organismi di atotgoverno popolare.
In questo quadro, parlare soltanto di questo o quel sequestro, opera di minuscoli gruppi guerriglieri (spesso sconosciuti alla Resistenza ma ben noti a questo o quel servizio segreto); fare di questi singoli atti armatil il centro del proprio discorso, e´ appunto quello che chiamiamo strabismo. Diciamola tutta: questo e´ mettersi al servizio dell´imperialismo americano, testimonia che si e´ stati arruolati nella sua macchina bellica che, come oguno sa, non annovera solo torturatori professionisti, generali assassini o mercenari sanguinari, ma uno stuolo di giornalisti, scrittori, intellettuali e pennivendoli, tutti con l´elmetto in testa, e le cui penne uccidono piu´ dei fucili automatici dei soldati in divisa.
Assieme alla Fallaci, a Magdi Allam, a Panebianco, anche Barenghi ha deciso di mettersi l´elmetto. Non c´e´ da stupirsi, l´avevano gia´ fatto altri illustri “rivoluzionari” ai tempi della guerra in Jugoslavia. Questo passaggio dalla parte dell´Impero in nome degli ideali della sinistra, della democrazia e della liberta´ non e´ solo indecente, e´ il piu´ bel regalo che si poteva fare a Bush nel momento in cui anch´esso pare traballare. Il servo di nome Berlusconi non e´ piu´ solo.

2. NON TUTTI SONO COME STRABICI
Dichiarazione di Anundati Roy in difesa della Resistenza irachena

“E´ assurdo condannare la Resistenza all´occupazione USA in Iraq con la scusa che essa sarebbe guidata da terroristi o seguaci di Saddam Hussein. Se gli Usa fossero invasi e occupati, si direbbe forse che chiunque insorgesse per liberare il suo paese sarebbe un terrorista o bushiano? La Resistenza irachena sta lottando sulla prima linea della battaglia contro l´Impero. Per questo la loro battaglia e´ la nostra battaglia. Come molti movimenti di Resistenza, esso combina un gran numero di frazioni. Ex baathisti, liberali, islamisti, comunisti, ex-collaborazionisti. Naturalmente essa incontra l´opportunismo, le rivalita´ locali, i demagoghi, e anche i criminali. Ma se noi volessimo sostenere soltanto i movimenti puri e incorrotti, allora nessuna Resistenza sara´ peggiore della nostra candida e impotente purezza. Qusto non significa che noi non dobbiamo criticare i movimenti di Resistenza. Molti di loro soffrono di mancanza di democrazia, idolatrano i loro leader, non conoscono la trasparenza, non hanno chiarezza e direzione. Ma la maggior parte di loro soffrono perche´ vengono demonizzati e denigrati, subiscono la repressione, mancano di risorse. Prima di prescrivere come una pura Resistenza irachena dovrebbe condurre la sua battaglia, ovvero in modo secolare, femminista, democratico e nonviolento, noi dovremmo sostenere fino in fondo la Resistenza obbligando gli USA e i suoi alleati a ritirarsi dall´Iraq.
Dopotutto, dal momento che gli USA hanno invaso e occupato l´Iraq cosi come e´ stato fatto, con tale superiorita´ di forza militare, potevamo aspettarci che la Resistenza sarebbe stata convenzionale? (naturalmente anche se fosse stata convenzionale, essa sarebbe stata definita terrorista!). In un certo senso, gli arsenali e la potenza di fuoco senza rivali degli USA rendono il terrorismo quasi invevitabile. Quando la gente non ha ne´ ricchezza ne´ potere, si vendica con l´astuzia e la staretegia”

3. COSTERNAZIONE E DISPREZZO
Dichiarazione del portavoce del Campo Antimperialista sulla tragica fine di Enzo Baldoni

Dolore e´ il primo sentimento che abbiamo provato alla notizia dell´uccisione di Enzo Baldoni da parte di uno dei gruppi guerriglieri che dichiarano di far parte della Resistenza irachena. L´incoscienza con cui egli ha voluto a tutti i costi raggiungere Najaf, teatro di una carneficina per mano degli occupanti americani, non inficia che lo spirito che lo muoveva era di simpatia verso la battaglia del popolo iracheno contro l´oppressione.

Costernazione per un´esecuzione che danneggia la giusta causa della Resistenza, la quale non puo´ farsi acciecare dal pur legittimo odio verso gli occupanti e che vincera´ solo ove sia la politica e non il fucile al guidare la lotta di liberazione.

Rabbia infine, perche´ la sfrontata ostinazione del governo Berlusconi di restare al fianco degli U.S.A. nella guerra imperialista ਠla vera causa della tragica morte di Baldoni e delle altre decine di italiani periti da quando l´Italia partecipa all´occupazione dell´Iraq.

Disprezzo, per lo sdegno di circostanza ostentato dalle massime autorita´ dello Stato, che mentre continuano a sostenere la guerra dipingendola come “missione umanitaria”, tentano di sequestrare pro domo loro l´immagine di Enzo Baldoni facendosi cosi gioco dei sentimenti antimilitaristi e libertari che lo hanno spinto in Iraq.

Solo il ritiro immediato e incondizionato dei soldati italiani evitera´ nuove tragedie e consegnera´ all´Italia la dignita´ di un paese libero e pacifico. Non si possono tenere i piedi su due staffe. Gli italiani debbono decidere: accettare che Berlusconi trascini il paese nell´abisso della guerra preventiva in ossequio ai dettami Bush, o cacciarlo esprimendo amicizia e simpatia verso tutti i popoli che non vogliono sottostare alla tirannia imperiale americana.

Moreno Pasquinelli
Portavoce del Campo Antiperialista
Assisi, 27 agosto 2004

4. TEATRO DI GUERRA
Dichiarazione sulla vicenda Baldoni di Awni al-Kalemji, portavoce internazionale dell`Alleanza Patriottica Irachena. Diffusa prima che Baldoni fosse ucciso.

Ci e´ stata da piu´ parti richiesta la posizione dell´Alleanza Patriottica Irachena riguardo al sequestro del giornalista italiano freelance E. Baldoni. In attesa di disporre di informazioni piu´ precise ricordiamo che in Iraq ਠin corso una guerra e che il paese e´ un grande campo di battaglia, il che vuol dire che ognuno che entra nel nostro paese non puಠessere considerato un turista, e questo vale anzitutto per coloro che provengono da paesi che partecipano all´aggressione e all´occupazione dell´Iraq. La maggior parte delle persone che provengono da questi paesi o cooperano con le forze d´occupazione o le aiutano in un modo o in un altro, oppure sono arruolati nelle imprese che compiono lavori sporchi per gli stessi aggressori, e per questo, siccome siamo in stato di guerra, essi vengono considerati dei nemici.
Cio´ spiega perche´ la Resistenza abbia tutto il diritto di catturarli, di considerarli prigionieri di guerra e di trattarli come tali. La Resistenza ha dunque il diritto di negoziare la loro liberazione o il loro scambio con prigionieri iracheni. Alcuni diranno che tra i catturati sulla linea del fronte ci sono persone innocenti prese nel fuoco incrociato, questo e´ vero, ma sono sicuro che la Resistenza trattera´ gli innocenti in una maniera umana e li rilascera´ immediatamente una volta accertato che non sono collaboratori delle forze d´occupazione. Cio´ e´ peraltro accaduto in diverse occasioni con prigionieri di diversa nazionalita´. Di piu´: furono rilasciati anche tre italiani che erano al servizio degli occupanti, anche per rispetto al popolo italiano che si e´ mobilitato per la fine dell´occupazione USA dell´Iraq.
Approfitto dell´occasione per avvisare il Primo Ministro italiano a tenere nella dovuta considerazione l´appello rivoltogli dal popolo iracheno a ritirare le sue truppe dal nostro paese, immediatamente. Questo e´ il solo modo per proteggere gli italiani ed evitare loro ogni sorta di guai.
Ai giornali italiani che stanno dando grande risalto alla vicenda del Signor Baldoni vorrei chiedere se essi hanno mai rimproverato a Bush e alla sua Amministrazione i milioni di iracheni ammazzati da 13 anni di sanzioni e tutte le sofferenze inflitte con due guerre al popolo del´Iraq.

Awni al-Kalemji
26 agosto 2004

5. VENEZUELA FEBBRAIO 2005: CAMPO ANTIMPERIALISTA BOLIVARIANO

Dichiarazione del Campo sul Referendum: http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1092833912

La rotonda vittoria referendaria delle forze popolari che sostengono il Presidente Chavez ਠun evento di straordinaria importanza. Il Venezuela non finira´ ne´ come il Cile di Allende, ne´ come il Nicaragua sandinista: il Movimento rivoluzionario non e´ stato sorpreso dal golpe militare ne´ e´ stato battuto sul terreno delle elezioni. Questo esprime la forza della rivoluzione democratica venezuelana, che coniuga l´uso della forza armata con il consenso poopolare, il potere dal basso e la democrazia. La nuova batosta subita del blocco sociale che si raggruppa dietro all´oligarchia capitalista venezuelana non deve tuttavia dare adito ad illusioni. La controrivoluzione tentera´ senz´altro di riprendere il potere, anche se per adesso deve leccarsi le ferite. Per questo i comitati popolari restano in guardia, pronti non soltanto a difendere le conquiste sociali ottenute ma a strapparne di nuove. Ma per sventare nuove minacce reazionarie la solidarieta´ internazionalista al Venezuela bolivariano diventa un fattore cruciale.
E´ in questa prospettiva che alcune organizzazioni rivoluzionarie venezuelane (Movimiento por el Poder Popular, Frente Nacional Campesino Ezequiel Zamora, Movimiento Nacional Unià³n de Fuerzas Independientes, Coordinadora Cultural Simà³n Bolà­var, Asociacià³n Nacional de Medios de Comunicacià³n Libre y Alternativo) e colombiane (Asociacià³n Campesina de Arauca), congiuntamente al Campo Antimperialista, hanno deciso di promuovere un INCONTRO INTERNAZIONALE, ovvero un Campo Internazionale Bolivariano e Antimperialista.
Esso si svolgera´ dal 6 al 12 febbraio 2005 a Guasdualito, nella provincia di Apure (vicino alla frontiera con la Colombia). Il Comitato promotore e´ gia´ al lavoro per definire il programma dell´incontro e risolvere gli aspetti logistici. Dal 13 al 19 febbraio i compagni venezuelani aiuteranno le diverse delegazioni internazionali a svolgere un fitto giro di incontri, sia con le multiformi organizzazioni popolari di base del paese che con i rappresentanti del potere bolivariano.
Per informazioni e adesioni scriveteci a: itacampo@antiimperialista.org (nel titolo del messaggio specificare: Venezuela)

6. 25 SETTEMBRE 2004: GIORNATA INTERNAZIONALE D´AZIONE PER LA RESISTENZA IRACHENA

Il Campo Antimperialsta aderisce all´appello per la giornata internazionale d´azione per la Resistenza irachena, uscito da Mumbay Resistance 2004, appello gia´ sottoscritto da una sessantina di movimenti di ogni parte del mondo. Questo e´ l´appello:

25 settembre 2004, giornata internazionale d´azione per la Resistenza irachena

In Iraq si sta svolgendo una battaglia d´importanza storica. Dopo due guerre d´aggressione e un embargo genocida che ha fatto due milioni di vittime e ha devastato un´intero paese, il popolo iracheno sta affrontando la brutale ed illegittima occupazione degli USA e dei loro alleati. L´eroica resistenza del popolo iracheno contro gli invasori anglo-americani ਠleggittima anche secondo le leggi internazionali e la Carta dell´ONU, incluso il diritto a ricorrere alle armi. Esso rivendica il suo inalienabile diritto all´autodeterminazione nazionale e alla sovranità . Ma la questione ਠmolto più ampia, riguarda cioਠil futuro prossimo dell´intento da parte degli USA di costruire il loro impero globale, riguarda quindi l´umanità  intera.
La battaglia del popolo iracheno ਠla battaglia di tutti I movimenti, dei popoli e delle nazioni che combattono per la loro liberazione dal sistema imperialista mondiale guidato dagli USA. Perciಠnoi dobbiamo fermamente unirci attorno alla Resistenza irachena. Se saremo capaci di sostenere la sua lotta per distruggere il tentativo degli USA di insediare un governo fantoccio e cacciare definitivamente gli invasori, ciಠsarebbe una vittoria per il genere umano. Ciಠnon darebbe soltanto un nuovo impulso alla lotta dei popoli palestinese e afghano, ma farebbe da guida per una nuova offensiva per le lotte di liberazione in tutto il mondo.
A tal fine facciamo appello alle forze democratiche del mondo, ai movimenti contro la guerra e antiglobalizzazione di unirsi in una giornata internazionale d´azione per la vittoria della Resistenza irachena con manifestazioni in tutto il mondo il prossimo 25 settembre, il sabato antecedente l´anniversario dell´Intifada palestinese.
Fine dell´occupazione dell´Iraq e della Palestina!
Fuori le truppe e le basi imperialiste!
Abbasso la guerra preventiva e l´Impero degli USA!

Mumbai, 19 gennaio 2004″

In Italia sono gia´ in cantiere diverse mobilitazioni. Per informazioni e adesioni contatta
Iraq Libero – Comitati per la Resistenza del popolo iracheno – www.iraqlibero.at.
Indirizzo: comitato_nazionale@iraqlibero.at.

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