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DAL PRESIDIO DAVANTI ALLA FARNESINA

4. September 2005

I compagni organizzatori della Conferenza “Lasciamo in pace l`Irak” stanno facendo lo sciopero della fame davanti al Ministero degli Esteri con lo scopo di ottenere i visti negati: ecco il loro resoconto

Domenica 4 settembre – ore 10
Siamo all´inizio del quinto giorno di sciopero della fame.
Nella giornata di ieri c´à¨ stato un elevato afflusso di compagni. Il presidio si ਠcosi rafforzato.
Una tenda, un gazebo, un camper e diverse auto consentono il riposo ai compagni in sciopero ed agli altri che partecipano al presidio permanente.

Il controllo delle forze di polizia, dopo le tensioni dei primi due giorni, si ਠallentato. La nostra manifestazione ਠstata definita “nà© autorizzata, nà© negata, ma non preavvisata”. Ovviamente l´autorizzazione, visto il luogo, era impossibile. Al tempo stesso, evidentemente, il governo non se l´à¨ sentita di sgomberare persone in sciopero della fame. Il risultato ਠche lo scontro politico con il Ministero degli esteri continua ad essere reso ben visibile dalla nostra permanenza davanti alla Farnesina.
L´unica seccatura che abbiamo con la polizia ਠrappresentata dalla frequente identificazione dei partecipanti al presidio.

ALCUNE NOTIZIE:

La sentenza di Perugia
La notizia più importante di ieri ਠarrivata da Perugia, dove il Tribunale del Riesame ha disposto il dissequestro del materiale relativo al conto della raccolta dei 10 euro per la Resistenza irachena, sequestrato al compagno Emanuele Fanesi il 29 giugno scorso.
Il sequestro era avvenuto nell´ambito di una non meglio specificata inchiesta per “associazione con finalità  di terrorismo”.
Attorno a questa questione si ਠcostruita la campagna di criminalizzazione nei confronti di chi sostiene la Resistenza e la lotta di liberazione del popolo iracheno.
Oggi il castello accusatorio ਠmiseramente crollato, rendendo evidente che queste inchieste innescate da input provenienti da oltreoceano, non reggono minimamente – come già  avvenne con gli arresti del 1° aprile 2004 – alla prova dei fatti.
Sulla stampa di oggi la sentenza di Perugia ਠlargamente ignorata, salvo Il Manifesto che ne dà  notizia già  in prima pagina, ed il solito Libero che mastica amaro intitolando “Il giudice sblocca uno dei conti pro terroristi”.

Presentata la richiesta di visto per Haj Ali
Nella giornata di venerdଠil Comitato organizzatore della conferenza internazionale di Chianciano ha formalizzato al Ministero degli esteri ed all´ambasciata italiana ad Amman la richiesta di visto per Haj Ali, il simbolo dei torturati di Abu Graib. L´ex detenuto, attualmente membro dell´Associazione dei prigionieri vittime dell´occupazione americana, si ਠmesso in contatto con noi la settimana scorsa, offrendo la sua disponibilità  a venire a Chianciano.
Haj Ali ਠl´uomo incappucciato con gli elettrodi attaccati al corpo, la cui immagine ਠormai nota in tutto il mondo.
Fini negherà  il visto anche a lui? Il governo vorrà  impedire che in Italia si possa avere questa testimonianza sui lager iracheni, di cui Abu Graib ਠsoltanto quello più conosciuto?

Saluti a tutti dai compagni del presidio

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