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Notiziario del 24 luglio 2006

24. July 2006

Questo Notiziario contiene:

1. VIVA ANDREOTTI!
2. TUTTI I POLLI CON POLLARI
3. MANIFESTAZIONI CONTRO ISRAELE
4. SOLIDARIETA’ CON GLI ANTIFASCISTI MILANESI

“Soccorso rosso per Prodi”, titolava il Corriere. Nunzio D’Erme avrebbe dichiarato, dagli arresti domicialiari di cui ingiustamente e’ vittima, che la decisione del governo Prodi di restare in Afganistan a fare la guerra assieme agli americani, non e’ elemento sufficiente a farlo cadere. Il caldo bestia rende i domiciliari particolarmente insopportabili e puo’ suscitare l’anelito di un “pronto soccorso ulivista”, di uno scambio per cui, io vi do una mano sull’Afganistan voi vedete di tirarmi fuori da questo impiccio. Che dire? Tra tutti i criteri per giustificare una posizione tanto pelosa, questo non e’ solo insufficiente, e’ vergognoso.

1. VIVA ANDREOTTI!

Abbiamo gia’ detto che a differenza degli anni precedenti, il prossimo Campo avra’ un carattere seminariale e di studio. Ci hanno chiesto: “ma che? Vi chiudete in convento?”. Si, per qualche giorno. Allo scopo di mettere meglio a fuoco non solo dove stiamo andando noi, ma dove sta andando il mondo. Piu’ esattamente dove stanno andando le Resistenze antimperialiste nei vari punti dove l’imperialismo e’ all’attacco. Si sa come la pensiamo. Contro certi eurocentrici che ci accusano di “terzomondismo” abbiamo difeso la tesi che nella gerarchia dei mondi, il primo e’ semmai costituito da quei popoli che si sono venuti a trovare sulla prima linea della impari lotta contro il sistema imperialistico, sistema che puo’ tenersi in piedi solo grazie al Moloch americano. L’ortodossia e’ un vezzo, conta piuttosto l’ortoprassi. Difendere le Resistenze, aiutarle nelle loro lotte di liberazione e’ oggi cento volte piu’ importante di tanti discorsi sul proletariato occidentale il quale, come disse il Che, agisce come socio in affari dei suoi padroni imperialisti e senza la cui ignavia l’imperialismo cesserebbe di esistere. Tuttavia, se la rivoluzione non era un pranzo di gala, la Resistenza non e’ una gioiosa e sfolgorante lotta di liberazione. Costretta a combattere in condizioni tremende, sul terreno infido della guerra (imperialista) di civilta’, le Resistenze rischiano di avvitarsi su se stesse, di non riuscire a costruire egemonia, di rifiutare ogni dialogo con tanti potenziali amici. Non abbiamo fette di prosciutto sugli occhi. Vediamo cio’ che succede meglio di tanti detrattori piagnucolosi i quali, a cause delle fattezze per niente ammiccanti dei movimenti combattenti, hanno, in cuor loro, gia’ deciso da che parte stare: con l’imperialismo. Vediamo, ad esempio, che in Iraq la Resistenza rischia di impaludarsi in un conflitto interconfessionale e intercomunitario sempre piu’ sanguinoso e irriducibile, facendo alla fine contenti proprio gli aggressori americani, nei cui piani c’e’lo smembramento dell’Iraq su linee confessinali e tribali. Tutto questo lo vediamo, e anche di questo vogliamo discutere alla Polvese.
Ma il pretesto estetico dei nostri critici camuffa il dato politico: quello per cui la sinistra e’ ormai compiutamente social-imperialista e intruppata tra le fila del partito sionista trasversale. Questo emerge dalla penosa vicenda del voto sulla guerra in Afganistan. Guerra che non per caso viene chiamata, ad evocare i genocidi europei in terre non-cristiane e per suggellare le comiche pretese escatologiche dell’Impero americano: “missione”. Ove lo spirito missionario che unisce destre e sinistre altro non e’ che la cieca protervia di spazzare via ogni resistenza al paranoico modello sociale occidentale. Ma dietro al dato politico v’e’ sempre una concezione del mondo, un’etica. Suona male dovere dire Viva Andreotti, ma egli e’ stato il solo, in questo Parlamento fetente, a dichiarare: “Se fossi nato in un campo profughi, anch’io sarei diventato un terrorista!”. Un’affermazione che vale Cento Bertinotti, Diliberti, Menapaci, Turigliatti o Carusi.
Chi non ha un cuore che pulsa per gli oppressi, i diseredati, i dannati della terra, i “terroristi”, non merita il titolo di essere umano!

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2. TUTTI I POLLI CON POLLARI

I nostri lettori staranno certo seguendo sulla stampa la scandalosa vicenda del SISMI. C’e’ poco da aggiungere alla sequela impressionante di fatti e denuncie che mostrano come il governo Berlusconi-Letta, attraverso il SISMI di Pollari, abbia orchestrato, su richiesta americana e in stile P.zza Fontana, una vergognosa azione terroristica ed illegale. Viene fuori che c’era una vera e propria centrale congiunta CIA-SISMI dedicata a compiere ogni sorta di violazione dello Stato di diritto e quindi a depistare le indagini, inquinare le prove, costruire campagne di calunnia e diffamazione (tra cui quella contro il Campo) attraverso una fitta rete spionistica che arruolava di tutto, giornalisti in primis. Il direttore del SISMI, dopo aver preso per il culo gli scimmiotti del CO.PA.CO. (come pure le commissioni d’inchiesta europee —quelle sui voli coperti della CIA e le sue prigioni clandestine in Europa), e per pararsi il suo e quello di Berlusconi, ha invocato il Segreto di Stato. Ma come mai il pollame di sinistra (“radicale” compreso) tace e non sostiene la magistratura che ha incriminato Pollari? Come spiegare questa omerta’? Dov’e’ finito il proverbiale alto senso di responsabilita’ istituzionale? Inabissato tra i flutti del servilismo verso gli americani? E dopo lo scandalo del CERMIS, cosa aspetta D’Alema ad inoltrare alla C. Rice la richiesta della magistratura dell’estradizione del killer di Calipari e dei rapitori di Abu Omar?

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3. MANIFESTAZIONI CONTRO ISRAELE

NO ALL’AGGRESSIONE MILITARE ISRAELIANA CONTRO I POPOLI PALESTINESE E LIBANESE
IL PREMIER ISRAELIANO EHUD OLMERT E’ PERSONA NON GRADITA IN ITALIA

La mozione presentata e letta all’assemblea degli autoconvocati del 15 luglio scorso a Roma, in cui si chiede l’abrogazione dell’accordo di cooperazione militare tra Italia ed Israele e l’adozione di sanzioni diplomatiche e commerciali verso Israele ha lanciato un appello alla mobilitazione per il 27 luglio, giorno della visita del capo del governo di Tel Aviv Olmert. Di fronte all’escalation israeliana in Medio Oriente il documento sta raccogliendo adesioni in tutta Italia.
Sentiamo la necessità  di una risposta forte e immediata all’ennesima aggressione israeliana e in solidarietà  ai popoli palestinese e libanese e alla loro resistenza all’occupazione militare il cui carattere criminale ਠsempre più evidente: il 90% dei morti provocati dai bombardamenti israeliani sono civili, donne, bambini.
GIOVEDI’ 27 LUGLIO 2006
CORTEO A ROMA
ore 17,30 P.zza Della Repubblica

ADESIONI AGGIORNATE AL 21 LUGLIO: Forum Palestina, Comitato con la Palestina nel cuore, Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori, Comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, Unione Democratica Arabo – Palestinese (UDAP Nazionale), Associazione di Solidarietà  con Cuba “La Villetta”, Rete dei Comunisti, International Solidarity Movement (ISM Italia), Comitato di Solidarietà  con l’Intifada, Comunità  Libanese in Italia, CUB-Lazio, Red Link, il Comitato per il ritiro delle truppe, Associazione Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter” , Comunità  Palestinesi in Italia, Coordinamento Cittadino PdCI Bologna, Campo Antimperialista, Comitati Iraq Libero

Manifestazione anche a Perugia
Giovedi 27 luglio, ore 18,00, P.zza della Repubblica

FUORI GLI ISRAELIANI DAL LIBANO E DALLA PALESTINA!

“Con il pretesto della cattura di due suoi soldati Israele ha scatenato l’ennesima aggressione contro il Libano. Pochi giorni di devastanti bombardamenti hanno causato centinaia di morti tra civili innocenti, migliaia di feriti, 800mila profughi, la distruzione di interi villaggi, lo sventramento di Beirut.

Il governo israeliano, lungi dal raccogliere gli appelli al Cessate il Fuoco si prepara ad una nuova invasione del paese dei cedri. Il tutto con lo sfrontato appoggio degli Stati Uniti e, qui in Italia, di numerosi esponenti politici per i quali Israele starebbe “solo esercitando un legittimo diritto all’autodifesa”.

Strana autodifesa quella per cui, come ritorsione per la cattura di due soldati, si scatena una guerra totale su tutti i fronti col rischio di suscitare una nuovo conflitto senza fine.
In realtà  l’offensiva sanguinosa in Libano ਠfrutto di una strategia studiata a tavolino e preparata nei minimi dettagli. Essa ਠstata infatti preceduta dall’embargo con cui Israele ha voluto punire il popolo palestinese per aver votato Hamas; poi dall’ attacco militare su larga scala contro Gaza le legittime istituzioni palestinesi. Un attacco inaudito che ha portato in galera come decine di parlamentari e ben la metà  dei ministri del governo di Palestina —i quali sono andati ad aggiungersi ai diecimila prigionieri politici da tempo rinchiusi nei lager israeliani.

Non ਠtollerabile che si sentano solo le voci degli amici della stella di Davide. Per questi guerrafondai tutto ciಠche fa Israele e’ legittimo, anche il genocidio, visto che i suoi nemici non sarebbero che un “mucchio di selvaggi terroristi”.
E’ necessario che si levino invece quelle in difesa dei sacrosanti diritti del popolo palestinese. E’ necessario far sentire la voce della maggioranza di cittadini, stanca di assistere alle aggressioni israeliane e di sentirsi dire che esse sono giustificate perchà© compiute in nome della “democrazia”.

Quale democrazia potrà  esserci in Medio oriente fino a quando Israele, forte della sua potenza militare e dell’appoggio delle grandi potenze atlantiche, calpesterà  i diritti del popolo palestinese e vorrà  scegliere al suo posto il governo debbono darsi? Che pace ci sarà  mai in Terra Santa fino a quando la Palestina non sarà  uno stato sovrano, indipendente e libero dalle minaccie israeliane?”

Promuove: UMBRIA CONTRO LA GUERRA

Prime Adesioni: PdCI dell’Umbria – Legittima Difesa – P.R.C. di Spoleto – Luca Baldelli , consigliere provinciale (P.R.C.) – Guido De Prisco, consigliere provinciale (P.R.C.) – Roberto Ciccone, presidente consiglio comunale di Perugia – Campo Antimperialista – Movimento umbro per la costruzione del P.C.L.

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4. SOLIDARIETA’ CON GLI ANTIFASCISTI MILANESI

“Quattro anni di reclusione agli arresti domiciliari per 18 compagni, 9 imputati sono stati assolti mentre due hanno patteggiato per reati minori. E’ questa la sentenza del giudice per l’udienza preliminare, per i 29 compagni/e accusati di concorso morale in devastazione e saccheggio in merito alla manifestazione antifascista dell’11 marzo scorso a Milano. Proteste dei familiari ai quali non e’ stato consentito di assistere alla lettura della sentenza. Neppure ai giornalisti e’ stato permesso entrare nell’aula. All’esterno del tribunale un folto gruppo di compagni/e, che dopo la sentenza ਠpartito in corteo fino sotto il carcere di San Vittore, dove sono ancora rinchiusi, dopo quattro mesi, 25 giovani.”
Anche in questo caso vogliamo esprimere la nostra piena solidarieta’ ai condannati, nella speranza che l’appello rovesci le tesi dell’accusa. Con l’augurio che coloro che si sono mobilitati per gli antagonisti milanesi cessino di usare due pesi e due misure e non dimentichino i tanti compagni vittime della repressione, in Toscana e in Sardegna ad esempio, compagni condannati a pene anche piu’ pesanti o inquisiti per reati ben piu’ gravi come il 270bis. La solidarieta’ non conosce figli e figlastri!

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