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IL PIU’ IMPORTANTE EVENTO POLITICO DELL’ANNO

16. March 2007

QUESTA VOLTA NON PARLIAMO DI LORO. PARLANO LORO

Intervengono tra gli altri:
ABDUL JABBAR AL KUBAISY, Falluja – AYATOLLAHMED AL BAGHDADI, Najaf – YOUSSIF HAMDAN, Bagdad – FADHIL M. HUSSAIN, Bagdad – IBRAHIM SULMAN RIZK, Bagdad – NOURI N. ABD, Bagdad – ASRAR-A-ABDULLATIF, Bassora – MOHAMED AL KHUZAI, Kerbala – AZZAM TAMIMI, Londra – WALEED AL MODALLAL, Gaza – MOHAMMED HA ALISSA, Damasco – ALI FAYAD, Beirut – SAMAH IDRISS, Beirut – HISHAM BUSTANI, Amman – RAHIM RAMIN, Kabul – SAMAD BAWAR, Jalalabad – JOHN CATALINOTTO, New York – SAAD KIRYAKOS, Ottawa – LUCIO MANISCO – HAMZA PICCARDO – VAINER BURANI – SAMIR AMIN, Il Cairo

Presiedono:
Leonardo Mazzei, Roberto Massari, Aldo Bernardini, Wilhelm Langthaler, Moreno Pasquinelli, Marco Riformetti

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA PER LE SISTEMAZIONI IN ALBERGO E I PASTI
CONTATTA I PROMOTORI: conferenzachianciano@libero.it – OPPURE TELEFONA AL 328.4320501
TUTTE LE INFORMAZIONI AL SITO DELLA RETE EUROPEA DEI COMITATI IRAQ LIBERO: http://www.iraqiresistance.info

Il programma completo dei lavori: http://www.iraqiresistance.info/speak.php

GLI ANTIMPERIALISTI PARTECIPANO AL CORTEO NAZIONALE DEL 17 MARZO a ROMA
DIETRO ALLO STRISCIONE: Con la resistenza in Iraq, Libano e Afganistan – Per l’intifada in Palestina

BUONE NUOVE
Domenica scorsa si sono svolte in Mauritania quelle che vengono definite le prime elezioni presidenziali realmente democratiche dopo un lungo periodo di regime militare asservito alle potenze imperialiste occidentali. Il fatto di grande rilevanza e’ questo: il candidato del blocco democratico-antimperialista, Ahmed Ould Daddah, ottenendo il 20,68%, andra’ al secondo turno del 25 marzo, sfidando il candidato del vecchio regime. I compagni mauritani ritengono che ove non si verificassero brogli elettorali, Ahmed potrebbe diventare il nuovo presidente della R.I.M., Repubblica Islamica di Mauritania. Ahmed Ould Daddah, non sara’ sostenuto solo dal suo movimento (il “Rassemblement des forces dà©mocratiques”, che conta 16 parlamentari) ma da una ampia coalizione di forze popolari in rappresentanza oltre che dei gruppi sociali ed etnici oppressi, di correnti culturali di sinistra e islamiste.

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