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Aiutiamo la pace in Darfur! Sosteniamo il Sudan!

8. March 2009

Aiutiamo la pace in Darfur!
Sosteniamo il Sudan!
Respingiamo le ingerenze imperialiste e la decisione del TPI!

1. Il Campo Antimperialista sostiene in linea di
principio i diritti all’autodeterminazione e all’autogoverno,
riguardino essi nazioni, popoli o comunità .
2. Il particolare non
puಠtuttavia prevalere sul tutto. Questi diritti non sono sacri nà©
intangibili, sono invece una parte del più generale programma
democratico ed egualitario, ovvero della lotta antimperialista contro
ogni forma di oppressione, di colonialismo e di sfruttamento.

3. Fa parte della tecnica di dominio imperialistica
che le grandi potenze camuffino i loro interessi predatori con la
politica del divide et impera, oppure erigendosi a difensori dei diritti umani, della democrazia e della liberazione dalla tirannia.
4. Gli
Stati Uniti d’America, sempre spalleggiati dall’Unione Europea, sono da
sempre i campioni del mascheramento della propria politica
neocolonialista con belle frasi sulla libertà  e la democrazia. E’ in
nome della libertà  e della democrazia che aggrediscono i popoli, che
massacrano intere nazioni, che sostengono il regime genocida di
Israele. Questo ਠadesso il caso del Sudan.
5. Allo scopo di
abbatterne il governo patriottico, prima il Sudan ਠstato inserito
nella Lista Nera dei paesi Canaglia che sostengono il terrorismo (e per
questo ਠstato sanzionato), poi ਠstato sollevato il cosiddetto
“genocidio del Darfur”. Infine gli Usa, pur non riconoscendone la
legittimità  quando si tratta di punire i suoi crimini e senza nemmeno il sostegno delle Nazioni Unite, hanno spinto la Corte Penale Internazionale dell’Aia a spiccare un mandato di cattura
per “genocidio” il presidente del Sudan Omar al-Bashir. Questo
Tribunale, lo stesso che ha ingiustamente condannato e quindi ucciso
Slobodan Milosevic come altri patrioti jugoslavi e serbi, lo stesso che
chiude tutti e due gli occhi sugli indicibili crimini americani in
Iraq, in Afghanistan, in Pakistan e altrove, questo stesso tribunale
che non torce un capello al regime sionista, ha spiccato un mandato di
cattura verso il Presidente del Sudan.
6. Assieme ai sudanesi,
assieme al popolo arabo e a tutti gli antimperialisti del mondo, noi
esprimiamo la più netta condanna di questa decisione, ed esprimiamo la
nostra solidarietà  al governo di Khartoum e alle forze popolari che in
queste ore si stanno mobilitando, dentro e fuori il Sudan.
7. Il
Tribunale Penale internazionale non ha alcuna legittimità  nà© politica
nà© giuridica per giudicare o condannare Omar al-Bashir. Questo
Tribunale ਠun arnese nelle mani delle principali potenze
imperialistiche, uno strumento “legale” per giustificare la loro
politica illegale e neocolonialistica. La Resistenza antimperialista
non si processa!
8. Quello del conflitto che dal 2003 dilania il
Darfur ਠun conflitto interno al Sudan e deve essere pacificamente
risolto dai popoli sudanesi, nella prospettiva di un sistema sociale,
istituzionale e giuridico democratico, equo e federale.
9. Questa
soluzione implica riconoscere come inalienabili i diritti delle
comunità  non arabe del Darfur, tra cui quelli consuetudinari al
possesso della terra coltivabile (dar e hawakir) e all’autogoverno
regionale.
10. Il conflitto che separa questa maggioranza
sedentaria dalla minoranza araba nomade che si considera dominante e di
cui le milizie Janjaweed sono l’ultima propaggine, ha radici antiche.
Esso si ਠinasprito a causa della desertificazione del Sahel, che ha
prodotto una immigrazione verso le terre fertili del Darfur (dalla
Mauritania, dal Mali, dal Niger e dal Ciad). Ma si ਠincancrenito a
causa della recente ingerenza di paesi imperialisti come la Francia e
gli USA.
11. Le riserve minerarie del Darfur, tra cui l’uranio,
nonchà© la scoperta di ingenti riserve petrolifere in Darfur (i cui
diritti d’estrazione il governo dl Sudan ha strappato alle
multinazionali occidentali per affidarli alla Cina), hanno spinto
queste potenze ad allungare le mani per impossessarsi delle sue
ricchezze.
12. In questo quadro, dopo aver prima embargato il
Sudan per un’inesistente appoggio al terrorismo, hanno continuato la
loro politica di destabilizzazione del paese fomentando la guerra
civile nel Darfur, sostenendo e armando gli sgangherati movimenti
guerriglieri dello SLA, del JEM e del MNRD. Non hanno solo lanciato una
virulenta campagna di propaganda per denunciare un inesistente
genocidio in Darfur, hanno internazionalizzato il conflitto usando come
piazzeforti anti-sudanesi i paesi confinanti, anzitutto il Ciad e la
Repubblica Centro-Africana. La cintura attorno al Sudan comprende
adesso anche l’Egitto, la Libia, l’Etiopia e l’Eritrea.
13. La
scandalosa decisione del TPI non solo legittima le mire
imperialistiche, americane e francesi anzitutto, getta benzina sul fuco
e accresce il rischio di un’internazionalizzazione del conflitto, col
pericolo di una guerra regionale che coinvolgerebbe contro il Sudan
tutti i paesi limitrofi.

NO AL MANDATO DI CATTURA DEL PRESIDENTE AL-BASHIR!

NO ALLE INTERFERENZE IMPERIALISTICHE IN SUDAN E IN AFRICA!

FUORI LE TRUPPE STRANIERE DAL SUDAN QUALE CHE SIA LA LORO DIVISA!

PIENI DIRITTI ALLE COMUNITA’ DEL DARFUR IN UN SUDAN INDIPENDENTE, UNITO, SOVRANO E ANTIMPERIALISTA!

Campo Antimperialista

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