… dal Carcere Nazionale “Modelo” di Bogotá
Traduciamo e diffondiamo questo comunicato pervenutoci dai circa 300 prigionieri politici e guerriglieri prigionieri di guerra, che si trovano incarcerati nel carcere “Modelo” di Bogotá; questo carcere, che come le altre prigioni del sistema versa in gravi condizioni di sovraffollamento, repressione, torture e violazione dei diritti umani, ਠstato più volte scenario di proteste, sommosse e lotte dei prigionieri.
Questo comunicato, in solidarietà con lo Sciopero Nazionale del 22 marzo scorso che ha visto centinaia di migliaia di lavoratori colombiani protagonisti di mobilitazioni in tutto il paese, contro le riforme neo-liberali imposte dal governo, ਠuna chiara dimostrazione del fatto che le sbarre e la repressione non sono in grado di impedire ai prigionieri politici e di guerra di partecipare al processo ed alle lotte popolari per costruire una Nuova Colombia, in pace e con giustizia sociale.
COMITATO SIMON BOLIVAR
Noi, prigionieri politici e di guerra rinchiusi nel Carcere Nazionale “Modelo” di Bogotá, non siamo estranei all´offensiva dello Stato colombiano scatenata contro il popolo.
Ci chiediamo: lo Stato, favorisce gli interessi di chi? Dei 40 milioni di colombiani, o dei grandi imprenditori nazionali, delle multinazionali e delle imposizioni del Fondo monetario Internazionale?
Questa guerra, scatenata dallo Stato, si manifesta nei licenziamenti di massa, negli aumenti delle tasse, nelle leggi che cercano di legalizzare la distribuzione della povertà e la concentrazione delle ricchezze, nel decentramento delle sue responsabilità e dei suoi obblighi, e nella centralizzazione del bilancio.
Tali leggi, che avallano le privatizzazioni allontanando lo Stato dai suoi doveri costituzionali di garantire salute, educazione e lavoro al popolo colombiano, criminalizzano e gettano fango sulle lotte e proteste popolari.
E allora ci chiediamo: Stato per quale scopo? Infatti, esso non garantisce nemmeno il diritto alla vita, visti i massacri che si succedono uno dietro l´altro nelle zone di maggior presenza paramilitare, ai danni di bambini, anziani, donne e uomini indifesi.
E´ per questo che lanciamo un appello al popolo colombiano, affinchਠnon lasci morire la sensibilità e ricordi che, di fronte ad ogni nuovo attacco da parte dello Stato, oggi la lotta ਠper la vita.
Carcere Distrettuale Nazionale “Modelo” di Bogotà
22 marzo del 2001