Perugia – 16 Marzo 2001
Al summit di Montreal ਠprevalso il “principio di precauzione” nonostante la posizione contraria degli USA, fintanto che non fossero stati sciolti i dubbi sulla dannosità degli OGM. Tuttavia, gli OGM sono in commercio e si ha motivo di credere che le ricerche condotte per escluderne la pericolosità , dopo la diffusione del morbo della mucca pazza, non siano stati sufficienti. L`unico rischio ammesso dalle multinazionali ਠl`insorgenza di allergie e intolleranze, ma accanto a cià², vanno considerate le possibili ripercussioni negative che investono la qualità della vita e le relazioni sociali.
La produzione di piante transgeniche rischia di pregiudicare la biodiversità .
Il gene “terminator” inserito nelle sementi dà luogo ad una seconda generazione sterile creando la necessità di riacquistarle ogni stagione.
La diffusione di una agricoltura “avanzata” nel terzo mondo si ਠdimostrata nociva, a causa dei concimi chimici che intossicano il terreno e della monocultura imposta dalle multinazionali con lo scopo di lucrare nei mercati occidentali, mentre al contempo la desertificazione aumenta.
Sembra che gli unici vantaggi siano per le multinazionali, soprattutto nordamericane, detentrici dei brevetti.
Sarebbe perಠfuorviante dare la colpa all` ingegneria genetica.
E´ necessario invece prendere coscienza che nella nostra società anche la vita e la salute sono delle merci su cui speculare.
In assenza di dati sicuri, contro la strategia della cancellazione della biodiversità e della logica della produzione ad ogni costo, ਠfondamentale regolamentare gli OGM e dichiarare a livello istituzionale l` Umbria non-transgenica.
Interverranno:
prof. Luciano Pecchiai
dott. Giulio Volpi
(associazione Natura Ambiente)
all´assemblea ਠstato invitato il Presidente della Regione Umbria on. Maria Rita Lorenzetti