30/07/2001
Ieri mattina alle ore 10,00, come annunciato, e` iniziato il Campo
Antimperialista, con i primi incontri con le delegazioni internazioali
presenti.
Il primo con il Forum Comunista Israeliano, un`organizzazione in cui
militano sia arabi che ebrei e che in condizioni difficilissime, nello Stato
razzista israeliano, promuove vaste campagne di solidarieta` con la nuova
intifada palestinese. Il dibattito, anche grazei alla presenza di vari
delegati della sinistra palestinese ਠstato partecipato e appassionato,
concludendosi con la consegna di rafforzare la lotta per una Palestina
democratica indipendente e antimperialista in cui tutti i cittadini, quale
che sia la loro federe religiosa, abbiano pieni diritti di cittadinanza.
In contemporanea la delegazione basca del SENIDEAK, la principale
associazione dei familiari dei detenuti politici baschi, spiegava ai
presenti la situazione drammatica nelle carceri iberiche, l`intensificarsi
della repressione dello Stato spagnolo, e come lottano i lavcoratori e i
giovani baschi per la loro liberta` ed autodeterminazione.
Il momento culminante della giornata ਠstato il pomeriggio, quando
l`assemblea plenaria, per piu` di quattro ore ha discusso dei fatti di
Genova. Tante le voci, spesso dissonanti, tra cui un compagno che ha
raccontato la sua esperienzea nel cosiddetto “Black Blok”. Il dibattito,
iniziato osservando un minuto di silenzio in memoria del compagnio Carlo
Giuliani (a cui il Campo e` stato dediacto) si e`svolto all`insegna del
rispetto delle reciproche posizioni. Dopo aver condannato le responsabilità
gravissime del governo Berlusconi nell`aver cercato lo scontro frontale col
movimento, sono state messe in luce le responsabilità e le gravi deficenze
del GSF e l`importanza di organizzare il nascente movimento su basi piu`
solide, anticapitaliste e unitarie, anche stabilendo meccanismi democratici
di formazione dei gruppi dirigenti e dei portavoce. Al contempo e` stata
sottilineata la necessita` della presenza antimperialista nel movimento
contro la globalizzazione, senza la quale il rischio e` che questo movimento
si divida in modo irreparabile tra i moderati che si illudono di potere
riformare la globalizzazione e le componenti più radicali le quali mettono
in primo piano la spettacolarizzazione di una violenza senza respiro
strategico e senza progetto. Generale consenso quindi all`idea di formare un
terzo polo antimperialista internazionale nel movimento contro la
globalizzazione, e pure a quella che d`ora in avanti il movimento deve
organizzarsi in modo piu` serio, anche sul piano dell`autodifesa contro le
violenze poliziesche. E` in questo contesto che il Campo ha accettato di
dialogare anche con elementi del cosiddetto “Blocco Nero”, evitando ogni
criminalizzazione, ogni opportunistica ricerca di un improbabile capro
espiatorio per occultare le gravi responsabilità di chi ha portato decine di
migliaia di manifestanti impreparati a Genova nell`illusione che lo Stato
avrebbe tollerato l`antagonismo sociale.
La sera infine si sono svolto i due forum tematici previsti. Il primo
sull`immigrazione, con testimonianze dirette di filippini, colombiani,
equadoregni, arabi, nigeriani e congolesi. Il secondo, ancor piu`
partecipato, ha svolto un`idagine sulla prigionia politia nel mondo e al
quale hanno esposto le loro denuncie, turchi, palestinesi, baschi, spagnoli,
irlandesi, messicani, afgani, africani, colombiani e anche italiani.