Betlemme, 1. gennaio 2002
Il 31 dicembre, secondo giorno della nostra visita in Palestina, abbiamo partecipato ad una manifestazione per la fine dell`occupazione israeliana. Partendo da Betlemme, assieme a centinaia di manifestanti abbiamo tentato di raggiungere Gerusalemme, a pochi chilometri di distanza. Poco dopo la partenza, vicino all`Hotel Paradiso di Betlemme (distrutto dall`esercito israeliano durante la sua invasione nei territori dell`Autonomia palestinese), il corteo ਠstato immediatamente bloccato dall`Esercito israeliano. Grazie alla protesta il corteo ha potuto proseguire, ma solo per pochi metri, per essere definitivamente fermato al successivo posto di controllo militare.
La manifestazione era organizzata da un`ampia coalizione di organizzazioni locali palestinesi, dalle chiese cristiane e da alcune delegazioni internazionali. La principale richiesta: “Non ci sara` pace senza giustizia”, campeggiava su tutti gli striscioni, ma il carattere combattivo della manifestazione era tuttavia mitigato dalle delegazioni internazionali e dai rappresentanti delle chiese cristiane, che difendevano gli Accordi di Oslo — accordi che hanno fallito visto che Israele continua ad occupare la Palestina negando la costituzione di uno Stato palestinese.
Alcune delegazioni pacifiste nonostante siano in grado di compiere azioni spettacolari come quella di costituire “scudi umani” contro le truppe israeliane, persistono nel perdente e fallace orientamento di sperare cher attraverso dei negoziati, Israele e i suoi alleati imperialisti, saranno obbligati a rispettare i diritti nazionali e sociali dei palestinesi. Cosi alcune O.N.G., notoriamente finanziate dall`Occidente, chiedono ai palestinesi di rinunciare ai loro sacrosanti diritti democratici, come quello del diritto al ritorno per i milioni di rifugiati.
Noi, invece, chiediamo la costituzione di uno Stato democratico e sovrano nei territori ocupati nel 1967, come primo passo per la liberazione totale della Palestina.
Betlemme strangolata
Il primo giorno della nostra visita abbiamo potuto vedere gli ingenti danni causati dai bombardamenti e dalle incursioni israeliane a Betlemme e nei subborghi di Beit Dshala e Beit Sahour. I due insediamenti illegali di Gilo e Har Homa, posizionati in cima alle colline sovrastanti la città , sono stati utlizzati per mesi come piazzeforti per attaccare le case palestinesi, con mitragliatori, carri armati e missili. Di conseguenza quasi ogni casa palestinese vicina agli insediamenti ha subito danni gravissimi. Migliaia di palestinesi sono stati di conseguenza evacuati.
Una terribile visita a Hebron
Il secondo giorno, la Delegazione Internazionale di Solidarieta` Antimperialista si e` recata ad Hebron. La delegazione ha dovuto proseguire a piedi, dato che l`autobus su cui viaggiava ਠstato fermato al posto di controllo militare israeliano. Non e` un caso che gli occupanti cerchino di evitare ogni accesso alla citta`, dato che Hebron ਠl`emblema stesso del fallimento e del tradimento degli “Accordi di pace”. In una città di alcune decine di migliaia di abitanti, si sono insediati infatti 400 coloni ebrei di estrema destra, gran parte dei quali provenienti dagli U.S.A. Con l`aiuto dell`Esercito israeliano, essi stanno terrorizzando i palestinesi e tentando di cacciare la popolazione araba. Partendo dal centro della città l`Esercito espropria le case arabe per consegnarle ai coloni. Questi coloni trattano i palestinesi con un disprezzo e un odio inimmaginabili, basati sulla teoria razzista della superiorita` ebraica. Non c`e` dubbio che l`obbiettivo dei sionisti e` quello di “ripulire etnicamente”Hebron, di espellere i palestinesi per consegnare la citta` intera ai coloni.
Siccome questa aggressione e` continuata incessante durante il negoziato “di pace” e che essa sarebbe stata impossibile senza l`appoggio determinante dell`Esercito, e` chiaro ad ogni visitatore che Israele non ha alcuna intenzione di rispettare gli “Accordi di Oslo”. Al contrario! E` evidente che Israele tenta con ogni mezzo di fondare un regime ebraico di Apartheid sull`intera Palestina.
Durante la visita ad Hebron, nostro malgrado, la Delegazione e` stata accompagnata passo passo da una scorta militare e da rumorosi veicoli militari. I coloni ebraici armati, che sembravano dei Rambo usciti da una pellicola di Holliwood, ci hanno inveito contro, tentando in piu` occasioni di provocarci e di intimidirci.
Betlemme, 1. gennaio 2002