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Notiziario del Campo Antimperialista del 7 marzo 2003

8. March 2003

BR(vidi) in cella frigorifera

1. A Bagdad: non solo come scudi

Un`altra brigata di antimperialisti italiani e sardi, assieme ad alcuni giovani iracheni da anni esuli in Europa, ha raggiunto qualche giorno fa la capitale dell`Iraq, aggiungendosi ai compagni gia` presenti sul posto. Questa brigata e` stata organizzata congiuntamente dal Campo Antimperialista e dall`Opposizione patriottica (Alleanza nazionale irachena) la quale, nonostante il dissenso politico con il regime iracheno, ha assunto una posizione di difesa incondizionata del paese contro l`aggressione angloamericana. Lo scopo della brigata antimperialista e` quello di prendere posizione come per proteggere luoghi indispensabili alla popolazione. L`ultimo dispaccio (5 marzo) inviatoci dai compagni a Bagdad ci informa che una prima brigata (composta da italiani, sardi, austriaci e inglesi) ha preso posizione all`interno del Centro di Comunicazioni Al-Mamoun nella capitale (centro di vitale importanza per la popolazione, dato che vi sono ubicati servizi come Poste e Telegrafi).
Che gli angloamericani sappiano dunque che in caso di attacco saranno messe a repentaglio anche le vite di numerosi cittadini occidentali. Invitiamo chiunque riceva questo notiziario a diffondere massicciamente questa notizia.
Gli in Iraq sono al momento circa 200. Tra essi e` in corso un`accesa discussione sul da farsi. Alcuni stanno decidendo di tornare prima dello scoppio delle guerra a causa dei rischi altissimi. Altri, pur sempre pacifisti, hanno deciso di restare comunque. L`ala antimperialista degli , ritiene si debba restare, ma dissente dalla posizioni pacifiste fondamentaliste. Gli angloamericani colpiranno infatti i siti, senza curarsi delle vite umane… per quanto occidentali. Gli antimperialisti non sono li per morire come formiche. Ove fosse possibile essi parteciperanno fattivamente alla resistenza popolare contro gli aggressori imperialisti.
Tra le tante adesioni giunteci, segnaliamo quella del 24 febbraio, del compagno Jorge Altamira, del Partito Obrero argentino, e quelle di numerosi movimenti antimperialisti, tra cui, Marocco, Messico, Palestina, Pakistan, Russia, ecc.

2. Camp Darby: noi ci saremo

Il Campo Antimperialista aderisce alla manifestazione contro la guerra di sabato prossimo, presso la base USA di Camp Darby. L`appuntamento per i compagni e` alle ore 12,00 davanti alla chiesa di S. Piero a Grado. Per chi arriva dall`autostrada Firenze-Mare (A11): uscire a Pisa nord, prendere l`Aurelia in direzione Pisa-Livorno, dopo pochi chilometri si trova l`uscita a destra per S. Piero a Grado, quindi seguire le indicazioni fino ad arrivare al paese. Per chi arriva in treno: arrivare alla stazione di Pisa centrale e prendere le navette che partono da piazza S. Antonio (vicino alla stazione).

3. Colombia: comunicato delle FARC-EP

CATTURATI TRE AGENTI DELLA CIA, 21 febbraio 2003

Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo, FARC-EP, rendono noto all`opinione pubblica nazionale ed internazionale che:

1. il giorno 13 febbraio, alle ore 8.10, nella frazione di Santana de las Hermosas, in provincia del municipio di Florencia, nel Caquetá, un`unità  del Blocco Sud ha abbattuto un aereo di proprietà  del
governo nordamericano pilotato da un militare colombiano e da quattro agenti della CIA, tre dei quali si trovano in nostro potere.

2. L`aereo, secondo fonti militari colombiane, stava realizzando un operativo di spionaggio contro-guerrigliero, cosa ratificata dalla stessa unità  guerrigliera che l`ha abbattuto.

3. Sappiamo dell`interesse da parte dell`ambasciata nordamericana a Bogotá e di alcune personalità , che hanno lanciato un veemente appello alle FARC affinchà© la vita e l`integrità  fisica dei tre ufficiali gringos sia rispettata.

4. Potremo garantire la vita e l`integrità  fisica dei tre ufficiali gringos solo se l`esercito colombiano sospenderà  immediatamente le azioni militari, cosଠcome i sorvoli, nell`area compresa tra Santana de las Hermosas, San Antonio de Atenas, San Pacho, San Guillermo, Año Nuevo, la Esperanza, el Para e Norcasia.

SEGRETARIATO DELLO STATO MAGGIORE CENTRALE DELLE FARC-EP
Montagne della Colombia, 21 febbraio 2003

4. BR(vidi) in cella frigorifera

Cosa ne pensiamo noi della lotta armata di piccoli gruppi carbonari in Occidente lo sanno ormai anche i sassi. Siamo in totale disaccordo. Quella armata e`, tra le forme di lotta degli oppressi, quella piu` acuta ed estrema, la quale presuppone una situazione rivoluzionaria e …”operai all`attacco”. Ma la situazione e` pessima e gli operai … sono in letargo. Quindi i carbonari hanno le traveggole o, il che e` forse peggio, pensano di dare la sveglia ai dormienti o di rovesciare la situazione a suon di pistolettate. Premesso questo giudizio politico, riteniamo vergognoso che le sinistre tutte, abbiano fatto a gara con le destre, in perfido stile bypartisan, nel gettare fango addosso a Mario Galesi e Desdemona Lioce, come come se fossero cani appestati. Il colmo l`ha raggiunto Adriano Sofri il quale, su Repubblica di oggi, ha sostenuto che il poliziotto ammazzato, anche per la sua opera di volontariato, e` molto piu` simile ad un militante del movimento no-global, di quanto lo siano i brigatisti. Invece noi vogliamo esprimere la nostra solidarieta` umana alla Lioce e a Galesi, poiche` sentiamo che la tensione etica e morale che li muove e` pari alla gravita` dei loro errori politici. La tristezza della loro vicenda e` racchiusa in quella del corpo di Galesi, conservato in una cella frigorifera, senza che nemmeno i suoi familiari si siano degnati di farsi avanti per dargli la sepoltura che merita. L`ipocrita italica cristiana societa`, oltre a calpestare la memoria di un uomo morto ammazzato per i suoi ideali, ha affossato il sentimento della pieta`. Piu` ancora di un maledetto scontro a fuoco, questo e` un segno dell`imbarbarimento sociale generale, di una societa` che si va normalizzando, militarizzando, e non ammette alterita`, antagonismi, opposizioni –se non quelle di Sua Maesta`.

5. Crescono le adesioni al manifesto antiamericano

Ci comunicano che stanno crescendo le adesioni al manifesto riportato qui sotto. Chi volesse aderire o contattare i promotori scriva a: antiamericanisti@libero.it

“PEOPLES SMASH AMERICA”!

“Lo scontro tra noi e l’Islam ਠculturale, ਠreligioso. La verità  non sta in mezzo, ma da una parte sola”.
Oriana Fallaci

“L`Occidente deve avere la consapevolezza della superiorità  della sua civiltà . Una civiltà  che ha garantito ai popoli largo benessere e il rispetto dei diritti umani, di quelli religiosi, rispetto che non c`ਠnei paesi islamici”.
Silvio Berlusconi

“In effetti, l’antiamericanismo, di sinistra o di destra, cattolico o laico che sia, si nutre di casi specificamente riprorevoli e legittimamente criticabili, unicamente per manifestare un’avversione più generale a tutto ciಠche caratterizza una società  liberaldemocratica: l’individualismo rispetto al collettivismo, il capitalismo rispetto allo statalismo, lo sviluppo economico rispetto al pauperismo, il primato tecnologico rispetto alla speculazione filosofica, il benessere diffuso rispetto all’austerità , il pragmatismo rispetto alle ideologie, la modernità  rispetto al passatismo. Gli Stati Uniti sono colpevoli non tanto per quello che fanno, quanto per quello che sono”.
Piero Ostellino

“E` ridicolo mettere in collegamento il presidente democraticamente eletto della più antica democrazia con Hitler. Noi tedeschi non dimentichiamo che siamo stati liberati dagli Stati Uniti. Appartiene alla mia infanzia l’identificazione dei soldati americani coi buoni. E poi ci hanno poi difeso nella guerra fredda dal comunismo”.
Joshka Fischer

“La posizione dell`antiamericanismo coincide con una posizione di rivalutazione e difesa dello Stato nazionale come trincea antimperialista; tentazione quest’ultima non estranea ad alcuni settori del movimento dei movimenti, come si ਠvisto a Porto Alegre. E questa sarebbe davvero una postura sbagliata”.
Toni Negri

Gli USA stanno preparando l’attacco – con o senza l’ONU – per occupare l’Iraq, controllare il Medio Oriente, forgiare il loro Impero unico mondiale. Lo stanno facendo con la stessa arroganza con la quale hanno stracciato il trattato Abm e i protocolli di Kyoto, con la stessa prepotenza con la quale ricattano il mondo con la continua minaccia dell’uso dell’arma atomica. Con la loro tracotanza senza limiti pianificano bombardamenti ed imbrogli, costruiscono nuove oppressioni per conservare le vecchie, mentre calpestano ogni forma di diritto esaltano il loro diritto imperiale. I più grandi produttori (ed utilizzatori) di armi di sterminio di massa, i più grandi produttori di guerra, i più pericolosi terroristi del pianeta, vogliono il monopolio delle armi, della guerra, del terrore. Comandano all’ONU, ma calpestano l’ONU; hanno alleati servili che vengono calpestati a loro volta; mentre programmano lo sterminio dei popoli hanno la pretesa di interpretare la volontà  di quegli stessi popoli. Per questi motivi, noi siamo dentro il grande movimento di massa contro l’aggressione che gli USA stanno per scatenare contro l’Iraq.

Questa guerra, che ਠsolo una tappa nel disegno statunitense di assoluto predominio mondiale, si fonda sul paranoico presupposto per cui gli Stati Uniti avrebbero una …³missione speciale…² da compiere: quella di imporre a tutto il mondo il loro sistema liberista e la loro cultura mercificata. Questa pretesa, sostenuta dagli ambienti culturali più oscurantisti, non nasconde la sua stretta parentela con la tesi sionista del …³popolo eletto…². Anche in Europa, chiunque si opponga a questa ideologia totalitaria, imperialista e razzista ਠbollato come …³antiamericanista…² e per questo additato al pubblico ludibrio. Questa virulenta quanto invasiva campagna ideologico-culturale, volta a silenziare ogni pensiero critico, ਠtutta tesa a dimostrare che l’impero americano di Bush sarebbe l’ultimo e più alto baluardo della civilizzazione umana, caduto il quale all’umanità  non resterebbe che precipitare nella barbarie. Intellettuali di destra e di sinistra, dopo aver decretato la fine delle ideologie e della storia, dopo aver abbracciato il più nichilistico relativismo culturale, si sono fulmineamente convertiti ad un volgare fondamentalismo manicheo, si sono arruolati come volontari nell’esercito crociato a stelle e strisce urlando ai quattro venti che gli USA stanno, malgrado tutto, dalla parte del giusto, e tutti i suoi nemici dalla parte sbagliata. Lo scetticismo liberale di un tempo ਠstato rimpiazzato da un fideismo cieco, da una vera e propria religione pagana il cui centro di irradiazione sono gli USA e il cui sommo pontefice ਠl’Imperatore in persona.

I dogmi di questo culto sono il denaro, il consumismo, l’individualismo, il darwinismo sociale, il tecnoscientismo. Per strada questo pensiero si ਠsbarazzato come di una zavorra di valori quali la giustizia sociale, la libertà , la fratellanza, la solidarietà . Gli americanisti tentano di rimuovere la realtà  delle disuguaglianze crescenti, di un neocolonialismo che vuole impossessarsi di ogni risorsa, dell’impoverimento progressivo di miliardi di esseri umani; ripescando le primordiali teorie razziste con cui i colonialisti giustificarono il genocidio dei nativi e la tratta degli schiavi. Gli oppressi …³non hanno un’…²anima…², e se essi rifiutano di farsi …³sviluppare…², se non accettano di farsi americanizzare, che vadano alla malora, che li si bombardi a tutto spiano. Questo integralismo liberista, che non parla altro linguaggio, con chiunque gli sia ostile, se non quello della criminalizzazione, della repressione e della guerra preventiva permanente e globale ਠil segno che la civiltà  borghese, dopo avere abbandonata la pretesa illuministica di un proprio presunto universalismo, ਠvittima di una vera e propria pulsione di morte. Anche se i sacerdoti di questa ideologia totalitaria non lo ammetteranno mai, il risultato della loro azione ਠproprio quella odiosa guerra di civiltà  contro il mondo islamico che si affannano a negare.

Occorre contrastare e battere questa deliberata e intossicante falsificazione delle cose. Senza affatto dimenticare la storica lotta dei popoli latino-americani in nome di un’America libera contro quella dell’imperialismo yankee, noi rivendichiamo il diritto di essere, dirci e sentirci antiamericanisti, poichà© quello che abbiamo di fronte appare per molti aspetti come il nazismo a stelle e strisce del ventunesimo secolo. L’americanismo non ਠsemplicemente il prodotto degli interessi dei grandi gruppi capitalistici statunitensi, ma l’espressione di un più vasto blocco sociale costitutivamente reazionario e colonialista, ancorato alla cinica consapevolezza che l’opulenza americana, nutrendosi della miseria altrui e del saccheggio della biosfera, debba essere difesa con la forza in ogni luogo del pianeta. L’americanismo quindi non ਠsoltanto l’ideologia politica di coloro i quali ritengono giustificata, legittima e necessaria la tirannia mondiale armata dell’imperialismo yankee. L’americanismo ਠl’ultimo baluardo ideologico del pensiero liberale e liberista, l’allegoria del capitalismo. Se propugnare la de-americanizzazione, difendere il diritto di ogni popolo a non essere inghiottito nell’Impero, e opporsi all’idea razzista di …³nazione eletta…² significa essere …³antiamericanisti…², ebbene, noi lo siamo, come tra le due guerre si era antifascisti.

Alla spaventosa perdita di senso che alligna nel campo borghese, alla subordinazione della vita al puro calcolo economico, alla ricchezza concepita solo come abbondanza di beni materiali, alla pretesa che questo sia l’unico mondo possibile; noi riteniamo giunto il momento di opporre quei valori universali su cui fondare una nuova politica anticapitalista intesa come arte della trasformazione sociale attraverso l’azione diretta e di massa. Contro i falsi sillogismi liberisti noi affermiamo: che la libertà  individuale – per noi sempre inviolabile – puಠessere effettiva solo debellando lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo; che la democrazia di cui Bush si pretende campione implica uguali diritti per tutti i popoli e il rispetto della sovranità  nazionale; che benessere e felicità  sono giuste finalità  etiche se non si appoggiano sull’accumulazione smisurata di merci; che la socializzazione ਠpossibile senza per questo sfociare nel pauperismo; che lo sviluppo scientifico ਠnecessario ma rifiutando ogni feticismo della tecnoscienza; che modernità  e sviluppo sono valori positivi solo ove essi siano compatibili con l’ecosistema e non ledano le spinte spirituali connaturate all’uomo; che la politica deve comandare l’economia, come l’etica deve orientare la scienza.
Che il futuro dell’umanità  dipende dal crollo dell’imperialismo americano e dalla possibilità  di fuoriuscire dal capitalismo gettando la basi di una nuova comunità  fondata su principi universali di libertà , uguaglianza e fraternità .

Primi firmatari

Bacciardi Giovanni (università  di Firenze), Bassi Patrizia (insegnante), Bernardini Aldo (università  di Teramo), Bertazzi Claudia (ass. liberi tutti), Briola Ernestina (maestra), Burani Vainer (giuristi democratici), Catone Andrea, (most za Beograd), Cipriani Andrea (fondazione Luigi Cipriani), Cipriani Michela (fondazione Luigi Cipriani), Cortesi Luigi (redazione Giano), Francescangeli Eros (storico), Gatta Maria Adele (insegnante), Giannangeli Ugo (avvocati contro la guerra), Grandi Massimo (università  di Firenze), La Grassa Gianfranco (economista), Losurdo Domenico (filosofo), Lunghi Orietta (ass. culturale lavoro 2000), Maestri Mario (università  di Porto Alegre), Maffezzoni Emilia (fondazione Luigi Cipriani), Manuelli Colombo (scultore), Marini Graziano (artista), Mascellomi Enrico (critico d’arte), Mazzei Leonardo (redazione rosso XXI), Melotti Marco (redazione vis à  vis), Muscetta Carlo (critico letterario), Not Daniele (operatore culturale), Paciello Giancarlo (pubblcista), Pasquinelli Moreno (portavoce Campo Antimperialista), Pelazza Giuseppe (avvocati contro la guerra), Preve Costanzo (filosofo). Santarelli Enzo (storico). Sarenco (artista)

Per adesioni: antiamericanisti@libero.it

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