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Notiziario del Campo Antimperialista del 7 maggio 2003

8. May 2003

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IL CAMPO ANTIMPERIALISTA 2003 SI SVOLGERA` AD ASSISI LA PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
per i primi di giugno diffonderemo il programma e la liusta delle delegazioni ospiti
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1.RESISTERE ALL`IMPERO!
incontro nazionale per capire, lottare e battere l’imperialismo americano
Firenze, 25 maggio, ore 9,00, casa del Popolo Il Progresso

Riceviamo e volentieri diffondiamo il testo che convoca l`incontro nazionale e il programma del medesimo.
Per informazioni e adesioni scrivere a: antiamericanisti@libero.it, oppure telefonare allo: 347.7815904

(…)
Alla Casa Bianca, dove si tirano i fili della politica mondiale, siede un gruppo …³neoconservatore…² invasato di torbido misticismo, deciso ad imporre con ogni mezzo, non solo un …³ordine monopolare…², ma la sua concezione del mondo. Non siamo davanti alla consueta smania imperialista di esercitare volontà  di potenza e predominio, ad un’ideologia meramente reazionaria. Siamo di fronte ad una vera e propria fede pervasiva: l’americanismo. Questa si fonda, oltre che sulla supremazia categorica del mercato, sul mito paranoico del progresso …³scientifico…², sulla deificazione della tecnica, sulla curvatura in senso integralista del vecchio individualismo liberale, infine su un assolutistico concetto di Sovranità  che trova nel Capitale e non nel popolo la sua fonte di legittimità .
L’americanismo ਠdunque, pur nelle vesti di una rozza religione materialista post-borghese, un pensiero forte, che considera l’avere la misura dell’essere e al centro pone, non l’uomo (in quanto soggetto depositario di coscienza e diritti, titolare di libertà  in quanto appartenente ad una comunità  di eguali) ma la sua ombra reificata da secoli di economicismo capitalista. Posto che il mondo sarebbe diviso tra il Bene e il Male, assunto come dogma che gli USA sono la culla e i custodi del Bene medesimo (ovvero dell’american way of life), all’imperialismo nordamericano spetta, col ferro e col fuoco, di compiere la …³missione speciale…² di plasmare il mondo a sua immagine e somiglianza. Quando Bush, Cheney, Rumsfield, Woolfowitz, Perle, dicono di voler …³esportare la democrazia…² (cioਠquella soffocante oligarchia presidenzialista e maccartista fondata sulla sistematica esclusione sociale dei poveri e sull’annientamento di ogni antagonismo), intendono appunto l’americanizzazione forzata dei popoli, l’estirpazione di ogni civilizzazione che non intenda soccombere.
Questa setta protestante e fondamentalista (brutta copia dell’ebraismo sionista), sicura di marciare con …³Dio al proprio fianco…², ਠdunque intimamente teocratica e tirannica.

Accettare che l’americanismo dilaghi nel mondo significa consentire l’esorcizzato …³scontro di civiltà …².
Ma questo non sarà  tra Islam e Occidente. Questo scontro finirà  per generare due fronti contrapposti e inconciliabili: gli oppressi e gli oppressori. Esso attraverserà  dunque ogni paese, li dividerà  profondamente, e l’Europa (oggi dominata da forze bypartisan cresciute all’ombra dell’egemonismo nordamericano e che al massimo l’americanismo vogliono solo temperare) tornerà  ad essere il principale campo di battaglia. L’Oriente russo e cinese non resterà  immune da questo scontro. Ma questa lotta riguarderà  anche gli Stati Uniti, dove una coraggiosa minoranza sociale resiste come puಠad una aggressiva campagna patriottico-sciovinista e repressiva.

Chi voglia evitare la nuova barbarie deve dotarsi di un pensiero non meno forte di quello americanista, articolato modernamente attorno ai principi universali di fratellanza, eguaglianza, libertà , e dunque all’idea per cui la società  debba essere razionalmente organizzata per soddisfare i molteplici bisogni umani e non più subordinata alle leggi cieche del mercato. Deve infine alzare la testa, autorganizzarsi, rappresentarsi politicamente, dotarsi di forza per esercitare egemonia.
In questa prospettiva, i sottoscritti, già  firmatari del manifesto Peoples smah America!, già  impegnati nel vasto movimento contro le aggressioni angloamericane, chiamano tutti coloro che sono schierati senza se e senza ma a fianco di tutti i popoli e le forze che si battono per la liberazione dall’oppressione nordamericana, a partecipare all’incontro nazionale che si svolgerà  a Firenze domenica 25 maggio, presso la casa del Popolo “il progresso”.

Promotori:
Bacciardi Giovanni (universita` di Firenze), Bernardini Aldo (Universita` di Teramo), Burani Vainer (giuristi democratici, Reggio Emilia, Francescangeli Eros (storico, Universita` di Perugia), Giannangeli Ugo (avvocati contro la guerra, Milano), Grandi Massimo (Universita` di Firenze), Focacci Massimo (Avvocato, Lucca), La Grassa Gianfranco (economista, Treviso), Lunghi Orietta (Ass, cult. Lavoro 2000, Firenze), Mazzei Leonardo (Redazione Rosso XXI.), Mascelloni Enrico (Critico d`arte, Roma), Monteverdi Alessia (Redazione Praxis), Pasquinelli Moreno (Campo Antimperialista), Pelazza Giuseppe (avvocati contro la guerra, Milano), Preve Costanzo (Filosofo, Torino), Sarenco (artista, Verona)

L`incontro avra` due momenti: quello delle relazioni (la mattina) e il dibattito (pomeriggio)

Ecco la lista attuale dei relatori:

Preve Costanzo
L`Impero degli obbedienti e quello dei disobbedienti.
Le forme della sudditanza di sinistra all`imperialismo americano
Losurdo Domenico
Il patrimonio storico dei comunisti alla prova del periodo storico attuale
Cortesi Luigi
I movimenti per la pace e la lotta contro la guerra infinita
Pasquinelli Moreno
Resistere come?
Ipotesi politiche sui percorsi possibili del movimento antimperialista
Fulvio Grimaldi
La disinformazione strategica
I media nordamericani nella guerra permanente
Mazzei Leonardo
conclusioni

2. A Salonicco ci saremo! e tu?

Nei giorni 19, 20 e 21 giugno si svolgera` a Salonicco, in Grecia, il summit dell`Unione Europea. Esso non solo consegnera` la presidenza all`Italia berlusconiana e filo-USA. Si discutera` di politica sociale (tutti daccordo con avanzare speditamente sulla strada di Maastricht) e di politica estera (sudditanza verso la Casa Bianca o autonoma politica imperialista?). Tutte le componenti del movimento greco, uno dei piu` combattivi, da tempo si sta preparando alla mobilitazione. I compagni greci chiedono a tutti gli altri di restituirgli la stessa solidarieta` che essi hanno saputo esprimere in occasioni simili (Genova su tutte).
Il Campo Antimperialista sara` presente alle manifestazioni di Salonicco. Chiunque sia interessato a venire ce lo comunichi al piu` presto scrivendo a: campoantimperialista@libero.it. Grazie all`aiuto dei compagni di RESISTENZA SALONICCO 2003 (un raggruppamento di varie forse sociali e politiche greche), abbiamo la possibilita` di usufruire di un campeggio con tutti i servizi.
Perteciperemo anche al campeggio antimperialista internazionale organizzato da RESISTENZA SALONICCO 2003, che si svolgera` dal 15 al 22 giugno in un camping sulla costa nei pressi della citta`. Oltre a decine di workshops, ci saranno le seguenti assembleee plenarie:
Domenica, 15/6: Dopo l`Iraq cosa? L`egemonia imperialista americana, guerra e contraddizioni -Lunedi 16/6: Il movimento anti-guerra e gli antimperialisti. Necessita`, possibilita` e prospettive -Martedi 17/6: le lotte popolari rivoluzionarie in Asia e America latina – Mercoledi 18/6: la campagna antiterrorista, la lista nera e la prigionia politica. resistenza e solidarieta` internazionale – Giovedi 19/6: L`Unione Europea. La barbarie capitalista contro operai, contadini, migranti, giovani. L`Euro-Army: espansione e contraddizioni

Chi volesse contattare direttamente RESISTENZA SALONICCO 2003 per avere tutte le informazioni sul campeggio, usi questi riferimenti:
Tel. +30 210 3303639 Fax +30 210 3815597 – info@thessalonikiresist2003.gr
www.thessalonikiresist2003.gr

3. Cuba: Klein + Chomsky come mai?

Un gruppo di intellettuali americani, tra cui Noam Chomsky e Naomi Klein, hanno recentemente sottoscritto un documento di condanna dell`operato del governo cubano, che si distingue da altri similari per la sua estrema durezza e per la sua sfacciata perorazione della “democrazia”.
Sentiamo:
-“Los abajo firmantes protestamos enà©rgicamente contra la actual ola de represià³n en Cuba. Condenamos los arrestos de decenas de opositores al gobierno cubano a causa de sus actividades polà­ticas no violentas, asà­ como las escandalosamente largas condenas de prisià³n -algunas hasta de 28 años- que se les impusieron a raà­z de procesos injustos. Según Amnistà­a Internacional, entre los detenidos figuran periodistas, propietarios de bibliotecas privadas y miembros de partidos polà­ticos de oposicià³n considerados ilegales. Condenamos asimismo el juicio y ejecucià³n de tres presuntos se-cuestradores en el lapso de una semana, tanto por la falta de los procedimientos debidos como porque por principio nos oponemos a la pena capital. (…)
-“Al mismo tiempo, estamos por la democracia en Cuba. El encarcelamiento de personas por intentar ejercer sus derechos de libertad de expresià³n es escandaloso e inaceptable. Llamamos al gobierno de Fidel Castro a liberar a todos los presos polà­ticos y dejar que el pueblo cubano hable, escriba y se organice con libertad”.

Queste posizioni non ci stupiscono. il rispetto che dobbiamo a Chomsky e a Klein, non ci ha impedito di criticare le loro posizioni gia` in altre occasioni, ad esempio dentro il movimento no global. Noi non condividiamo il documento per due ragioni essenziali.

1. E` inammissibile, dal punto di vista, non solo politico, ma etico, che mentre in tutto il mondo i regimi capitalisti, siano essi asserviti o meno agli USA, uccidono, detengono, torturano a migliaia gli oppositori politici di ogni tipo; mentre il mercato capitalista condanna a morte ( per fame, sete e malattie) sin dalla nascita decine di milioni di cittadini; mentre in Palestina un intero popolo subisce il genocidio sionista; mentre l`umanita` e` sotto la spada di Damocle della “guerra preventiva permanente” di Bush; e` inaccettabile, dicevamo, che mentre tutto questo accade intellettuali di sinistra di grande prestigio, si associno ad una campagna anticubana che non e` neutra, non e` spontanea, non e` sincera, bensi voluta, stimolata e pilotata dalla Casa Bianca, dagli stessi tiranni che scatenano guerre e soffocano i popoli in ogni parte. Come possono questi intellettuali di sinistra non vedere che essi, pur di cavarsi la “pagliuzza cubana” dai loro occhi, fanno il gioco dell`imperialismo che in quelli del`umanita` affonda la trave della barbarie? E` negli interessi di chi, se non degli USA, attaccare Cuba in questo momento? Davanti a chi, questi intellettuali, vogliono salvarsi la faccia, se non a quei liberisti imperialisti che dicono di combattere quando vanno a Porto Alegre?

2. Questi “appelli alla democrazia per Cuba” sono incondivisibili non solo per il metodo ma pure per nel metodo. Di quale “democrazia” stiamo parlando? Quale “democrazia” essi chiedono ai cubani di adottare? Non certo il modello USA d`esportazione: quello che galleggia sul sangue di popoli affamati che ogni volta cher alzano la testa vengono schiacciati, embargati e bombardati. Parlano del modello “originale” occidentale? Ma quale? Quello che si va affermando negli ultimi decenni, della democrazia censitaria, per cui la meta` privilegiata puo` scegliere tra due blocchi complementari e simmetrici? Quale democrazia cari Chomsky e Klein? Quella che abbiamo qui da noi per cui, essendo la TV l`unica sede importante in cui esprimere un`opinione, di fatto il diritto di parola e di stampa esiste solo per le forze dominanti? parlate forse della “democrazia” che assolve Capranica e condanna i compagni per “saccheggio” o “associazione sovversiva”? La democrazia borghese fondata sullo sfruttamento e l`esclusione sociale che rende l`eguaglianza giuridica una pura finzione? Quella di cui il Capitale, corazzato dallo Stato, e` autenico demiurgo?

La reticenza su questo terreno non puo` che portare acqua al mulino della demagogia, del cerchiobottismo e del qualunquismo, cioe` il contrario dell`intelligenza e dello spirito critico di cui chi vuole cambiare il mondo ha bisogno.

Ne` vogliamo noi essere reticenti a nostra volta, nascondendo la testa sotto la sabbia dopo il crollo del “socialismo reale”. Se il capitalismo contrappone liberta` ed eguaglianza, il “socialismo reale” non e` riuscito a tenerle assieme. Ma questa e` un`altra storia. E` più probabile che un cammello passi dentro la cruna di un ago, che le risposte ai quesiti sul futuro del socialismo ci vengano fornite da intellettuali la cui fantasia non va oltre alla democrazia liberale (capitalista).

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