Avanti, un passo
“Tutta la nostra azione e` un grido di guerra contro l`imperialismo.
E` un invito all`unita` dei popoli contro il grande nemico del genere umano: gli Stati Uniti d`America”.
Ernesto Che Guevara
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IL CAMPO ANTIMPERIALISTA 2003 SI SVOLGERA` AD ASSISI LA PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
per i primi di giugno diffonderemo il programma e la lista delle delegazioni ospiti
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1. Avanti, un passo
Si e` svolto ieri a Firenze, presso la Casa del Popolo Il Progresso, il previsto incontro nazionale -RESISTERE ALL`IMPERO: per capire, lottare e battere l’imperialismo americano-. Riceviamo dai promotori e volentieri diffondiamo il resoconto.
–Non era affatto scontato che l`incontro registrasse, come in effetti e` stato, un passo avanti.
Temevamo che il clima di scoramento e demoralizzazione conseguente alla scomparsa del movimento contro la guerra, avrebbe potuto tagliare le gambe anche alla nostra iniziativa.
Non e` stato cosi. La partecipazione numerica e` stata piu` alta del previsto, sala piena, malgrado numerosi firmatari non hanno potuto presenziare.
Tuttavia cio` che ci consente di essere ottimisti, moderatamente ottimisti, e` stata la qualita` della partecipazione e le decisioni assunte dall`incontro medesimo.
Ci eravamo posti un primo obbiettivo. Capire e analizzare cosa fosse l`imperialismo oggi, quindi anzituto quello dominante, cercando di compiere un`analisi ad ampio raggio che mettesse in luce quale fosse la geopolitica imperiale nordamericana, le peculiarita` di questo paese, il retroterra sociale e culturale della tracotanza che sta dietro al gruppo “neconservatore” che ha in Bush il suo principale terminale. Di comprendere infine in che senso si vadano ridefinendo categoria come sovranita`, stato nazione, diritto internazionale.
Questa analisi (pur nei limiti angusti di un convegno breve) c`e` stata, non solo nelle relazioni introduttive, ma pure in alcuni interventi che hanno portato contributi specifici densi e stimolanti.
Comune e` la consapevolezza che oggi non siamo davanti ad un imperialismo generico, astratto, indeterminato, che dopo il crollo dell`URSS gli USA hanno consolidato la loro supremazia, che essi non solo vogliono difendere ad ogni costo un`ordine monopolare, che sono determinati a costruire un vero e proprio impero unico mondiale. A spese non solo delle nazioni del “terzo mondo”, dei movimenti antimperialisti, ma delle altre civilta` refrattarie al loro comando, e pure delle stesse potenze capitalistiche tradizionalmente alleate degli USA.
La spinta che sorregge l`imperialismo americano non e` solo economica e militare, essa si appoggia su un pensiero pervasivo, su un fondamentalismo capitalistico che sposa il più cupo e conservatore millenarismo religioso cristiano, con il feticismo del mercato, del progresso tecnico e che spinge al suo limite estremo il concetto di modernita`.
Combattere e vincere questo “pensiero forte”, implica per gli antimperialisti superare la pura resistenza, pensare alla controffensiva. Ma questo e` impossibile senza dotarsi prima di un progetto, di una teoria politica adeguata, di un nuovo pensiero non meno forte del fondamentalismo americanista.
In questo senso l`incontro ha segnalato la necessita` di rompere una volta per tutte con una sinistra che ha introiettato profondamente l`ideologia imperialista, che ritiene che gli USA siano non una minaccia per l`umanita`, ma la culla della “democrazia”. Una sinistra che dopo anni di sterilita` e` virtualmente morta.
Sulla base di questo comune sentire, l`incontro di Firenze ha demandato ad una commissione di stilare la bozza un MANIFESTO POLITICO che contenga le nostre idee e le nostre proposte. E` dunque iniziato un processo costituente di un nuovo soggetto politico, di un Movimento di resistenza al`impero americano che vuole essere si ampio, plurale e inclusivo, ma per niente reticente sul fatto che gli USA sono il nemico principale, che occorre impedire la costituzione dell`Impero unico mondiale, che va costruita un`alleanza internazionale di tutti i resistenti.
Si e` deciso di costruire un gruppo di discussione telematico (per ora siamo a 200 iscritti) affinche` tutti possano partecipare all`elaborazioen del Manifesto.
Entro la fine di Ottobre 2003, se tutto procede come stabilito, svolgeremo un`assemblea fondativa.
Chi si senta daccordo con noi, chi voglia partecipare alla discussione sul Manifesto ed essere iscritto al gruppo di discussione telematico, scriva subito a: antiamericanisti@libero.it–
2. Vertice U.E. di Salonicco: come fare per partecipare alla manifestazione
Chiunque sia interessato a venire ce lo comunichi al piu` presto scrivendo a: campoantimperialista@libero.it. Per iformazioni sui costi e i tempi telefonare a Maria Grazia: 349,5128767.
Nei giorni 19, 20 e 21 giugno si svolgera` a Salonicco, in Grecia, il summit dell`Unione Europea. Esso non solo consegnera` la presidenza all`Italia berlusconiana e filo-USA. Si discutera` di politica sociale (tutti daccordo con avanzare speditamente sulla strada di Maastricht) e di politica estera (sudditanza verso la Casa Bianca o autonoma politica imperialista?), e della Costituzione dell`Unione. Tutte le componenti del movimento greco, uno dei piu` combattivi, da tempo si sta preparando alla mobilitazione. I compagni greci chiedono a tutti gli altri di restituirgli la stessa solidarieta` che essi hanno saputo esprimere in occasioni simili (Genova su tutte). Il Campo Antimperialista sara` presente alle manifestazioni di Salonicco. Grazie all`aiuto dei compagni di RESISTENZA SALONICCO 2003 (un raggruppamento di varie forse sociali e politiche greche), abbiamo la possibilita` di usufruire di un campeggio con tutti i servizi. Parteciperemo anche al campeggio antimperialista internazionale organizzato da RESISTENZA SALONICCO 2003, che si svolgera` dal 15 al 22 giugno in un camping sulla costa nei pressi della citta`. Oltre a decine di workshops, ci saranno le seguenti assembleee plenarie: Domenica, 15/6: Dopo l`Iraq cosa? L`egemonia imperialista americana, guerra e contraddizioni -Lunedi 16/6: Il movimento anti-guerra e gli antimperialisti. Necessita`, possibilita` e prospettive -Martedi 17/6: le lotte popolari rivoluzionarie in Asia e America latina – Mercoledi 18/6: la campagna antiterrorista, la lista nera e la prigionia politica. resistenza e solidarieta` internazionale – Giovedi 19/6: L`Unione Europea. La barbarie capitalista contro operai, contadini, migranti, giovani. L`Euro-Army: espansione e contraddizioni
Chi volesse contattare direttamente RESISTENZA SALONICCO 2003 per avere tutte le informazioni sul campeggio, usi questi riferimenti:
Tel. +30 210 3303639 Fax +30 210 3815597 – info@thessalonikiresist2003.gr www.thessalonikiresist2003.gr
3. Grimaldi silenziato dai trotsko-disobbedienti
Fulvio Grimaldi, noto giornalista comunista e antimperalista, e` stato licenziato in tronco e cacciato dalla redazione del quotidiano del P.R.C. –Liberazione–. La cosa e` grave, per la forma e per la sostanza.
La forma: pare che a Fulvio non siano stati dati neanche gli 8 giorni di preavviso. Diritto elementare di ogni dipendente affinche` egli possa difendersi. Questo sopruso e` tanto piu` grave dato che e` stato compiuto da una testata che oltre a dirsi -comunista- si presenta come alfiere della battaglia per l`Art. 18.
La sostanza: come puo` un giornale –comunista– licenziare un giornalista comunista? Ovvio, per divergenze politiche. Curzi e Bertinotti non tollerano piu` le appassionate battaglie di Fulvio, dalla Jugoslavia all`Iraq. Del resto per loro l`imperialismo non c`e` piu` (tesi dell`ultimo congresso) e gli USA sono ancora piu` in crisi dopo la guerra in Iraq! (Bertinotti all`ultimo CPN). Le voci fuori dal coro non sono tollerate da Liberazione. Penosa contraddizione per un giornale che in nome della liberta` condannava il –dittatore– Milosevic e che chiede a Fidel Castro di importare la democrazia capitalistica liberale. Come mai una cordata politica trotsko-disobbediente, che sventola ai quattro venti il suo –antistalinismo– ricorre ad una misura che piu` stalinista non si puo`? Perche` e` in difficolta`? perche` traballa?
E` sintomatico che a pochi giorni dalla chiusra della rubrica di Fulvio, –Mondocane–, in quella di Ivan della Mea si poteva leggere quanto segue:
–Per la verità non mi va di morire in generale, in particolare non mi va di morire sotto un Hitler o un Mussolini o un Franco o un Salazar o uno Stalin o un Pol Pot o un Amin o un Saddam Hussein o uno Sharon o un George Dabliù Bush o un dittatore di qualsisia colore Mao tse Tung e Fidel Castro inclusi: sono ben cosciente delle differenze tra i signori summenzionati, resta il fatto che non mi va di morire sotto alcun regime e che anzi voglio vivere e tanto nella democrazia italiana, imperfetta, ma costituzionale e democratica e ho chiaro che Costituzione repubblicana e democrazia debbono essere difese con tutti i mezzi: senza se per davvero e senza ma ma sul serio.–
Non era Libero, era proprio Liberazione!
4. I fratelli islamici rispondono a Pisanu
Con un`intervista a Repubblica (sempre piu` organo del Ministero degli Interni) Pisanu ha detto che occorre –Zittire gli islamici che predicano violenza–. La dichiarazione e` etremamente grave, poiche` implica la messa all`indice dell`UCOII (Unione delle Comunita` Islamiche Italiane) e tende a criminalizzare il 70 per cento dei musulmani residenti in questo paese, legittimando solo la Lega Musulmana Mondiale filo-saudita, notoriamente assente nelle mobilitazioni di solidarieta` con la Palestina o contro l`aggressione all`Iraq. Pubblichiamo l`intervista rilasciata il 23 maggio da Roberto Hamza Piccardo ad AP.Biscom
PICCARDO (UCOII): NOI INTEGRALISTI? E` SOLO UN`INFAMIA
“Dire che noi vogliamo islamizzare la società italiana senza formalmente violare le leggi italiane ਠun`infamia. Noi siamo protagonisti del dialogo interreligioso. Abbiamo preso le distanze da subito con le frange estremiste. Stiamo facendo un lavoro enorme sul fronte del dialogo interreligioso in un momento delicatissimo per i musulmani e parliamo con tutti: dalle Acli ai boy scout…Poi vedo che ci collocano nella `fascia bassa` della classifica”. Roberto Hamza Piccardo, segretario dell`Ucoii, l`Unione delle Comunità islamiche italiane, replica cosi all`articolo pubblicato oggi su Repubblica sull`Islam che in un riquadro, accanto all`intervista al ministro dell`Interno, Giuseppe Pisanu inserisce in una didascalia l`Ucoii tra i movimenti integralisti.
“Quella costruita in quell`articolo ਠuna tipologia sbagliata. Dire che solo il 5% dei musulmani frequenta le moschee non ha senso. E` un dato che non trova fondamento. E` come dire che soloil 14 per cento dei cattolici va a messa la domenica. E` un dato della Cei. Ma questo cosa vuol dire? Che gli italiani non sono credenti perche` non vanno in Chiesa? Che bisogna abolire il Concordato tra Stato e Chiesa?”.
Sui rapporti tra l`Ucoii, che ਠuna delle organizzazioni islamiche più importanti in Italia, e i Fratelli Musulmani Piccardo osserva: “C`ਠanche nell`Ucooi chi ਠvicino ai Fratelli Musulmani, e con cio`? I Fratelli Musulmani ਠuna organizzazione a livello mondiale che viene attaccata come era attaccato il Pci negli anni `50”.
Perchਠl`Ucoii viene indicata come `sensibile` tra le organizzazioni islamiche non moderate?
“Noi veniamo discriminati – ਠla risposta di Piccardo – per la nostra posizione sulla Palestina. In particolare per la solidarietà indefettibile che abbiamo verso la causa del popolo palestinese. Questa ਠuna delle discriminanti…”.
Sulla proposta del ministro dell`Interno di creare una Consulta dei musulmani d`Italia, Piccardo esprime perplessità : “Non capisco quale deve essere la funzione di questo organismo. E` singolare poi che venga accreditata la Lega Musulmana mondiale, espressione di uno Stato, l`Arabia saudita, che in molti additano come `Stato canaglia` oppure organizzazioni come il Coreis (Comunità degli italiani convertiti all`Islam) che rappresenta si e no 40-50 persone”.
5. Lettonia: aparthed in Europa
Riceviamo inoltriamo questa denuncia sulla –democrazia– appena importata da uno dei paesi candidati ad entrare nell`Unione Europea.
–Un grande concerto musicale allestito il 24 maggio a Riga, capitale della Lettonia, per celebrare l’ingresso del paese nell’Unione Europea, e ripreso dalle telecamere di …³Eurovisione…², potrebbe rappresentare l’occasione per richiamare l’attenzione di tutto il continente sulle sistematiche violazioni dei diritti delle minoranze etniche presenti nel paese (il 40% della popolazione). E’ prevista, infatti, una manifestazione di massa organizzata dal movimento progressista …³Lasjor…², che raggruppa i giovani vicini al Partito Socialista Lettone (in cui sono confluiti i comunisti, dal momento che la denominazione …³Partito Comunista…² ਠstata vietata dalla Costituzione lettone).
Sulle finalità della manifestazione e sulla drammatica situazione dei diritti umani e civili in Lettonia si sofferma, alla vigilia del suo svolgimento, in un’intervista concessa al sito internet del Partito del Lavoro del Belgio, Martijans Bekasovs, deputato del raggruppamento …³Per i diritti civili in Lettonia…², di cui ਠparte essenziale il Partito Socialista, che ha ottenuto 25 dei 100 seggi parlamentari nel corso delle recenti elezioni politiche.
il traduttore Mauro Gemma
D. Cosa vogliono questi giovani?
R. Il diritto all’insegnamento nella propria lingua! Il governo ha adottato una legge che viola questo diritto fondamentale dell’uomo. Secondo la nuova legislazione, solamente le scuole che insegnano in lingua lettone verranno ancora sovvenzionate. Ora, circa il 40% della popolazione della Lettonia parla un’altra lingua materna: il russo, l’ucraino o il bielorusso. Il governo intende puramente e semplicemente chiudere le loro scuole. E’ evidente che gli scolari e gli studenti si oppongano a tali chiusure!
D. Si tratta solo dell’insegnamento?
R. No, si tratta di un largo movimento per l’uguaglianza dei diritti. La Lettonia conta due milioni e mezzo di abitanti, di cui circa mezzo milione ਠprivato dei diritti civili. Essi non beneficiano nà© del diritto di voto, nà© del diritto di impiego nella funzione pubblica. Non godono della pensione, in quanto ex combattenti e vengono discriminati nelle richieste di affitto e di lavoro. Sul loro passaporto figura la dicitura …³non cittadino…². Questa gente vive in Lettonia da tre generazioni e da allora aveva beneficiato dei diritti civili. Al momento attuale, essi sono obbligati a passare un esame di lingua e storia lettone. Solo il 10% riesce a superare il test.
D. Un sistema di apartheid in Europa. Ma come ਠconcepibile?
R. Tutto ha avuto inizio nel 1990, quando la Lettonia si ਠseparata dall’Unione Sovietica. I nazionalisti hanno seminato l’odio tra i gruppi linguistici e contro l’Unione Sovietica, affermando che coloro che parlavano una lingua diversa dal lettone erano degli occupanti. Hanno promesso il benessere alla Lettonia, se essa avesse aderito alla NATO e all’Unione Europea. Ultimamente la Lettonia ha inviato 36 soldati in Iraq, che sono stati integrati nella forza americana di occupazione. Ma il nostro paese ਠaffondato economicamente. Noi non siamo in grado di pagare le spese militari necessarie alla NATO. La metà delle nostre fabbriche ਠchiusa. Abbiamo il tasso di suicidi più alto d’Europa. L’80% dei pensionati vive al di sotto del minimo vitale. Allo stesso tempo, se noi aderiamo all’Unione Europea, i nostri agricoltori non riusciranno ad affrontare la concorrenza con gli altri paesi dell’UE.
D. Che cosa avete intenzione di fare sabato?
R. Il movimento …³Lasjor…² ha chiesto l’autorizzazione a manifestare nella capitale, in prossimità del luogo in cui si svolgerà il festival della canzone. Il governo ha risposto che non sarà possibile, perchà© non ਠin grado di spostare forze di polizia per assicurare il mantenimento dell’ordine. La polizia deve occuparsi della sicurezza di …³Eurovisione…². Allora noi abbiamo chiesto l’autorizzazione per un meeting nel luogo del concerto. Nuovo rifiuto del governo. Ma alla fine ha accettato di negoziare, facendo delle concessioni parziali. Le autorità temono una condanna dell’opinione internazionale. Il movimento Lasjor assicurerà esso stesso il servizio d’ordine. Se non riusciremo a tenere un meeting, organizzeremo un …³incontro con i parlamentari…². Nessuno puಠimpedircelo legalmente. Oltre agli studenti, ci saranno anche gli insegnanti, i genitori, a migliaia. Il movimento non puಠpiù essere fermato.
6. Iniziative per Cuba
Riceviamo dalla Fondazione Guevara e pubblichiamo:
–E a proposito di Fondazione Guevara vorrei invitarvi tutti e tutte all`INCONTRO ANNUALE DELLA FONDAZIONE che si terrà a Perugia sabato 14 (ore 15-20) e domenica 15 giugno (ore 9-13) nel Palazzo della Penna, in piazza Podiani (che.guevara@enjoy.it – tel. 0761 799831).
La prima giornata ਠdedicata a “Josà© Martଠe il Che” e la seconda a “Il Che e le guerre attuali”. Si parlerà ovviamente anche di Cuba. Tra gli oratori: Maràa de los Angeles Flà³rez Prida (Ambasc. di Cuba in Italia), Froilán González, Livio Maitan (Prc), Moreno Pasquinelli (Campo Antimperialista), Roberto Foresti (Segr. naz. dell`Associazione Italia-Cuba), Serena Bartolucci (AsiCubaUmbria), Aldo Garzia (dir. di Aprile), Roberto Massari.
(Avvertenza rassicurante: chi viene da lontano puಠvotare “sଔ al referendum sull`art. 18 anche lunedଠ16.)
APPUNTAMENTO DA NON PERDERE: La manifestazione nazionale unitaria (ma di tutti veramente) che si terrà a Roma (piazza Farnese), il 28 giugno (ore 17-22,30).
La precede e contribuisce a prepararla il giro di conferenze di Froilà n Gonzà lez organizzato dalla Fondazione Guevara in collaborazione con varie realtà solidali con Cuba
(a parte Perugia, le conferenze si terranno tutte alle 20,30 o alle 21).
ITINERARIO DELLE CONFERENZE DI FROILAN GONZALEZ:
Perugia 14-15 giugno (Fondazione Guevara-AsiCubaUmbria: vedi sopra);
Firenze 16/06 (CPA Firenze Sud: cpa@ecn.org – gabriella.paolucci@unifi.it);
Pisa 17/06 (circ. Agorà : agorapi@officinaweb.it);
Genova-Cogoleto 18/06 (Italia-Cuba-Circ. Granma: robertocasella@tiscali.it);
Milano 19/06 (Festa di Liberazione-ArciMetromondo);
Udine 20/06 (comitato Tina Modotti: tina@comitatotinamodotti.it);
(?) Venezia 21 o 22 (ਠancora scoperto);
Piacenza 23/06 (Sez. “Gramsci” dei DS: davide@enjoy.it);
Roma 24/06 (Radio Città Aperta-Italia Cuba Roma Centro-Fondaz. Guevara);
Palermo 25/06 (Italia-Cuba: n.gambino@tiscali.it);
Catania 26/06 (circ. Nievski: saro@nievski.it);
Roma 28/06 (p.za Farnese: Manif. nazionale per Cuba) .
Froilà n ਠil massimo studioso cubano di Che Guevara (ਠappena apparso in italiano il suo libro su “Martଠnel Che”). Nelle conferenze verrà presentato il libro, ma si parlerà inevitabilmente anche di Cuba e dei problemi attuali.