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Comunicato delle Forze Bolivariane di Liberazione

11. September 2003

Dichiarazione del Campo Antimperialista 11settembre 2003

Da circa un mese, nelle province venezuelane al confine con la Colombia, si susseguono scontri tra il “Fronte Domingo Laà­n” dell`E.L.N. (Esercito di Liberazione Nazionale della Colombia) e il Blocco Occidentale delle F.B.L. (Forze Bolivariane di Liberazione del Venezuela). Le accuse che i compagni delle F.B.L. lanciano contro l`E.L.N. colombiano, la denuncia delle loro pratiche politico-militari sono quanto mai gravi. Conosciamo e apprezziamo i compagni delle FBL, coi quali abbiamo, come Campo Antimperialista, rapporti fraterni. Non abbiamo motivo di dubitare della loro sincerità . Mentre ci attendiamo che l`E.L.N. smentisca queste accuse, auspichiamo la cessazione delle ostilità  poichਠl`unione di tutte le forze antimperialiste e guerrigliere, in un momento in cui l`imperialismo yankee ਠall`attacco e mira ad un intervento militare diretto nella zona stessa, ਠcondizione imprescindibile della vittoria della rivoluzione bolivariana e socialista.

Campo Antimperialista 11 settembre 2003

Le Forze Bolivariane di Liberazione, FBL, al Popolo e alle Organizzazioni Rivoluzionarie Latinoamericane

Con la presente le Forze Bolivariane di Liberazione, FBL, rendiamo di pubblico dominio ciಠche segue:

1.- Nelle ultime settimane la nostra organizzazione ha denunciato pubblicamente le azioni provocatorie e controrivoluzionarie perseguite dal Fronte di Guerra Nord-Orientale dell´ELN colombiano, in particolare dal Fronte Domingo Laà­n, in territorio venezuelano concretamente alla frontiera fra Apure e Arauca. Abbiamo denunciato la pratica egemonica ed espansionista dell´ELN, i suoi provati vincoli economici e politici con i settori golpisti della destra venezuelana come il Governatore Lippa in Apure, i sindaci Rojas in Guasdualito, Benicia Altuna en Elorza y William Mà©ndez en San Cristà³bal.
2.- Questa pratica aliena a ogni principio rivoluzionario ha portato lo ELN a violare la nostra sovranità  nazionale, a spaventare e ricattare i contadini e i dirigenti sociali delle popolazioni venezuelane frontaliere, a sequestrare allevatori e imprenditori, a dare impulso in queste azioni al grilletto facile o sicariato. Nei fatti, assistiamo ad un cosciente e pianificato sabotaggio della Rivoluzione Bolivariana che vive la nostra patria, che si apparenta con la strategia della controrivoluzione che vuole militarizzare e colombianizzare il nostro processo aprendo le porte ad un intervento straniero.
3.- Come organizzazione rivoluzionaria e fermi difensori dell´etica e della morale dell´uomo nuovo, incarnata nel Comandante Che Guevara, ci siamo opposti nettamnete a dette pratiche sul suolo venezuelano e nel piano della nostra azione concreta ci siamo visti obbligati a difendere il nostro territorio, la nostra rivoluzione e soprattutto i nostri ideali rivoluzionari. I risultati sono stati l´abbattimento di 5 membri dell´ELN, nelle nostre file riportiamo un ferito.
4.- Alla luce di questi fatti e trascorso più di un mese da questi deplorevoli scontri ci troviamo di fronte a una patetica risposta da parte dell´ELN. Non se ne sono andati dal territorio venezuelano, hanno incrementato le azioni di ricatto e di minaccia di morte a decine di contadini e dirigenti sociali delle nostre popolazioni frontaliere. Hanno dislocato due colonne composte da più di 50 uomini ognuna, in uniforme e armati che si dispiegano in pieno territorio venezuelano. Perಠla cosa più grave ਠsuccessa proprio oggi alle ore 10.00 nel settore di Las Gaviotas e 3 Esquinas, vicini a El Nula, nell´Alto Apure. Lଠuna colonna dell´ELN ha sequestrato violentemente 10 contadini dirigenti del Fronte Contadino Rivoluzionario Simà³n Bolà­var dell´Alto Apure. Non conosciamo il loro stato fisico e la loro ubicazione perಠfacciamo responsabile lo ELN di qualsiasi danno protratto contro le vite dei 10 dirigenti contadini venezuelani. Esigiamo la loro immediata liberazione e il ritiro delle truppe e delle unità  dell´ELN in territorio venezuelano.
5.- Al colmo del cinismo e come espressione delle peggiori e più spregievoli pratiche della vecchia sinistra latinoamericana lo ELN in collaborazione con il Gobernador Lippa hanno istituito una conferenza stampa gli ultimi giorni del mese di agosto. Lଠnon solo non hanno trovato il coraggio e la nobiltà  di riconoscere i loro errori, non hanno riconosciuto i loro 5 militanti morti in combattimento, hanno negato tutte le nostre denunce e come angeli buoni si sono presentati come ammiratori e portatori di rispetto della Rivoluzione Bolivariana, quando tutti sanno delle loro reali pratiche controrivoluzionarie.
6.- Se c´à¨ qualcuno che ha tratto beneficio da questa conferenza stampa non sono i rivoluzionari venezuelani o colombiani, l´obiettivo centrale ਠstato quello di lavare pubblicamente le facce dei loro soci, i sindaci controrivoluzionari e in particolare il governatore Lippa. Lo ELN ha organizzato una conferenza stampa con l´aiuto del´Ufficio Stampa del Governo di Apure e in combutta con tre media locali che sicuramente devono molti favori al mafioso Governatore. Si discolpano i loro soci (Altuna, Rojas, Mà©ndez y Lippa) di qualsiasi relazione con lo ELN, sembrerebbe che non sono state sufficienti le smentite e i comunicati stampa che queste autorità  mafiose hanno prodotto nelle ultime settimane per difendersi dalle nostre denunce, doveva essere lo stesso ELN a parlare per loro e fargli ottenere un certificato di buona condotta. La rozza manovra non fa altro che corroborare le nostre denunce, basta guardare la “copertura del reportage pubblico” che hanno dato i tre media regionali a detta conferenza stampa: prima pagina e due o tre pagine complete all´interno. Una volta di più l´alleanza Lippa-ELN si ਠdata la mano per tentare di occultare l´inoccultabile, i media sono stati solo uno strumento di detta mafia.
7.- A mezzo di chiarificazione e stabilire in modo chiaro i nostri principi etici e morali, noi non negheremo mai i nostri militanti e combattenti, semplicemente non ਠda rivoluzionari. Non ci sorprende allora che lo ELN neghi i suoi 5 militanti caduti e tendenziosamente dica che sono contadini. I nostri contadini non portano gilਠdi cuoio nero, fazzoletti color rosso e nero con le iniziali dell´ELN, non hanno armamento da guerra, ne si organizzano in squadre ne erano al comando del tal Sandino; quel giovedଠ31 luglio i nostri contadini venezuelani non stavano invadendo la proprietà  San Luis per ripartirla fra cittadini colombiani membri dell´ELN, riassumendo i nostri contadini non avevano come Comandante un tal Batemán. Per logica elementare possiamo dire allora che non erano contadini i caduti nello scontro. Magari lo ELN trovasse il coraggio per rivendicare i suoi caduti come ce l´ha per difendere i suoi soci come Lippa.
8.- Alla fine vogliamo dire che noi non cospiriamo contro la rivoluzione bolivariana, siamo un´organizzazione politico-militare che dal basso va costruendo embrioni di Potere Popolare, riconosciamo la guida di Hugo Chávez come conduttore di tale processo, crediamo nella alleanza fra il popolo e le forze armate, assumiamo la costituzione come una conquista popolare, perಠallo stesso tempo non crediamo che la difesa del processo e il suo approfondimento verrà  con i fiori e i fazzoletti bianchi, la nostra lotta ਠper la liberazione nazionale e il socialismo e la storia ci ha mostrato che nessun cambiamento sociale rivoluzionario e antimperialista ਠgratis. Ancor più quando tutti sappiamo che chi stiamo confrontando non ਠsolo la destra venezuelana ma l´imperialismo nordamericano.

Come rivoluzionari non riconosciamo nemici nel campo popolare e dato che crediamo nel carattere internazionalista e latinoamericanista delle nostre lotte non accettiamo egemonismi settari di alcuna natura e meno ancora cadremo in una guerra fraticida che dissanguerà  i nostri popoli proprio nei momenti in cui si richiede la più ampia unità  dei rivoluzionari del continente per far fronte ai piani neocolonialisti dell´imperialismo e delle oligarchie nazionali. Perciಠci commuove profondamente il sequestro di questi 10 compatrioti, niente differenzia ora lo ELN dal paramilitarismo, la popolazione civile e le organizzazioni popolari non hanno niente a che vedere con questa logica assurda di esercitare “egemonia”, quello che si ottiene ਠminare ogni tipo di legittimità  sociale e politica che possa avere e aver avuto l´insorgenza colombiana; perಠla cosa peggiore ਠil contributo che si da con queste pratiche alla legittimazione delle azioni del paramilitarismo e alle incursioni neofasciste in territorio venezuelano con il pretesto della legge e dell´ordine. Condanniamo drasticamente queste azioni perಠcon la stessa fermezza consegnamo le nostre vite per combatterle se ਠnecessario.
Il ricatto, la minaccia e il grilletto facile non sono e non saranno mai parte della nostra pratica rivoluzionaria e per lo stesso motivo non siamo disposti a a tollerarli perchਠstaremmo tradendo gli ideali del Liberatore e i migliaia di martiri ed eroi che diedero la loro vita per un´America libera e degna. Ogni popolo ha il diritto di seguire il proprio cammino di liberazione e trasformazione e nessuno ha alcun attributo atto a troncare quel legittimo sforzo. Esigiamo, quindi, che i compagni dell´ELN rettifichino nei fatti questa pratica, non ਠun´obbligo verso noi rivoluzionari venezuelani, ਠun debito con il loro popolo, con i loro eroi e martiri, in definitiva con la loro storia. Al contrario quello stesso popolo sarà  quello che gli porterà  il conto.

Fraternamente
Per il Comando Generale del Blocco Occidentale delle FBL

Cdte. (Fbl) Jerà³nimo Paz Cdte. (Fbl) Raimundo Robles

Cdte. (Fbl) Macabeo Zapata Cdte. (Fbl) Diego Rafael

“il mio onore ਠpreferible a tutto
e mi vedrei come un uomo indegno
se fossi capace di assicurare quello
che non sono certo di compiere”
Simà³n Bolà­var

Con il popolo per la patria e la liberazione nazionale e il socialismo!

Occidente del Venezuela, il giorno 9 del mese di settembre del 2003

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