Notiziario del Campo Antimperialista 13 ottobre 2003
Notiziario del Campo Antimperialista 13 ottobre 2003
“L`Iraq ਠil fronte principale. I nemici della libertà ci oppongono laggiu` una resistenza disperata e devono essere sconfitti”. G.W. Bush
Il Campo Antimperialista aderisce alla manifestazione di sostegno
*al popolo iracheno che resiste* prevista per il prossimo 6 dicembre.
Per informazioni e adesioni scrivere a:
oppure telefonate al NUMERO VERDE 800 031 533
Questo Notiziario contiene:
1. Dopo Grimaldi, Magdi (come volevasi dimostrare)
2. 10 Euro a testa per la resistenza Irachena
3. Carovana internazionale in Iraq
4. Disubbidienti e… DSobbedienti
5. La parola all`antifascista Prieto (Jota) detenuto in un carecere cileno di massima sicurezza
1. Dopo Grimaldi, Magdi (come volevasi dimostrare)
Il Corriere della Sera di oggi dedica l`intera pagina sei alla manifestazione per l`Iraq del 6 dicembre (troppa grazia S. Antonio!) Autore dell`articolone, niente-popo`-di-meno-che: Magdi Allam. Si, si, quello che durante l`aggressione all`Iraq era tutte le sere ospite di Vespa per inneggiare alla guerra di Bush e a tessere le lodi della democratica invasione angloamericana. Quello che dal suo albergo a cinque stelle di Kuwait City, oltre a giurare che l`Iraq possedeva armi di distruzione di massa, si avvitava in capziosi e squinternati ragionamenti sull`alleanza tra il dittatore Saddam e Bin Laden. Magdi Allam, quello cacciato da La Repubblica e subito arruolato dal Corriere della Sera. Quello che da mesi firma l`inchiesta sugli immigrati islamici in Italia per criminalizzarli come nemici giurati dell`Occidente e fiancheggiatori di Al Qaida. Quello pappa e ciccia con il Ministro degli Interni (e non solo) che propone di nazionalizzare le comunita` islamiche per porle sotto il *democratico* controllo dello Stato.
Insomma proprio lui, il famigerato Magdi Allam.
Dopo la razzista caccia alle streghe antislamica, adesso si cimenta in un`altra. Nella satanizzazione del Campo Antimperialista e nel boicottaggio della manifestazione in cantiere il 6 dicembre. Il teorema che il famigerato ci presenta e` che ci sarebbe un sodalizio, un`alleanza, tra noi, i fondamentalisti islamici e organizzazioni antisemite di estrema destra. Immancabile ciliegina sulla torta: l`appello esplicito alla repressione preventiva…. Nel liberale lager di Guantanamo c`e` ancora tanto posto.
Fantasmagorica la maniera in cui il famigerato costruisce il suo teorema. Articola il discorso in quattro scene, come in una rappresentazione teatrale. Scena prima: la campagna di sottoscrizione per la resistenza irachena promossa dal Campo. Scena seconda: un volantino di un gruppo di estrema destra, a noi ignoto, che inneggia ad Hamas. Scena terza: la lista di discussione telematica Al Awda, che difende la causa della liberazione totale della Palestina. Scena quarta: la preparazione della manifestazione del 6 dicembre (che ha gia` raccolto 600 firmatari) e, citiamo: *… l`avvio di alcuni incontri tra militanti dell`estrema destra e dell`estrema sinistra, riservati formalmente a questioni ecologiche e animaliste* (!??!).
Classico e cinico lavoro di falsificazione della realta`, basato sul taglia e cuci, ovvero sul copia e incolla. Si accavallano, a notizie del tutto prive di fondamento (ad esempio che al Campo di Assisi c`erano relatori di estrema destra, mail inestistenti attribuite a non si sa chi, ecc), *le quattro scene* senza dimostrare il nesso tra di esse. Ne viene fuori una rappresentazione paranoica, sgangherata, che pretende di essere tragica e invece ha tutti i contorni della farsa.
La tesi del sodalizio tra estrema sinistra ed estrema destra (mimesi della democristiana *teoria degli opposti estremismi*) e` una panzana colossale, che i buoni servitori dello Stato e del governo Berlusconi mettono in circolazione per criminalizzare il movimento di sostegno alla Resistenza irachena e per far fallire la manifestazione del 6 dicembre (che Lorsignori considerano a giusto titolo la piu` pericolosa iniziativa oggi in campo).
Lorsignori fanno il loro mestiere. Colpiscono ogni antagonismo intossicando l`opinione pubblica, inventandosi di sana pianta connessioni inesistenti col terrorismo, con l`antisemitismo, col fondamentalismo e adesso, apriti cielo, col …fascismo (sic!).
Non e` per niente strano che l`articolo del famigerato rassomigli come una goccia d`acqua all`isterica campagna lanciata dalla *banda dei quattro gatti* capeggiata da Fulvio Grimaldi. Stessi i riferimenti specifici, medesima la trama, identico il sistema di falsificazione. Sembra quasi che ci sia complicita`, una subdola divisione dei compiti. Obbbiettivo: affossare il 6 dicembre. Il famigerato invoca il manganello del governo Berlusconi, il Grimaldello soffia sulla trombetta sfiatata dell`anatema, chiedendo alla sinistra di Sua Maesta` di sabotare la manifestazione. Mai s`era visto un fronte unito tanto trasversale. Riflettano quei compagni che sono caduti nella trappola, che s`erano ingozzati con le polpette avvelenate della calunnia e della menzogna.
Tutto questo baccano, questo polverone, non ci preoccupa. Essendo dalla parte della Resistenza in Iraq, non ci aspettavamo certo che i nostri nemici ci trattassero coi guanti bianchi. Stiamo toccando il principale nervo scoperto, non solo del governo che ha inviato truppe in Iraq, ma di tutto il sistema politico italiano, compresa la Sinistra di Sua Maesta`, che bombardo` Belgrado e distrusse la Jugoslavia violando la Costituzione e andando in guerra senza neanche il voto del parlamento.
Per quanto ci riguarda sara` facile smontare la campagna di calunnie secondo cui avremmo realizzato una alleanza coi fascisti. Essa, semplicemente, non esiste. Ci batteremo, in seno al comitato promotore della manifestazione (riunione aperta a tutti, Firenze, sabato prossimo, con inizio alle ore 14,30, in Via Orsini 44. Non ci saranno ne` fascisti ne` comunisti che sbranano bambini), perche` siano banditi tutti i vessili imperialisti, siano essi fascisti, liberali o socialdemocratici. Affinche` siano proibite le bandiere che simboleggiano gli imperialismi, siano esse americane, europee o italiane. Tutte le altre, nel rispetto del carattere unitario e autoconvocato della manifestazione, dovrebbero essere ammesse, a cominciare da quelle dei popoli oppressi palestinese e iracheno.
2. 10 Euro a testa per la resistenza Irachena
Invitiamo chiunque abbia a cuore la causa della liberazione dell`Iraq a sostenere la campagna a favore della Resistenza irachena. Come in altri paesi anche in Italia abbiamo aperto un Conto Corrente Postale. Chi voglia farlo da un ufficio postale usi queste semplici coordinate:
Emanuele Fanesi, CCP n. 46676698.
Nella causale specificare: IRAQ.
Chi voglia fare un bonifico bancario intesti come segue:
Emanuele Fanesi, CCP n. 46676698. CIN: Q – Cod. ABI:07601 – CAB: 03000 –
Nella causale specificare: IRAQ.
La cifra raccolta sara` devoluta alla Alleanza Nazionale Irachena (Opposizione Patriottica), il cui Presidente e` Jabber al Kubaysi, al tempo fondatore del partito Baath, dalla meta` degli anni `70 noto oppositore di sinistra del regime di Saddam Hussein. Garante di questa raccolta e` il compagno Awni Al Kalemji, primo rappresentante all`estero e portavoce ufficiale della Resistenza.
3. Carovana internazionale in Iraq
Quello che si e` fatto per l`Intifada dobbiamo adesso essere in grado di farlo per la Resistenza irachena.
Su invito dei compagni iracheni il Campo Antimperialista sta componendo e organizzando una delegazione internazionale che tentera` di recarsi in Iraq l`ultima settimana di novembre. Scopo della delegazione e` portare a viso aperto la diretta solidarieta` a tutte quelle forze sociali, politiche, culturali e religiose che si oppongono all`occupazione armata e il cui status legale, gia` precario, e` minacciato ogni giorno che passa dagli invasori. Migliaia di persone sono state rinchiuse in campi di concentramento, con l`accusa, spesso infondata, di fiancheggiare della Resistenza. Decine e decine di intellettuali sono stati arrestati. Ogni manifestazione di protesta e` repressa manu militari. In ogni citta` gli occupanti promuovono una capillare caccia all`uomo. Non solo gli antimperialisti, tutti coloro che si sono mobilitati contro l`aggressione, che ritengono l`occupazione illegittima, illegale e ingiusta, hanno il dovere di non lasciare sole le forze che in Iraq si battono per la liberta`. Il nostro silenzio non sarebbe neutrale, e` un aiuto per le truppe mercenarie di Bush, Blair e Berlusconi.
Una comitato composto da rappresentanti della societa` civile irachena accogliera` la nostra delegazione ai confini giordani, per poi accompagnare il convoglio fino a Bagdad. Non e` affatto certo che gli occupanti, in barba alla loro decantato rispetto per la democrazia, facciano passare il nostro convoglio. Per questo c`e` bisogno che la delegazione sia numerosa e integri giornalisti, intellettuali noti, persone con incarichi istituzionali. Facciamo dunque appello a chiunque abbia a cuore le sorti della Resistenza a diffondere questo appello e a segnalarci la propria disponibilita` rispondendo al nostro indirizzo: campoantimperialista@libero.it
4. Disubbidienti e… DSobbedienti
La manifestazione nazionale del 4 ottobre svoltasi a Roma, per i fatti ivi accaduti, ha suscitato un vespaio di polemiche, accuse contraccuse. Alcuni, riguardo alle grane scoppiate in piazza con chi stava dietro allo striscione di *Europposizione*, ci hanno tirato in ballo, affermando che si trattava in realta` del Campo Antimperialista. C`e` un piccolo problema: noi a quella manifestazione, per fortuna, non c`eravamo, in nessuna forma. E` vero che non abbiamo fatto parte dei Social Forum e che siamo critici del movimento no global, ma non e` giustificato ascriverci ciಠche fanno tutti coloro i quali non siano allineati con la maggioranza del movimento. Europposizione e` una cosa, il Campo un`altra.
Detto questo, fermo restando il nostro dissenso politico rispetto alle posizioni dei Disubbidienti (ma come si fa a difendere la giunta comunale di Venezia che su richiesta delle destre erige un monumento sulle Foibe?!) e alle loro pratiche (come si fa ad aggredire, la cosa non e` stata smentita, i compagni veneziani che protestavano contro questa pagliacciata istituzionale difendendo la memoria della Resistenza?); vogliamo esprimere la nostra sincera solidarieta` ai compagni Disubbidienti, vittime delle attenzioni repressive del governo e di una diffamatoria campagna di stampa. Si puo` non essere daccordo con i Disubbidienti, ma non e` accettabile che i *DSobbedienti*, dietro al candore di improbabili discorsi legalitari e pacifisti, sfruttino certi errori (non lo e` certo l`atto simbolico compiuto sotto la residenza del Presidente del Consiglio) per far fuori chiunque si opponga al tentativo di mettere la mordacchia al Movimento no global, cioe` normalizzarlo e porlo a rimorchio de l`Ulivo che sente puzza di governo.
5. La parola all`antifascista Prieto (Jota) detenuto in un carecere cileno di massima sicurezza
Cronache carcerarie dal Cile
di Jaime Yovanovic Prieto (Professor J.) 04/10/03
I prigionieri politici del carcere di massima sicurezza hanno una condanna media 10-11 anni e si dichiarano prigionieri della Democrazia, poichà© sono stati incarcerati, torturati e giudicati da governi civili.
Hanno una storia di fughe e scioperi della fame e si considerano ribelli. Molti gruppi di quartieri e di giovani li appoggiano e vanno a trovarli periodicamente stabilendo uno scambio che ha influito mutuamente, al punto che dei 29 prigionieri qui, soltanto uno si rivendica membro di un organico e il resto, in schiacciante maggioranza, ascrive la propria autonomia e distanza dai partiti o dalle avanguardie. Seguono giornalmente le notizie e discutono con i loro visitatori ricevendo informazioni sui nuovi modi di intendere l´auto-organizzazione sociale e la maggior parte si considera seguace del marxismo, sebbene la maggior parte gli assegni il suo valori libertario e non voglia sapere nulla delle vecchie concezioni stataliste. Qualcuno si definisce anarco-comunista e difende anche la liberazione animale. Alcuni visitatori scrivono dei motti sulle pareti interne tra i quali ce n´à¨ uno che dice “Nà© padrone, nà© marito, nà© partito”. Celle e corridoi sono ricoperti di adesivi e annotazioni sulle mobilitazioni sociali e incontri alternativi, tra i quali si distingue la convocazione dell´ “Incontro di Iniziative di Costruzione, Dialogando al Presente, Costruendo il Futuro”, i cui convocatori, tra gli altri, sono i CCTT, Collettivi di Lavoratori, e Comitati dei Parenti (popolazione senza tetto che vive sotto la tettoria dei familiari o conoscenti).
La stampa ha scritto che ciಠche viene chiamato risorgimento terrorista in Cile ha le sue origini in questi prigioniri, ciಠal di là del fatto che ਠun´infamia, vuole negare che esistano idee proprie nei diversi quartieri e località dove cresce la ribellione.
Adesso mi trovo nella mia cella, che ਠcomposta da una branda e un armadio metallico, un materasso e una coperta, una tavola e una sedia di plastica. Un lavandino e un WC completano il mobilio. La finestra, con un´inferriata, ਠdi plastica invece che di vetro e il cortile ਠcoperto da una grossa rete che impedisce una fuga con elicottero – come fu fatto anni fa da alcuni leader del Fronte di fronte allo stupore dell´opinione pubblica nazionale e mondiale – in modo tale da sembrare una grande gabbia per uccelli.
Carlo, il “cinese”, ਠuna persona molto profonda nelle sue riflessioni e comunicazioni, disegna e dipinge molto bene, realizza murales che lasciano sorpresi per il loro realismo; ਠanche un ammiratore del cinema e sa tutto di registi, tendenze e attori. Assieme a Manuel ha una collezione di più di mezzo migliaio di film in cassetta, tra i quali ci sono i classici di Eisensteins come Ottobre e Potemkin, Chaplin, Buster Keaton, Hitchcok, Kazan, Wells e altri.
Il cinema negro nordamericano, Buñuel, Kurosawa, ecc. fanno di questa collezione un gioiello dell´arte cinematografica, in tal modo grazie alla sua dedizione ho potuto visionare classici come il “Cittadino Kane” e “A la hora señalada”, “Casablanca” e “El Halcon Maltà©s”.
Il mio avvocato ha richiesto la libertà sotto cauzione e me l´hanno negata considerandomi pericoloso per la società , cosa che lo ha fatto molto arrabbiare, anche se si tratta di una qualificazione a priori senza prove reali, con la quale si disconosce la mia condizione di professore universitario che ha come unica aspirazione quella di aprire in Cile un Istituto di Studi Sociali. Questa definizione preconcetta del potere giuridico cileno non sembra razionale, visto che all´apparenza gli impedisce di vedere l´armatura costruita attorno al mio caso.
Un giornalista chiese ad un prigioniero se ero stato ricevuto come un eroe e di fronte alla risposta affermativa, un giornale le diede una carattere sensazionalista, senza alcun altro scopo che quello di rovinare la mia immagine evitando cosଠla declassificazione dell´accusa. I giornali hanno giocato un ruolo ipocrita dicendo che fu un “favore” della giustizia militare rinunciare alla giurisdizione e passare il mio caso alla giustizia civile, quindi allo stesso tempo mi dipingono come un teorico dell´antiglobalizzazione mentre insinuano l´idea che dietro a questo concetto si nasconda il terrorismo. Niente di sottile.
La mia salute ne ha risentito, mi vengono accessi di tosse con maggiore frequenza e ho problemi dermatologici, inoltre mal di stomaco e gonfiore delle gambe.
L´assistenza medica ਠessenzialmente palliativa, perಠmi hanno detto che mi porteranno in ospedale per un esame dei problemi alle gambe. Vedremo.
L´Università Arcis e l´Accademia di Umanesimo Cristiano realizzano corsi per i prigionieri politici e mi sono associato: Economia ਠdiretta dal prof. Caputo, che ਠconsiderato uno dei migliori economisti del Cile e con il quale abbiamo analizzato nel lavoro gli indicatori della cosiddetta riattivazione dell´economia cilena. E´ d´accordo con me che ci sono pochi analisti seri in Cile perಠil suo interesse ਠla macroeconomia e nella quale la caratterizzazione continua ad essere la dialettica borghesia proletariato. Ha letto molto poco de “L´impero” di Negri e non ha visto Marx più in là del Marx che parla dell´analisi dei Grundisses. Gli ho chiesto se ci sono studi sull´autogestione in Cile e mi ha risposto di no, che ce n´à¨ in Argentina, gli faccio notare l´insufficienza. Per lui il soggetto della trasformazione continua ad essere il proletariato e colloca il suo lavoro nella necessità di capire il concetto dell´antagonismo oltre la dialettica. Mi ha chiesto di tradurre parte di un libro dal portoghese allo spagnolo e lo sto facendo. Ci sono articoli di Walerstein e Andrà© Gunder Frank.
Un´altra professoressa ਠMaria Emilia Tijoux, che dirige, all´Università Arcis, un corso post-laurea. Sociologa, molto preparata, stiamo lavorando sul tema della dominazione maschile sviluppato da Bordieu e, sebbene all´apparenza la comprensione dell´argomento e di altri andava molto bene, nel momento in cui ho introdotto alcune incuietudini e disquisizioni si sono verificati dei cambiamenti che lei ha chiamato di “tensione”, che mi hanno portato a cercare di scoprire che cosa esattamente fossero, ma fino ad ora non ho fatto alcuna un´ipotesi. Mi ਠsembrato di capire che questa “tensione” non fosse un fatto positivo nella sua valutazione, perà dovrಠscoprirlo.
Gonzalorena ਠun professore dell´Accademia di Umanesimo Cristiano e buon conoscitore della rivoluzione russa all´interno della discpilina di Storia del Pensiero. Inutile dire che le sue lezioni creano grandi polemiche a causa delle diverse informazioni e opinioni che hanno i prigionieri sull´esperienza russa, che vanno dai panegirici di Lenin fino all´annichilimento dei soviet da parte del Soviet Supremo.
Pabla ਠanche lei professoressa dell´Università Arcis e una delle responsabili del Dottorato sulle pratiche della Resistenza; supera l´esame di Metodologia dell´Investigazione e si sorprende di fronte alle mie critiche sul predominio della razionalità . Ha una gran conoscenza dell´argomento e se la cava molto bene anche se sembra che le mie critiche all´Epistemiologia, e in particolare alla caratterizzazione del soggetto conoscitore, l´abbiano colta di sorpresa.
Il professore di psicologia sociale ha iniziato da pochi giorni ed ਠparsa molto buona la sua conoscenza del tema e la forma amena di presentarlo. Fa parte del personale clinico psicologico e psichiatrico dell´Accademia di Umanesimo Cristiano e ha lavorato con pazienti ritornati dall´esilio o usciti dalla tortura. Abbiamo capito la relazione tra l´Io, il Lui e il Super Io, cosଠcome la struttura edipica della famiglia o ancora le fasi orale, anale e fallica del comportamento. Pensa come me che le esperienze hippie sono degne di essere studiate e che la denominazione di “sociale” per la psicologia sia una ridondanza preferendo il nome di Psicologia Politica.
Un alro professore di Sociologia l´ho incontrato una sola volta e non mi sono fatto un´opinione.
Gli studi vengono riconosciuti ufficialmente e Pedro sta facendo il Dottorato.
Le informazioni che mi giungono sull´Accademia di Umenesimo Cristiano sono che dovrebbere essere più vicina alla Democrazia Cristiana e che l´Università Arcis ਠstata fondata da un distacco dell´Istituto Lipschutz del Partito Comunista. Da parte dei visitatori e dei familiari giungono voci, che non ho la possibilità di confermare, che il Partito Socialista, di governo, sia entrato (nell´università Arcis) con un nuovo membro della direzione, di nome Arrate e che da tre mesi non viene pagato lo stipendo ai professori, che all´interno ci sia una lotta per il potere tra le diverse correnti e questo mi preoccupa, poichà© vorrei vincolarmi a questa Università una volta chiuso il caso. Sto inviando il mio curriculum anche ad altre Università e Istituti, per eventuali colloqui che potranno svolgersi soltanto stando fuori dal carcere, quindi confido di uscere prima di dicembre, poichà© per questa data ci sono poche possibilità di trovare posti liberi.
Il progetto del mio Istituto ਠquasi finito, preparato da un equipe di professionisti e dovremo pensare a fonti di finanziamento per lo meno per un paio di anni finchਠnon si avrà reali possibilità di autofinanziamento. I suoi corsi e le ricerche si incroceranno con la Rete Giuridica Nazionale con la quale ho intenzione di avviare discussioni sull´ascolto giuridica alle località coinvolgendo avvocati e studenti di diritto che desiderino canalizzare la loro vocazione al servizio dei Diritti Umani e Sociali. In generale, i prigionieri politici dicono che un´attività di questo genere brilla per la sua assenza.
Prof J.