Ivan Marquez (FARC-EP)
Uribe ਠun venditore di illusioni per ricchi, dice Ivan Marquez.
Intervista esclusiva di ANNCOL al comandante Ivan Marquez, membro del segretariato delle FARC-EP: parla di Chavez e di Ingrid Betancure dei militari statunitensi nelle mani della guerriglia. Difende il sabotaggio alle imprese multinazionali e allo stesso tempo propone di trovare un accordo con loro. Rifiuta la proposta di Uribe di una scarcerazione condizionata dei guerriglieri arrestati e definisce “molto rispettabile” la posizione di Piedad Cordoba e di un settore del liberalismo di fronte al referendum. Parla inoltre della prossima riunione tra le FARC e l´ONU e della carta che giocano gli ex presidenti nella ricerca di un accordo di scambio di prigionieri di guerra.
10.10.2003: Ivan Marquez ਠil comandante delle forze guerrigliere nel nord della Colombia ed ਠallo stesso tempo uno dei sette membri del segretariato delle FARC-EP, l´organizzazione politico-militare più importante del paese. Marquez indossa una semplice uniforme senza distintivi, calza stivali di gomma per proteggersi dal fango e dai serpenti e porta un fucile AK. Il suo “ufficio”, dove riceve ANNCOL, ਠun accampamento in una zona selvaggia del nord del Paese. Diverse guardie del corpo armate, tra le quali una giovane carina, si mimetizzano tra gli alberi.
ANNCOL: Pochi giorni fa avete fatto saltare in aria l´oleodotto, i treni di carbone della Drummond e dell´Intercor e diversi tralicci dell´energia elettrica. Perchà©?
MARQUEZ: E´ guerra di guerriglia; ਠun attacco alle infrastrutture per colpire le fondi di finanziamento della guerra dello Stato contro il popolo. La scelta di Uribe per la guerra implica tutto questo. L´hanno fatto gli Stati Uniti contro la Yugoslavia, l´Afganistan e l´Iraq. Questo fatto non si puಠdimenticare, cosଠcome non si puಠdimenticare che quelle guerre erano ingiuste perchà© sono state fatte per soggiogare e non per liberare. La guerra totale di Uribe Velez non ਠmigliore. Noi colombiani dobbiamo lottare per una soluzione politica del conflitto fino al raggiungimento di una pace con giustizia sociale. Questo ਠil principale obiettivo strategico delle FARC.
ANCOL: Perchà© provate tanta rabbia contro le imprese statunitensi?
MARQUEZ: Non credo che le cose stiano cosà¬. Non abbiamo questo sentimento verso le imprese statunitensi; quello che contestiamo ਠla loro politica di usurpazione. Non possono fare la parte del leone nelle convenzioni e nei contratti a discapito della sovranità del popolo colombiano e delle sue risorse. Speriamo, più avanti, di trattare con queste imprese, e con tutte quelle che sono interessate ad investire, perಠsenza danno per gli interessi della nazione. Che guadagni di più il paese proprietario delle risorse, e che guadagnino anche loro, perಠin modo ragionevole.
ANNCOL: O vi ispirate molto all´Iraq?
MARQUEZ: Quella dell´Iraq ਠuna guerra coloniale che cerca di espropriare il petrolio al suo legittimo proprietario, il popolo iracheno. Con il Plan Colombia e con l´ALCA intendono appropriarsi delle ricchezze del continente e schiavizzare ed impoverire ancora di più la sua popolazione. Anche qui nel loro mirino c´à¨ il petrolio, perಠci sono anche il carbone, il gas, l´elettricità , l´Amazzonia e la sua grande biodiversità . Tutto ciಠdeve mettere sul piede di guerra tutti i latino americani a difesa delle proprie risorse e della propria sovranità , e per questo ਠnecessaria una coordinazione dele lotte e l´unità del nostro popolo per resistere alla strategia politica e militare dell´impero.
ANNCOL: Durante l´ultimo mese, diversi incidenti hanno creato apprensione nella zona di frontiera colombo-venezuelana, come ad esempio gli scontri tra le FAN e i paramilitari colombiani che hanno provocato vari morti e la violazione dello spazio aereo del Venezuela da parte di 15 elicotteri Black Hawk della Colombia. Sono incidenti isolati? O che cosa sta succedendo presso questa frontiera?
MARQUEZ: Non hanno l´aspetto di incidenti isolati. Sembrerebero di più una catena di provocazioni contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela con oscuri propositi. Non si tratta soltanto dei casi da te menzionati. Ricordi le recenti allusioni insidiose di Uribe nei confronti del Presidente Chavez che lo legavano alla guerriglia colombiana; o le manifestazioni di giubilo di alcuni funzionari del governo di Bogotà durante il golpe dell´aprile 2002. Si possono anche ricordare le ricorrenti montature riguardo supposti guerriglieri o capi insorgenti in territorio venezuelano. Tutto ciಠਠmolto grave e allo stesso tempo deplorevole, perchà© la Colombia non puಠbuttare al vento una storia di fratellanza e buone relazioni con il Venezuela.
ANNCOL: I settori anti chavisti del Venezuela e della Colombia accusano il Presidente Chavez di appoggiare la guerriglia colombiana. E cos�
MARQUEZ: In che cosa ci appoggia? Nessuno puಠdimostrare niente perche semplicemente ciಠnon sussiste. Questo ਠun pretesto dei nemici della Rivoluzione Bolivariana di qua e là . Ciಠche ਠreale e grave ਠl´ingerenza di Bogotà negli affari interni del Venezuela. In quanto alle FARC vorrei ribattere che abbiamo una politica di frontiera molto chiara e precisa: non facciamo incursioni militari nei paesi vicini. Lo scontro che abbiamo non ਠcontro le forze armate del Venezuela, del Brasile, del Perù, dell´Equador o di Panama. E´ contro le forze militari e di polizia della Colombia che difendono un regime ingiusto e oppressore. E queste forze sono molto grandi e spalleggiate dagli americani. Non ha quindi senso che le FARC si mettano a fare a pugni con le Forze Armate di paesi fratelli.
ANNCOL: Perಠentrambi vi definite bolivariani, quindi dovete avere qualcosa in comune.
MARQUEZ: Ah, questo sà¬. Noi siamo bolivariani. Le FARC sono un´organizzazione che applica il marxismo-leninismo alla realtà colombiana e allo stesso tempo ਠbolivariana. Nel 2000 a San Vicente del Caguan lanciammo con un grande atto pubblico il Movimento Bolivariano per la Nuova Colombia che oggi cresce in clandestinità . Il fatto ਠche in Bolivar, nel suo progetto politico di unità dei popoli, di indipendenza, libertà e garanzie sociali, ci ritroviamo tutti. Militari, guerriglieri, intellettuali, indigeni, gente di colore, contadni, tutti. Chi non resterebbe sedotto dall´idea di Colombia del “Libertador”, dall´unità di questa con il Perù e la Bolivia e di tutta l´America Latina e del Caribe quale spazio di dignità ed equilibrio dell´universo? E´ che lui ਠil padre di queste Repubbliche e il suo pensiero chiede di essere messo in pratica in questa era che inizia, che ਠl´era di Bolivar.
ANNCOL: Il segretario delle FARC afferma che Uribe ਠun fascista. Senza dubbio il governo di Uribe sta indicendo elezioni democratiche presso i comuni e i governatorati e ha perfino indetto un referendum, questo mese. Quindi perch੠definirlo fascista?
MARQUEZ: Democratiche? In Colombia non c´à¨ mai stata democrazia. L´Unione Patriottica fu sterminata a colpi d´arma da fuoco. Il regime oligarchico non ha mai tollerato le opzioni politiche di sinistra e per questo ha sempre fatto affidamento sulle pallottole e sugli organi di stampa importanti. Ora attraverso le inchieste promosse dai media si induce al voto il potenziale elettore. Questa ਠuna manipolazione di opinione. Non puಠessere democrazia. Quanto puಠessere democratico un Congresso quando uno dei capi paramilitari si vanta che il 30% di esso segue le sue direttive? Attualmente in alcune regioni ci sono candidati unici a sindaco imposti da questi gruppi, e per lo stesso motivo, candidati unici a governatore come ad esempio nei dipartimenti di Cesar e di Magdalena.
E per quanto riguarda Uribe e il carattere fascista del suo goveno, parlano da sà© le retate e la caccia alle streghe con le quali la popolazione civile viene privata in forma arbitraria e indiscriminata della libertà ; la legislazione di guerra; il conferimento di poteri di polizia giudiziaria alle forze militari; le zone di riabilitazione e di consolidamento che sono state convertite in zone di violazione sfrenata dei diritti umani; i massacri e gli assassinii selettivi del paramilitarismo di Stato, la sparizione e lo spostamento forzato.
ANNCOL: Si dice che abbiate cercato di uccidere Uribe. E´ vero?
MARQUEZ: E´ Uribe che dice che distruggerà la guerriglia nel giro di due anni. E´ quello che ha promesso agli investitori, agli imprenditori, al paese; e ha anche messo una taglia sulle nostre teste. Perಠਠgià passato un anno e non ਠriuscito ad ottenere alcun risultato importante se non quello di un intervento militare crescente degli Stati Uniti nel conflitto interno della Colombia. Le FARC sono intatte; o meglio stanno crescendo, e stanno applicando tattiche di guerra di guerriglia alle quali il comando dell´esercito preferisce non fare riferimento perchà© stanno causando danni. Uribe ਠun venditore di illusioni per ricchi. Non c´à¨, nà© ci sarà la disfatta militare della guerriglia. La soluzione ਠpolitica, ਠcon cambiamenti strutturali nella politica, nell´economia e nel sociale che ci sarà un beneficio per la maggioranza. Uribe sta gettando al vento il denaro che dovrebbe investire nella soluzione dei gravi problemi sociali del paese. I colombiani non devono accettare il fatto che questo Presidente continui a strangolarli con nuove imposte. E il peggio ਠche chiede più denaro per gettarlo nel rogo della guerra.
ANNCOL: Qual ਠla posizione delle FARC nei confronti del referendum?
MARQUEZ: Il referendum cerca di legittimare la dittatura. Un governo non ha bisogno di mettere in piedi un referendum per castigare i corrotti e i politicanti; per fare ciಠbasta la volontà politica. Se Uribe si mette in gioco con il referendum ਠperchà© vuole legittimare la sua autorità , perಠfondamentalmente vuole soddisfare le onerose esigenze del Fondo Monetario Internazionale. L´intera Colombia deve rifiutare il ricatto di Uribe Velez quando minaccia che se non sarà approvato il referendum congelerà per decreto gli stipendi dei dipendenti pubblici.
ANNCOL: Come vedi la posizione del settore del liberalismo capeggiata da Piedad Cordoba e Gloria Gaitan, che incitano all´astensione?
MARQUEZ: Molto rispettabile e valorosa. Credo che noi colombiani dobbiamo astenerci dal votare questo referendum. Il NO non aiuta perch੠assomma percentuali, ed ਠprecisamente questo che vuole la dittatura per raggiungere il suo obiettivo.
ANNCOL: Ai governi di Samper, Turbay e Lopez Michelsen avete fatto la guerra. Oggi ai governi scrivete lettere cortesi. Le FARC sono cosଠdebilitate militarmente che non vi resta altro rimedio?
MARQUEZ: Il nostro comandante Manuel Marulanda Velez sta rispondendo ad una lettera rispettosa inviata contemporaneamente a lui e al Presidente della Repubblica dai signori ex presidenti liberali che hai menzionato, nella quale si chiede ai destinatari di trovare un accordo di scambio umanitario che permetta la liberazione dei prigionieri di guerra detenuti da entrambi. Non possiamo nascondere che siamo rimasti un po´ perplessi di fronte alla risposta arrogante e maleducata di Uribe nei loro confronti. Ciಠche Manuel Marulanda Velez fa ਠreiterare una disposizione espressa dalle FARC all´inizio di questo capitolo dei prigionieri. Questa posizione ਠsostenuta dai fatti: con il precedente governo avevamo pattuito un accordo umanitario che permise la liberazione di circa 50 militari malati contro appena 13 guerriglieri con problemi di salute. Perಠpoi, con un gesto unilaterale, senza contropartite, liberammo 304 tra militari e poliziotti, gesto che non fu corrisposto dal governo. Oggi tuttavia c´à¨ gente, giornalisti di alcuni periodici e di riviste, gerarchi del clero, che continuano a chiederci gesti unilaterali, mentre i nostri compagni continuano a restare nelle carceri del regime. Le FARC hanno da poco nominato i loro portavoce per patteggiare lo scambio, perಠil governo continua a fare orecchie da mercante. Dopo tutto ciಠcontinuerà a scommettere sul rischio della liberazione forzata? Sarebbe molto più sensato che cercasse un accordo come chiedono gli ex presidenti che cercare una liberazione cruenta.
ANNCOL: Che cosa farete con tre statunitensi nelle vostre mani?
MARQUEZ: La nostra speranza ਠche tornino a casa loro, negli Stati Uniti, quale risultato dello scambio umanitario tra la nostra organizzazione e il governo della Colombia.
ANNCOL: E di Ingrid Betancur?
MARQUEZ: Lo stesso, cosଠcome con gli altri dirigenti politici.
ANNCOL: E i dirigenti politici……, perchà© li definite oggetto di scambio?
MARQUEZ: A questi governi, alla gerarchia dell´esercito e alla polizia non interessa per niente la sorte dei soldati ed ufficiali che rischiano come nessuno la loro pelle per la difesa delle istituzioni. E non gli interessa perchà© loro non sono parte dell´oligarchia. Chi non ricorda, in tutto il paese, tutto ciಠche fece il governo di Samper per liberare il fratello dell´ex presidente Gaviria, finito nelle mani del JEGA? Chiedetelo al generale Serrano, che essendo il direttore della Polizia, si offrଠe stette nelle mani del JEGA come ostaggio e garanzia mentre si effettuava lo scambio di alcuni guerriglieri di quell´organizzazione con Juan Carlos Gaviria, fratello del presidente dell´OEA. Io credo che lui sଠcapisca perfettamente la necessità e la fattibilità di uno scambio umanitario.
In quanto ai dirigenti politici c´à¨ da dire quanto segue: loro, specialmente i membri del Congresso e i ministri – non tutti, certo, perchà© tra loro c´à¨ gente onesta e lontana dalle pratiche indecorose – hanno promulgato leggi e decreti che sono dichiarazioni di guerra contro il popolo e noi non possiamo passare sopra a questa circostanza. Perಠper complessa che sia la situazione ci sarà sempre una soluzione. Il comandante Manuel ha dimostrato che ci sono strumenti giuridici e costituzionali che rendono fattibile l´accordo, perಠnella controparte ਠmancata la volontà politica e si adducono scuse senza senso. Io credo che se si giungerà all´accordo Governo-FARC per la liberazione dei prigionieri di guerra e politici, potremo preparare le condizioni per una ripresa, in futuro, dei negoziati per una soluzione politica del conflitto sociale e armato.
ANNCOL: Qual ਠil numero dei guerriglieri che intendete far uscire dal carcere con lo scambio?
MARQUEZ: Tutti i guerriglieri.
ANNCOL: Inclusi quelli catturati recentemente?
MARQUEZ: Se ti riferisci alla caccia alle streghe scatenata dal governo e alle retate notturne della forza pubblica, dobbiamo dire che il paese sta vivendo sulla sua pelle ciಠche ਠuna dittatura fascista. Si stanno portando via tutti, vescovi, sacerdoti, sindaci, medici, impiegati statali, contadini, studenti, gente del popolo, con l´accusa di essere guerriglieri o collaborazionisti della guerriglia. Immaginate la spiegazione di un colonnello per gli arresti di abitanti a Valle: disse che li avevano catturali perchà© erano gli occhi e le orecchie della guerriglia…… Anche se dopo pochi giorni o mesi li devono liberare perchà© non hanno prove, non c´à¨ alcun risarcimento per queste persone che vengono mostrate con gran spiegamento in televisione e sui giornali come terroristi, una qualifica inconsistente che i generali e il governo dispensano ovunque. Per fortuna la gente comincia a reagire come ਠsuccesso a Risaralda e a Valle dove la stessa Difesa del Popolo ਠintervenuta a difesa della popolazione civile. Fortunatamente le ONG che difendono i diritti umani stanno denunciando tutto cià², nonostante il Presidente li chiami “trafficanti dei diritti umani” o “difensori dei terroristi”. E in questo clima ਠmolto valorosa la lettera che gli intellettuali colombiani hanno recentemente inviato al signor Uribe rifiutando le sue posizioni. Di fronte al fascismo la società dovrà reagire prima che sia troppo tardi, come dice una poesia di Bertolt Brecht.
ANNCOL: Il Presidente Uribe sembra essere disposto ad uno scambio perಠsoltanto se i guerriglieri scarcerati non ritorneranno alla guerriglia. Va bene che li mandino in Francia?
MARQUEZ: Questa ਠun´assurdità . Non ਠuno scambio umanitario; ਠun esilio. E´ un sofismo, uno stratagemma per negare qualsiasi possibilità di accordo. Esilio per aver fatto uso del diritto universale di tutti i popoli del mondo di ribellarsi contro la tirannia o i regimi ingiusti……L´accordo di scambio, perchà© sia tale, implica che il Governo riceve e che anche le FARC ricevano.
ANNCOL: Il capo del comando sud delle forze armate statunitensi ha da poco assicurato che le FARC stanno preparando un´offensiva per il termine del mandato di Uribe nel 2006. Cosa c´à¨ di vero in questa affermazione?
MARQUEZ: Non credo che abbia una fonte nello Stato Maggiore delle FARC. Il generale James Hill ha avvertito che le FARC non sono sconfitte. Un´altra cosa ਠche Uribe ci sconfigga sulla carta o nei titoli dei mass-media per giustificare i suoi abusi tributari o per stimolare il flusso di aiuti provenienti dalla Casa Bianca. Perಠin fondo loro sanno molto bene che le FARC sono là¬; per questo motivo speculano o lanciano proclami.
Il mondo non puಠaccettare senza discutere che le FARC siano dei terroristi, solo perchà© le definisce tali la propaganda controrivoluzionaria di un governo. Le FARC sono sorte in Colombia in risposta al terrorismo di Stato e ad un´ingiustizia secolare. Il mondo non puಠlasciarsi ingannare dalla favola che le FARC sono un´organizzazione di narcotrafficanti, perchà© semplicemente non lo sono, e deve sapere che questa ਠuna campagna dei governi di Bogotà e di Washington che cerca, da un lato, di negare il carattere politico della nostra organizzazione e, dall´altro, di giustificare davanti alla comunità delle nazioni l´ingerenza e l´intervento militare degli Stati Uniti nel conflitto interno della Colombia per ragioni geopolitiche.
Le FARC-EP sono un´organizzazione politico-militare che lotta a fianco del popolo per instaurare un Nuovo Potere, che renda possibile per la prima volta in Colombia la democrazia, la giustizia sociale, l´indipendenza, la pace, l´esercizio della sovranità . E´ giusto che le nazioni del mondo comincino a considerare il riconoscimento dello status delle FARC come forza belligerante.