Il sangue del popolo non si negozia
Comunicato della Centrale Operaia Boliviana
Il sangue del popolo non si negozia
L´iniziativa che congiunturalmente si intravede sulla base di quello che puಠfare il Parlamento dalla sucessione presidenziale, non à¨, in nessun modo, il segnale che puಠinvitare noi boliviani ad ammainare le bandiere della lotta cruenta che abbiamo vinto in quattro settimane.
Nel cammino che ha visto 140 vittime, che hanno bagnato con il loro sangue generoso la nostra patria dimostrando che con la nostra forza siamo capaci di abbattere le dittature, anche quelle che utilizzano una cosmesi democratica. I governi pur sanguinari che siano cadono certamente sotto i colpi del popolo. Ora sappiamo che con la nostraorganizzazione e la nostra lotta possiamo e dobbiamo abbattere il neoliberalismo.
Non c´à¨ una soluzione positiva con i partiti politici che furono la base e complici del massacro attuato contro il popolo. Non c´à¨ una soluzione positiva se persiste inalterabile la politica economica di alienazione delle risorse economiche, e non ci sarà una soluzione positiva con leggi che favoriscono solo i privilegiati di sempre. Questo popolo con il suo eroismo ineguagliabile ha lottato per il gas. Non vogliamo solo un cambio di persone dello stesso stampo; vogliamo cambiamenti reali e profondi.
Ci sarà una soluzione positiva solo se si raccolgono le direttive della mobilitazione
Nazionale e Popolare per le cuali sno caduti i nostri 140 eroi, che non dobbiamo tradire.
Le direttive del popolo mobilitato sono:
* Annullamento del Decreto Supremo 24806 che stabilisce la rinuncia dello Stato agli idrocarburi, annullamento della Legge degli Idrocarburi. Elaborazione di una politica sovrana sugli idrocarburi, basa sulla quale bisogna prendere decisioni per l´industrializzazione e il futuro del gas
*Revisione nel Congresso di tutti i contratti di capitalizzazione, di condivisione e affitto dei giacimenti petroliferi, minerari e delle imprese statali, facendo rispettare lo spirito della Costituzione politica dello Stato.
*Annullamento della Legge INRA che mercifica la terra. Redistribuzione della terra.
*Rispetto della proprietà comunitaria e originaria.
*Restituzione dei diritti sociali dei lavoratori boliviani.
*Annullamento immediato della contrattazione libera.
*Riattivazione dell´apparato produttivo nazionale, rifiutando il libero commercio, come quello che stabilisce l´ALCA.
*No all´impunità dei macellai di ottobre: giudizio per genocidio alla popolazione boliviana che si sollevಠper la difesa delle risorse naturali e della democrazia.
*Anulacià³n de la Ley de Seguridad Ciudadana al amparo de la que se asesinà³ al pueblo.
*Quale che sia il governo, ha l´obbligo di rispettare la voce del popolo. Altrimenti, le strade della patria ritoneranno ad essere la nostra barricata.
La Paz, 17 ottobre 2003
COMITATO ESECUTIVO DELLA CENTRALE OPERAIA BOLIVIANA