Domenico Losurdo, Claudio Moffa, Aldo Bernardini
Riceviamo da Domenico Losurdo, Claudio Moffa e Aldo Bernardini importanti lettere di solidarietà a Costanzo Preve a proposito della campagna diffamatoria in corso. Volentieri le pubblichiamo.
Caro Preve,
sai bene che tra noi due ਠin corso da lungo tempo una discussione che ci vede in disaccordo soprattutto sulla lettura della storia del movimento comunista nel Novecento. Divergenze sussistono anche per quanto riguarda l`approccio alla dicotomia destra/sinistra, che io ritengo tuttora fruttuosa, anche se da ridefinire in modo radicale, come sempre avviene in occasione di grandi svolte storiche. Detto questo, devo aggiungere l`essenziale: respingo nel modo più fermo e con sdegno i tentativi di bollarti come provocatore e filo-fascista. Ti esprimo tutta la mia solidarietà .
Continueremo a discutere animatamente sul comunismo novecentesco e sulla dicotomia destra/sinistra e continueremo a lottare assieme contro l`imperialismo e il fascismo, come dimostra il nostro comune impegno a sostegno della resistenza del popolo irakeno, di quello palestinese e di tutti i popoli minacciati dal folle disegno di dominio planetario coltivato
a Washington.
Con un cordiale saluto
Domenico Losurdo
Caro Costanzo Preve,
apprendo solo adesso degli attacchi personali che hai subito recentemente per le tue limpide e innovative posizioni sulla questione annosa dell`antifascismo, oltre che sull`Irak e la Palestina. Ti esprimo tutta la mia solidaretà umana e politica. Come già sai, sono in generale d`accordo con te, e trovo veramente assurda di questi tempi certa retorica dell`antifascismo che impedisce di vedere dove sta il vero fascismo oggi.
Claudio Moffa
Caro Preve,
sai che non sono d`accordo con molte delle tue posizioni. In particolare, ritengo che la distinzione tra destra e sinistra sia tuttora valida e fondamentale: essa riposa sulla lotta per o contro l`uguaglianza di fatto, la cui condizione essenziale, forse non sufficiente ma certo necessaria, ਠdata dall`”abolizione, uguale per tutti, della proprietà privata dei mezzi di produzione” (e oggi di comunicazione e quant`altro). Ciಠnon significa peraltro che, nella destra, siano tutti fascisti nà© che, tra quelli che etichettiamo come fascisti, a volte fuori da ogni criterio obiettivo, non possano ritrovarsi posizioni meritevoli almeno di riflessione e persino –
nella vita reale ਠcapitato ad ognuno di noi – convergenze di fatto in relazione a obiettivi concreti.
Vale la pena di ricordare una categoria, che va invece assolutamente disprezzata, quale l`ha identificata Mao Tze Tung, quando ha detto che i comunisti che rinnegano diventano fascisti. Ne sappiamo qualcosa in Italia: potremmo firmare alcunchà© insieme a questi figuri, che si proclamano antifascisti e bombardano la Jugoslavia e si pongono contro la resistenza irakena, e stanno sempre a fianco dell`imperialismo? Mentre dovremmo dare un calcio a chi condanna queste aggressioni imperialistiche e colonialistiche, sol perchà© etichettato come di destra? Concedo: attenzione sul piano organizzativo, cautela e vigilanza, ma i contenuti concreti contano, anche se vanno tenuti presenti i diversi punti di partenza e soprattutto gli obiettivi finali. Appunto, per noi l`uguaglianza fra gli esseri umani. Questa lunga premessa per dirti che non riesco a comprendere, nà© quindi a condividere, le posizioni espresse da Fulvio Grimaldi in rapporto all` appello e alla manifestazione per la resistenza irakena, che sono stati lanciati da sinistra – magari da una sinistra, con cui taluni di noi non condividono tutto – e hanno raccolto centinaia di adesioni di sinistra. E si tratta delle uniche iniziative italiane in favore della resistenza irakena. Verso Fulvio ho grande amicizia, stima e ammirazione per quanto fa in favore dei popoli oppressi dall`imperialismo: ma questa volta non lo capisco.
Quando si dice che si ਠvoluta fronteggiare un`infiltrazione nazifascista, per i modi concreti in cui questo ਠstato compiuto, a parte l`esagerazione (forse totale o quasi) dei dati di fatto, mi pare che si dica: c`ਠil pericolo che il paziente assorba bacilli nocivi, uccidiamo il paziente.
Essendo in gioco l`unica (ripeto!) iniziativa per la resistenza irakena, ingegnarsi nello squalificarla e tentare di bloccarla vale proprio questo. E purtroppo c`ਠstato subito l`avvoltoio del “Corriere della Sera” che si ਠlanciato contro l`iniziativa per avviarne una possibile criminalizzazione e addirittura, secondo una smaccata operazione sionista, per gabellare l`
aggressione all`Iraq come guerra antifascista. Certo, se a favore dell`Iraq si sono pronunciati anche dei fascisti. Bel risultato! Inevitabile, se non si pone al posto assolutamente primario l`indipendenza, l`autodeterminazione, la resistenza dei popoli e dei dirigenti antimperialisti, e si cerca invece il pelo nell`uovo, spesso anche equivocando, su chi sostiene nel caso concreto questi principi, chiunque esso sia. Altrimenti, non potremmo più organizzare nulla a favore dell`Iraq, dato che certamente si avrebbe condivisione da parte di elementi di destra.
Dobbiamo dunque stare fermi?
Per questo, caro Preve, seguito a condividere le iniziative che meritoriamente avete preso.
Aldo Bernardini