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Le chiacchiere stanno a zero

1. December 2003

Notiziario del Campo Antimperialista 1 dicembre 2003

Notiziario del Campo Antimperialista 1 dicembre 2003

itacampo@antiimperialista.org

“L`Iraq ਠil fronte principale. I nemici della libertà  ci oppongono laggiu` una resistenza disperata e devono essere sconfitti”. G.W. Bush

Il Campo Antimperialista aderisce alla manifestazione di sostegno
*al popolo iracheno che resiste* del prossimo 13 dicembre a Roma.
Per informazioni e adesioni scrivere ai promotori:

13dicembre@iraqlibero.netwww.iraqlibero.net

oppure telefonate al NUMERO VERDE 800 031 533

Questo Notiziario contiene:

1. 10 Euro per la resistenza irachena (insistiamo)
2. La manifestazione *scandalosa*
3. CGIL, Fassino e Bertinotti contro il 13 dicembre
4. Linciaggio: il manifesto supera tutti
5. Eventuali provocazioni saranno respinte

1. 10 Euro a testa per la resistenza Irachena (insistiamo)

Nonostante la campagna di terrorismo mediatico a scala internazionale, continua la raccolta di fondi per la Resistenza irachena. La cifra raccolta sara` devoluta alla Alleanza Nazionale Irachena (Opposizione Patriottica), il cui Presidente e` Jabber al Kubaysi, al tempo fondatore del partito Baath, dalla meta` degli anni `70 noto oppositore di sinistra del regime di Saddam Hussein. Garante di questa raccolta e` il compagno Awni Al Kalemji, primo rappresentante all`estero e portavoce ufficiale della Resistenza.
Invitiamo chiunque abbia a cuore la causa della liberazione dell`Iraq a sostenere la campagna a favore della Resistenza irachena. Chi voglia farlo versi i dieci euro (o piu`) sul conto corrente postale. Queste le coordinate:
Emanuele Fanesi, CCP n. 46676698. Nella causale specificare: IRAQ.

2. La manifestazione *scandalosa*

La manifestazione di appoggio alla resistenza irachena del 13 dicembre e` oramai diventata una nazionale pietra dello scandalo. Certa sinistra anarcoide e massimalista ha fatto da apripista, ha spianato la strada ai reparti corazzati del regime imperialista bipolare, i quali non si sono fatti attendere. Da piu` di un mese i principali mezzi di comunicazione stanno martellandoci allo scopo di intimorire, di isolare e di far desistere i promotori. Gli americanisti ritengono inammissibile che nel cuore dell`Occidente, in un paese il cui governo e` tra i piu` ligi alleati degli U.S.A., si organizzi quella che essi chiamano una *manifestazione di solidarieta` col nemico*. Oltre alla denuncia penale sporta da un senatore di Forza Italia contro il nostro portavoce, altri parlamentari berlusconiani hanno presentato un`Interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni allo scopo di proibire ogni attestazione di solidarieta` con l`Iraq. Se questo accadesse sarebbe la prima volta dalla fine degli anni `70 che viene leso il diritto a manifestare. Non e` solo la destra ad invocare il pugno di ferro. La stessa musica viene suonata da giornali antiberlusconiani come Repubblica, con l`argomento fascistoide che siccome saremmo in guerra la soppressione dello Stato di diritto e della libera manifestazione del dissenso sarebbe plausibile e auspicabile. La posta in palio non e` quindi solo il diritto a difendere la Resistenza irachena, ma il Diritto in quanto tale. I dirigenti di spicco della sinistra che si proclama anticapitalista, invece di far sentire la loro protesta, tacciono. Tacciono e acconsentono. Anzi, sotto sotto si augurano che lo Stato gli tolga dal fianco quella fastidiosa spina rappresentata dai promotori del 13 dicembre, che considerano colpevoli di *lesa Maesta`*. La verita` pura e semplice e` che essi, oltre a difendere meschini interessi di bottega, hanno radicalmente sbagliato i loro calcoli. Hanno creduto in primavera che la guerra in Iraq fosse davvero finita. Davanti al dato eclatante della avanzata della guerriglia hanno preferito parlare d`altro (*autunno sociale*) per mascherare la loro idiosincrasia verso ogni Resistenza che potesse tingersi dei colori dell`Islam o che inneggiasse a Saddam. Essi hanno infine sostanzialmente introiettato il discorso imperiale per cui in Iraq non ci sarebbe Resistenza ma terrorismo, abbracciando lo slogan perbenista ed equidistante *contro la guerra e contro il terrorismo*. Cosi facendo, pur con capziosi distinguo, questa sinistra non solo e` stata afferrata nel campo patriottico e imperialista, ma ha continuato ad infamare gli organizzatori della manifestazione, ricevendo per questo il plauso dei grandi mezzi di comunicazione e del governo. L`attuale tappa della guerra in corso in Iraq e` decisiva, ben piu` importante della prima. Se gli occupanti consolidassero le loro posizioni, Bush otterrebbe una vittoria di portata storica, che non soltanto infliggerebbe un colpo mortale alle forze antimperialiste delle periferie, ma aiuterebbe le forze piu` guerrafondaie dell`Occidente ad avere ragione per lungo tempo delle forze anticapitaliste. Una disfatta degli imperialisti, invece, non solo darebbe forza a coloro che sperano in un *mondo diverso*, questo mondo nuovo sarebbe a fortiori possibile. Le chiacchiere (e le calunnie) attorno al 13 dicembre stanno a zero: e` la sola occasione che gli anticapitalisti hanno a disposizione per mostrare chez non sono al guinzaglio.

3. CGIL, Fassino e Bertinotti contro il 13 dicembre

La campagna di criminalizzazione della manifestazione del 13 dicembre, ovvero le pressioni degli ambienti americanisti e sionisti, sono talmente potenti che Fassino, Bertinotti e la segreteria della CGIL hanno ritenuto di dover scendere in campo in prima persona per intimare a tutti i loro iscritti di ritirare la loro firma dall`appello *con il popolo iracheno che resiste*
Dopo aver scoperto che iscritti ai DS, al PRC e alla CGIL avevano sottoscritto l`appello per la manifestazione del 13/12, il giornalista Aldo Torchiaro ha chiesto, dalle colonne del giornale L`Opinione, cosa ne pensassero i dirigenti di queste organizzazioni. Le risposte non si sono fatte attendere. Per prima si e` mossa la Segreteria nazionale della CGIL, che ha obbligato coloro i quali avevano firmato l`appello a ritirare immediatamente la firma. Poi e` stata la volta della Direzione nazionale dei D.S. Leggiamo su L`Opinione del 28/11 un articolo a firma Ruggiero Capone:
*La direzione nazionale dei Ds, verificata la notizia apparsa su L’opinione, ha subito preso provvedimenti contro i compagni che sbagliano. Tra i sottoscrittori molti nomi noti del direttivo Filt Cgil, in buona compagnia dei dirigenti locali del Partito della Rifondazione Comunista. Un lettore ha scritto alla Cgil per chiedere se ਠcompatibile l`adesione al sindacato con la sottoscrizione di documenti di quel tipo: dal sindacato ਠarrivata solo una nota di giustificazione di Titti Di Salvo (responsabile relazioni internazionali della Cgil). Piero Fassino (segretario dei Ds) ha invece dichiarato che saranno presi provvedimenti contro”un esponente della segreteria comunale di Lucca” (che sarebbe tra i firmatari).*
Queste intimidazioni hanno ben presto centrato il bersaglio. Spaventati diversi iscritti alla CGIL e ai D.S. hanno ritirato la loro adesione alla manifestazione.
Ha sostanzialmente naufragato, invece, il tentativo di Fausto Bertinotti, di riportare all`ovile alcuni dirigenti del suo partito, i quali, nonostante le martellanti pressioni, hanno deciso di confermare la loro adesione. Altri anzi si sono aggiunti dopo aver saputo di questo ultimatum. Ecco il testo della direttiva bertinottiana:
*Per semplice chiarezza:
abbiamo chiesto con molta fermezza, a tutti i firmatari di quell`appello iscritti a rifondazione di ritirare la loro firma, sia se fosse a titolo personale e tanto più quando ਠin una veste in qualunque modo ufficiale di
partito o istituzionale. Una risposta semplice: no! non ਠcompatibile l`adesione a rifondazione comunista con la sottoscrizione di documenti di questo tipo.
cordialmente
fausto bertinotti*
Solo un nota a commento. Bertinotti trova incompatibile l`appartenenza ad un partito che si dice comunista e la sottoscrizione di un Appello di solidarieta` con la Resistenza irachena. Trova invece perfettamente legittima l`appartenenza di quei dirigenti del PRC che hanno non solo sfilato con Forza Italia e AN in retoriche sfilate antiterroriste, ma votato assieme alle destre, in numerosi consigli regionali, provinciali e comunali ordini del giorno unitari contro *la violenza e il terrorismo*. Particolarmente scandaloso il caso di Viterbo, dove il PRC ha fatto fronte assieme alle destre, non contro *alcuni terroristi*, ma contro compagni anarchici in galera senza uno straccio di prove. Capriole dell`opportunismo!

4. Linciaggio: il manifesto supera tutti

Gentile redazione del Manifesto,

prendiamo atto che, pur con ritardo, avete pubblicato la nostra smentita alle affermazioni di Mastrandrea. Siamo tuttavia costretti ad esigere un`ulteriore immediata puntualizzazione, dato che nella sua replica, Mastrandrea compie una brutale falsificazione delle nostre parole. Come ogni lettore puಠinfatti verificare leggendo il manifesto di ieri, noi abbiamo negato ogni fantomatica collusione con la destra affermando testualmente: ” Ogni alleanza che noi facciamo, per quanto momentanea, ha come discriminante la difesa dei popoli oppressi e degli sfruttati contro l`imperialismo e il razzismo, quale che sia la loro bandiera: fascista, democratica o socialdemocratica.”
Mastrandrea, spostando il sogggetto, manipola fino a capovolgerle le nostre parole e scrive: “Il Campo conferma la possibilità  di un`alleanza, per quanto momentanea, con chi ha come discriminante la difesa dei popoli oppressi, qualunque sia la loro bandiera: fascista, democratica o socialdemocratica”.
La difesa dei popoli oppressi, tra cui quello iracheno, contro ogni imperialismo, sia esso, fascista, democratico i socialdemocratico, e` diventata… *l`alleanza con ogni movimento, sia esso fascista, democratico o socialdemocratico*.
Perch੠questa rozza falsificazione che ਠanzitutto un`offesa all`intelligenza dei vostri lettori? Perch੠solo ricorrendo alle bugie Mastrandrea puಠpuntellare il suo teorema criminogeno (scippato al suo collega Magdi Allam) per cui noi saremmo in sodalizio coi fascisti. Siccome il teorema ਠfalso, tutto il resto ਠpaccottiglia.

Il Comitato direttivo del Campo Antimperialista in Italia
28 novembre 2003

5. Eventuali provocazioni saranno respinte

Ci e` stato riferito di stravaganti messaggi girati su gruppi di discussione di estrema destra, secondo i quali, nonostante l`ovvia ostilita` delle organizzazioni neofasciste verso la manifestazione del 13 dicembre, alcuni gruppetti sarebbero intenzionati a partecipare tentando di disturbarne il regolare svolgimento. Si tratta forse di buffonate, di messaggi ballon d`essai.
Ad ogni buon conto si sappia che i militanti del Campo Antimperialista, che sono tra i promotori della manifestazione, attenendosi alle decisioni prese dal Comitato organizzatore, agiranno con la massima determinazione affinche` vengano rispettate le insindacabili decisioni prese dallo stesso. Ogni provocazione tendente a snaturare il carattere antimperialistico dell`iniziativa, da qualsiasi parte essa provenga, sara` respinta con fermezza.
Il Comitato direttivo del Campo Antimperialista in Italia
30 novembre 2003

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