La richiesta di rimpatrio dei prigionieri riempie le strade di Bilbao
Più di 18.000 persone alla manifestazione più partecipata degli ultimi mesi
Nonostante il periodo natalizio, la pioggia ed il freddo, Bilbao ha ieri accolto la maggiore mobilitazione degli ultimi mesi. àˆ stata indetta per richiedere il rispetto dei diritti dei prigionieri
baschi ed in favore della loro partecipazione al processo politico.
Secondo la conta di GARA, dietro lo striscione d´apertura sono sfilati, per un´ora, più di 18.00
cittadini; al termine, l´ex prigioniero politico Enrike Letona ha sottolineato che “il conflitto ha una soluzione” e precisato che, nel frattempo, “i prigionieri devono essere trasferiti in Euskal Herria (Paese Basco, N.d.T.)”.
Bilbao
Rispondendo all´appello dei soggetti sociali che hanno partecipato al processo di riflessione aperto dal movimento pro amnistia e che si ਠconcluso lo scorso 21 dicembre, con l´assemblea svolta nel palazzetto Kursaal, migliaia di persone hanno ieri manifestato nelle strade di Bilbao per esigere il rispetto dei diritti dei prigionieri politici baschi e reclamare la loro partecipazione al processo aperto in Euskal Herria; una moltitudine ha sfidato il freddo e la pioggia che nel pomeriggio di ieri hanno caratterizzato il capoluogo di Bizkaia, per dimostrare la sua solidarietà con i prigionieri politici baschi.
Secondo la conta effettuata da GARA, più di 18.000 persone hanno partecipato al corteo; la manifestazione ਠpartita puntualmente dalla Plaza Aita Donostia di Bilbao e la testa, che ha sfilato molto compatta per tutto il percorso, ਠarrivata al municipio un´ora dopo, poco dopo le diciotto. A dimostrazione della grande partecipazione, basta dire che quando la testa giungeva al municipio, la coda era ancora all´intersezione fra le vie Autonomàa e General Concha.
Il corteo era aperto da danzatori che portavano un´enorme bandiera in favore del rimpatrio dei
prigionieri baschi; a seguire, gli organizzatori portavano uno striscione con lo slogan della
manifestazione; poco più indietro, erano presenti rappresentanti della sinistra indipendentista, come i parlamentari Antton Morcillo, Jone Goirizelaia e Joseba Alvarez, i dirigenti Joseba Permach, Juan Cruz Aldasoro e Eusebio Lasa e gli ex sindaci di Laudio e Arrasate, Pablo Gorostiaga y Xabier Zubizarreta.
I manifestanti, che lungo tutto il percorso non hanno cessato di lanciare slogan in favore delle vittime della repressione, hanno anche ricordato l´ultima vittima mortale della politica di dispersione dei prigionieri in carceri lontane dal Paese Basco, Sara Fernández, di Iruñea, morta in un incidente stradale mentre viaggiava verso la prigione di Valdemoro per fare visita a Iñaki Etxeberria. Nell´incidente ਠrimasta ferita in modo molto grave anche Izaskun Urkijo, di Gasteiz, compagna di Iker Zubia.
All´altezza del tribunale di Bilbao, un gruppo di giovani che partecipa allo sciopero della fame a
rotazione che si svolge a Gernika, per chiedere che in questa istituzione si possa utilizzare la lingua basca, esibiva striscioni in favore di questa rivendicazione.
Al termine del corteo, dopo l´intervento di due suonatori di txalaparta (strumento musicale tipico del Paese Basco, N.d.T.) e di un cantore di versi, ha preso la parola l´ex prigioniero originario di Arrasate, Enrike Letona, che ha segnalato che “il bilancio di quest´ultimo anno ਠmolto duro” e ha ricordato “le morti, le torture, gli arresti, le incarcerazioni, le restrizioni delle libertà e la scomparsa dei diritti politici” subite in tutto questo tempo.
Letona ha ricordato con emozione le tre persone morte in quest´ultimo anno sulle strade, mentre stavano per fare visita a famigliari ed amici prigionieri, Argi Iturralde, Iñaki Balerdi y Sara Fernández.
Letona ha affermato che “dopo 25 anni, la Costituzione spagnola e lo statuto della Moncloa sono in crisi e la scommessa sulla guerra e sul tradimento stanno fallendo”, fatto che ha attribuito “alla lotta ed alla dignità di tutti voi che siete passati per le carceri e dei 700 cittadini baschi oggi sotto sequestro”.
L´ex prigioniero ha constatato la natura politica dei prigionieri baschi, “che sono stati incarcerati per aver lavorato in favore di Euskal Herria” e ha reclamato il loro diritto a partecipare al processo politico in atto. “Il conflitto ha soluzione”, ha affermato, soluzione che ha individuato nel “rispetto dei diritti di Euskal Herria”. Ha aggiunto che “per questo, risulta necessario dare una soluzione al problema delle vittime della repressione, ਠnecessaria
l´amnistia”. Ha indicato che “nel frattempo, i prigionieri baschi devono essere trasferiti in Euskal Herria, per partecipare al processo in atto”.
“Ibarretxe non vuole risolvere il conflitto”
I.B.
Bilbao
L´ex prigioniero, originario di Arrasate, Enrike Letona, che dopo aver trascorso 16 anni della sua vita incarcerato, ਠstato arrestato dalla Ertzaintza (Polizia Autonoma Basca, N.d.T.) e rimesso in prigione per scontare una vecchia condanna, ha rimproverato al lehendakari (presidente del Governo autonomo basco, N.d.T.), Juan Josà© Ibarretxe, che “nel suo piano non
fa alcun riferimento ai prigionieri”, fatto che ha considerato “non casuale”. Per Letona, “Ibarretxe non menziona i prigionieri perchà© non vuole risolvere il conflitto”. Secondo quanto manifestato dall´ex prigioniero, “oggi parliamo di temi come la costruzione nazionale, la territorialità e l´autodeterminazione. Parliamo anche della soluzione al conflitto politico”, ma ha puntualizzato che “c´à¨ chi vuole chiudere il dibattito politico”, atteggiamento che ha attribuito al Partito Nazionalista Basco (PNV) ed a Ibarretxe.
“Vogliono chiudere il dibattito con un´altra tappa autonomistica”, ha affermato. Letona, ha sottolineato che “per ottenere un vero cambiamento politico, risulta indispensabile tenere conto di coloro che hanno lottato in favore di questo cambiamento politico”. “Ciಠche noi vediamo quotidianamente e denunciamo, ਠproprio questo”, ha aggiunto, “un tentativo di mantenere la situazione esattamente com´à¨ e di occultare la realtà “. L´ex prigioniero si à¨
rivolto al lehendakari per affermare che “siete nella prima linea dell´attacco spagnolo. Con lo Statuto non abbiamo avuto altro che repressione, se volte ripetere una frode, non contate su di noi, perchà© non siamo disposti, in nessun modo, a continuare per altri 25 anni nella stessa situazione”.
Gli organizzatori hanno ricordato il tour che percorrerà l´Europa
Durante la manifestazione svoltasi ieri a Bilbao, gli organizzatori hanno ricordato, in diverse occasioni, il tour che partirà oggi per diverse città d´Europa, allo scopo di informare sulla situazione che vivono i 700 prigionieri politici baschi e di far conoscere la realtà di Euskal Herria. Con questo obiettivo, più di 150 persone viaggeranno verso città come Berlino,
Bruxelles, Parigi, Ginevra, Barcellona e Milano, con un´agenda densa di attività . Sono previste riunioni con numerosi soggetti sociali in ogni città di destinazione; il tour europeo si concluderà il prossimo 10 gennaio.