Dalle prigioni del sistema, 8 marzo 2004
Lettera della dirigente contadina colombiana Luz Perly* imprigionata a Bogotà
Dalle prigioni del sistema, 8 marzo 2004
Lettera agli amici internazionali
In diverse occasioni vi ho scritto per farvi conoscere la situazione dei nostri contadini, degli affronti attuali dalle forze pubbliche colombiane verso di loro, degli arresti arbitrari, delle sparizioni forzate, tra le tante cose; in molte occasioni nelle mie dichiarazioni ho messo in guardia sui rischi che comportava in questo paese essere portavoce e dirigente di uno dei settori più colpiti, storicamente, dal terrorismo di stato; l´eroico popolo contadino della Colombia, in diverse occasioni ha denunciato i macabri piani del presidente Uribe Velez contro il movimento popolare contadino per mettere fine alla resistenza dei popoli che si oppongono alle politiche di terrore e di terra bruciata di questo stato miserabile e svenduto a cui importano soltanto gli interessi delle multinazionali, mentre più del 90% della popolazione si dibatte tra la miseria e la fame, avvolto in questo conflitto sociale e armato che ha le sue origini nelle invisibili diseguaglianze economiche che colpiscono i cittadini colombiani e che fanno sempre più vittime.
Oggi vi scrivo dall´obbrobrioso carcere, dove l´istituzione colombiana mi ha proscritto, privandomi dei miei elementari diritti, come ha fatto con centinaia di compatrioti, con centinaia di dirigenti popolari e contadini che oggi, come me, si trovano privati della libertà , allontanati dai loro familiari e dalle loro comunità , accusati di ribellione, quale prodotto dell´intolleranza di un regime che si ਠmesso a dominizzare e stigmatizzare come RIBELLI tutti coloro che si azzardano a DIFENDERE E DISSENTIRE dalle sue ineccepibili politiche economiche e sociali; amici in Colombia, già da molto tempo impera la PENALIZZAZIONE DELLA PROTESTA SOCIALE, che non ਠaltro che l´incarcerazione di coloro che attraverso la via democratica si azzardano ad opporsi all´inumano regime imperante in Colombia, aggravato dalla politica di SICUREZZA DEMOCRATICA, bandiera principale del regime uribista.
Di fronte alle accuse di essere dei ribelli, dobbiamo dire che siamo ribelli e lo siamo perchà© non accettiamo gli insulti della forza pubblica nei campi colombiani, che siamo ribelli perchà© sogniamo, lottiamo e ci organizziamo con le nostre comunità per rifiutare le politiche che lo stato ci vuole imporre, come ad esempio l´ALCA, il PLAN COLOMBIA, e tutto ciಠche questi funesti piani prevedono; siamo ribelli perchà© ci organizziamo e lottiamo per una riforma agraria radicale ed integrale che metta nelle mani dei contadini le terre che oggi sono nelle mani dei latifondisti, che siamo ribelli perchà© lottiamo per la difesa dei diritti fondamentali, ma sapendo anche che questi includono necessariamente i diritti economici, sociali, culturali e dell´ambiente, requisiti minimi per poter fornire una vita degna a qualsiasi cittadino del pianeta, e quindi necessari per lo sviluppo delle nostre comunità .
Ribelli perchà© non rinunciamo nà© rinunceremo al sogno e alla speranza di lasciare ai nostri figli un paese più giusto, degno e sovrano per tutti, ਠper questo che oggi veniamo incarcerati pensando in modo illusorio di ridurre al silenzio ciಠchਠਠimpossibile ridurre al silenzio, il grido di libertà di un popolo che ha tanto sofferto come il nostro; ed ਠper questo che oggi mi rivolgo a voi mei amici e compagni di sofferenza, ma anche di sogni condivisi, affinchਠoggi più che mai, siate presenti e non ci lasciate soli in questa lotta, in questa ora difficile che oggi ci tocca vivere.
E´ necessario che voi là rinforziate le campagne di solidarietà , denuncia e solidarietà , non soltanto verso noi prigionieri ma anche verso le nostre famiglie ed organizzazioni; ਠnecessario che portiate avanti campagne molto forti riguardanti casi emblematici sulla carcerazione dei dirigenti popolari e contadini, ਠinoltre necessario che siano organizzate visite sia alle carceri colombiane che alle regioni in cui si organizzano queste operazioni di sterminio e giudizio dei dirigienti e delle basi contadine, la presenza internazionale e la denuncia sono dei buoni punti di pressione, con i quali si puಠottenere una solidarietà effettiva; allo stesso modo bisogna denunciare ogni giorno i casi di violazione dei diritti umani in Colombia. Amici ed amiche, ci troviamo di fronte ad uno dei momenti più duri e cruenti dell´attacco dello stato contro il movimento popolare e la resistenza in Colombia, perciಠora più che mai ਠnecessario che siamo uniti e che la solidarietà effettiva sia una premessa, un obiettivo urgente nell´ordine del giorno per abbattare questo regime fascista che stiamo affrontando e combattendo in Colombia; so che a volte ci sentiamo impotenti di fronte a tanta inguistizia, ma c´à¨ sempre e sempre ci sarà qualcosa da fare, se possiamo essere sicuri di qualcosa ਠche abbiamo ragione e questa prevarrà molto presto nonostante l´orribile ora che oggi ci tocca, non scordiamoci le parole del nostro amato CHE “La solidarietà ਠla tenerezza dei popoli”. Voglio ringraziarvi profondamente per questo gesto e manifestazione di solidarietà che ho ricevuto da voi e dai vostri contatti: mi danno la certezza della giustezza della nostra causa e che non siamo soli in questa lotta, ma ਠnecessario che ci sia una continuità verso tutti i casi come il mio e quello della ASSOCIAZIONE CONTADINA DI ARAUCA (ACA), e delle altre organizzazioni popolari perseguitate in Colombia dal regime uribista.
Potete scrivermi a questo indirizzo o alla federazione:
fensuagro_derechos@yahoo.com, non vi potrಠrispondere immediatamente a causa delle mie condizioni di prigioniera, ma quando potrಠlo farಠcome in questo caso attraverso la mediazione del mio compagno (Hanz).
Come ultima cosa voglio che sappiate che sono qui sul piede di guerra nonostante l´obbrobriosa prigione, che sono convinta che il nostro popolo sarà superiore a tutte le avversità inflittegli oggi dal regime, e che la nostra lotta e il nostro sacrificio non sarà invano perchà© prima o poi trionferemo.
UN FORTE ABBRACCIO DALLA PRIGIONE, MA CON LA MENTE E CON IL CUORE PIU´ LIBERI CHE MAI PER LA LOTTA!
Franternamente
PERLY
*Luz Perly Cà³rdoba ਠuna riconosciuta dirigente colombiana dell´Associazione Contadina di Arauca (ACA) che fa parte della Red Recorre, un gruppo di associazioni che non riconoscono il sistema giudiziario colombiano (documenti a riguardo nella sezione spagnola del Campo Antimperialista). E´ inoltre dirigente nazionale dell´organizzazione contadina FENSUAGRO-CUT della quale ਠresponsabile per i diritti umani. Luz Perly ha umili origini contadine ed indigene, ਠmadre di tre figli e ha studiato diritto a Bogotà ; ਠconosciuta in vari paesi europei, dove ha incontrato vari organismi di governo, sindacati, Amnesty International, ONG, organizzazioni di solidarietà e partiti politici progressisti. Al momento del suo arresto, si trovava a Bogotà per cercare rifugio dai paramilitari (spalleggiati dall´esercito) che l´avevano ripetutamente minacciata di morte nella regione di Arauca. Nonostante la Commissione Interamericana per i Diritti Umani abbia inserito Luz Perly in un programma particolare (misure cautelari) per i difensori dei diritti umani, e che rientri nel programma di protezione per dirigenti del Ministero dell´Interno, la dirigente contadina ਠstata incarcerata dallo stesso Stato colombiano.