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Lettera aperta ai compagni del Campo Antimperialista

11. May 2004

Alessia Monteverdi, Rebibbia 21 aprile 2004

Rebibbia 21 aprile 2004

Lettera aperta ai compagni del Campo Antimperialista
ed a tutti coloro che credono nei valori della libertà , dell´uguaglianza e della solidarietà  tra i popoli, contro ogni oppressione e sfruttamento.

Carissimi compagni,
voi che mi conoscete da tanti anni sapete quanto mi sia difficile limitare le mie riflessioni al solo contenuto politico, perchà© ho sempre sostenuto che la vera essenza delle cose risiede nel loro darsi complesso, e in definitiva sempre aperto, e mediato dall´azione del soggetto, in un percorso che, come ricorda Marx nei “Grundrisse”, porta dall´astratto al concreto, e non il contrario.
La condizione di detenzione in cui mi trovo mi induce a dilatare ulteriormente questa percezione, e sono la complessità  e la ricchezza di tale esperienza che vorrei farvi arrivare insieme con le mie parole. Questo perchà© se la rabbia e l´indignazione per quanto accaduto vi possono rendere accettabile la semplificazione delle posizioni politiche, per ovvie esigenze di fruibilità  immediata delle stesse, non dobbiamo perಠdimenticare la dimensione profonda che accompagna e dà  prospettiva storica alla nostra lotta per un mondo di liberi ed uguali. E´ grazie a quest´ultima che negli anni trascorsi abbiamo saputo intuire, teorizzare e tradurre in movimento reale un nuovo orientamento rivoluzionario, ed esso si ਠdimostrato quanto mai vincente, cosଠtanto da fare paura, una paura che non ਠsolo dei potenti, ma anche ed ancor di più degli sciocchi, una paura che ci vuole oggi in galera.
Nella mia vita non ho mai tollerato le ingiustizie e le discriminazioni e per questo, pur non avendole mai subite sulla mia persona, sono diventata comunista. Oggi mi trovo io stessa vittima dell´ingiustizia e questo ha il solo risultato di rafforzare le mie convinzioni ideali e la determinazione nella lotta che devo e dobbiamo condurre.
Pur in questa condizione terribile continuo a ritenermi privilegiata, perchà©, a differenza di tanti altri io ho una vita immensa fuori da qui che, per quanto mi ਠpossibile, cerco di trasferire anche dietro queste sbarre. Io ho la vostra forza che ਠla mia forza e non conosco la solitudine, ma qui, in questa miseria d´umanità , ci sono tante persone sole che hanno bisogno del mio e del nostro aiuto per poter credere nella possibilità  del loro riscatto; matite spezzate cui la società  abominevole in cui viviamo ha rubato la vita e la dignità .
Come recita la bella frase del Che da voi scelta per la nostra cartolina (i commenti sulla grafica li rimando ad altra sede!) la qualità  più bella di un rivoluzionario ਠproprio quella di saper sentire nel più profondo di se stesso ogni ingiustizia commessa contro chiunque, e in questo credo fermamente, non solo perchà© questa qualità  certamente mi appartiene, ma ancor più perchà© la ritengo condizione imprescindibile per la realizzazione del comunismo.
Il principio di solidarietà  che ne deriva ਠe deve restare inviolabile. Verrà  il tempo per valutare anche l´eventuale non reciprocità  nell´applicazione pratica di questo concetto, ma comunque stiano le cose esso ਠe deve rimanere per noi un altissimo valore, un esempio luminoso di civiltà  di contro alla barbarie in cui viviamo.
E´ per aver applicato con coerenza questo principio di solidarietà  che siamo stati arrestati ed ਠnel suo nome che dovrà  giungere la nostra liberazione.
Sappiate trarre da questa esperienza nuova forza e unità  per la nostra lotta, solo cosଠl´ingiusta carcerazione che stiamo subendo non sarà  vana.

Un fortissimo abbraccio a tutti voi
Alessia

PS: stavo per spedire questa lettera quando ho ricevuto la visita informale di Katia Bellillo che ਠvenuta a portarmi la sua solidarietà , ad assicurarsi che stessi bene e a farmi il suo in bocca al lupo per l´udienza di dopodomani.

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