ASSISI 2004: COSA CI GIOCHIAMO QUESTA VOLTA
Anche in questa occasione abbiamo preparato il Campo minuziosamente. Anche quest´anno decine e decine di compagne e compagni lavoreranno sodo affinche´ il Campo di Assisi funzioni nel migliore dei modi. Anche quest´anno ci saranno forum e tavole rotonde sui temi piu´ importanti e con delegati da ogni parte del mondo. Per le cose che discutiamo, per i fratelli e i compagni che portiamo, per le idee che difendiamo, siamo sottoposti da tempo ad una pressione (e repressione) sistematica da parte del governo, dello Stato e di tutti i mass media. Gli arresti del primo aprile, nella loro teatrale spattacolarita´ stanno ad indicare qual´e´ l´obbiettivo: spezzare la schiena al Campo, possibilmente facendoci chiudere bottega. Abbiamo spiegato che l´attacco contro di noi, pur essendo solo una parte del tutto, e´ tuttavia specifico, sui generis, anticipatore. Gli arresti contro il Campo e ai danni delle Comunita´ islamiche parlano un linguaggio nuovo, quello dello “spazio giuridico imperiale” americano, sono il tentativo di importare nella provincia italiana la legislazione speciale adottata negli USA dopo l´11 settembre (Patriot Act) e i suoi paradigmi giuridici.
Con il pretesto di vincere il terrorismo negli USA e´ stata scatenata una sistematica caccia alle streghe (piu´ intensa di quella maccartista): sono 11mila e cinquecento le persone tutt´ora detenute negli USA, senza prove ma con l´accusa di essere terroristi. Nel 90 per cento dei casi si tratta di islamici, alcuni immigrati, molti cittadini statunitensi a tutti gli effetti. In conseguenza del Patriot Act essi sono spariti nell´abisso carcerario, non hanno diritto alla difesa, non possono comunicare con l´esterno, sono sottoposti ad un regime carcerario disumano, non vengono portati processo. Come i prigionieri presi in Afganistan e in Iraq essi sono considerati “nemici catturati in combattimento”, cosi questi nuovi desaparecidos non sono sottoposti alla giurisdizione dei Tribunali normali ma, via FBI, a quella speciale dell´imperatore Bush in persona. L´inferno di Guantanamo non e´ solo nella base a Cuba, a Abu Grahib, a Bahgram. Guantanamo e´ una vergogna conficcata nel cuore dell´Occidente –un Occidente che si vanta di essere fondato sullo Stato di Diritto ma che abroga la democrazia, che vuole esportare la liberta´ ma che importa il dispotismo di guerra nei suoi stessi confini.
Quello che noi chiamiamo “il Partito americano” (ovvero le forze politiche piu´ zelanti verso Bush) non solo dichiara di voler applicare in Italia gli stessi criteri, lo sta gia´ facendo. In Italia sono circa un migliaio gli immigrati islamici inquisiti, perquisiti, fermati e arresti, molti di loro in prigione in baseal 270ter (legge approvata in parlamento nel 2001 anche dal centro-sinistra), oltre alle centinaia di italiani inquisiti per il famigerato e peggioratao 270bis (approvato: idem!) . Chiunque abbia il cuore che pulsi dalla parte dei partigiani iracheni, dei ribelli palestinesi o dei guerriglieri colombiani e´ accusato di essere “terrrorista”, sputtanato senza pieta´ su stampa e TV come alqaidista, dunque satanizzato, criminalizzato e perseguitato.
Non potendo buttarci direttamente fuori legge, con gli arresti del 1. Aprile, hanno cercato di isolarci, chiuderci in un angolo, ostracizzarci. Il loro obbiettivo recondito era quello di spingerci alla ritirata, di spaventarci per porre fine alle esperienze degli incontri di Assisi. Per questo il Campo che inziera´ la sera del primo agosto non e´ un Campo come tutti gli altri. Esso e´ un banco di prova. Abbiamo a lungo ragionato e siamo giunti alla conclusione che non possiamo abbandonare la trincea che con tanta fatica (a volte soli) abbiamo scavato. Cosa accadrebbe se ci arrendessimo? Che sarebbe fallito il tentativo strategico di costruire un ponte levatoio tra le forze antagoniste dell´Occidente e le resistenze antimperialiste nei paesi oppressi.
Se ad Assisi saremo quattro gatti, come spera il Ministero degli Interni, esso, nonostante lo smacco della scarcerazione dei nostri militanti, pensera´ di avere vinto questo round e sicuramente ripassera´ all´attacco, prima o poi. Se invece sara´ un Campo partecipato e numeroso, esso avra´ perso perche´ vorra´ dire che non siamo soli, che siamo davvero la parte di un tutto, che l´antimperialismo ha messo radici.