Site-Logo
Site Navigation

KAMIKAZE MADE IN EUROPE

11. July 2004

Notiziario del Campo Antimperialista … 10 luglio 2004

Notiziario del Campo Antimperialista … 10 luglio 2004
itacampo@antiimperialista.org

IL CAMPO ANTIMPERIALISTA 2004 , ASSISI, 2-6 AGOSTO

Inaugurazione e festa: domenica 1 agosto, ore 22,00 con un concerto di Joe Fallisi

==Tariffario pernottamenti e pasti
==tutta la settimana: da domenica 1 agosto (sera) – sabato 7 agosto (mattina)
==Pensione completa: Albergo: …€ 250 – Roulotte/Camper (propri): …€ 190 – Tenda: …€ 150
==Senza pasti, minori 26 anni – Tenda per l´intera settimana: …€ 50
==Nel campo funziona un bar autogestito che serve anche panini

Per prenotazioni: reception@antiimperialista.org
Per informazioni: 347.9510036

Crescono le adesioni allà¬appello Resistenza e´ Speranza: http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=49&id=1088802510&keyword=+
Tra le altre segnaliamo quella di Jean-Pierre Page, promotore della recente Conferenza Internazionale di Parigi sulla resistenza Irachena

Questo Notiziario contiene:

1. ASSISI 2004: COSA CI GIOCHIAMO QUESTA VOLTA
2. KAMIKAZE MADE IN EUROPE
3. I MILLE IN UNA NOTTE
4. I POLLI DI RENZO
5. TUTTI I FORUM E GLI ORATORI DEL CAMPO DI ASSISI 2004

1. ASSISI 2004: COSA CI GIOCHIAMO QUESTA VOLTA

Anche in questa occasione abbiamo preparato il Campo minuziosamente. Anche quest´anno decine e decine di compagne e compagni lavoreranno sodo affinche´ il Campo di Assisi funzioni nel migliore dei modi. Anche quest´anno ci saranno forum e tavole rotonde sui temi piu´ importanti e con delegati da ogni parte del mondo. Per le cose che discutiamo, per i fratelli e i compagni che portiamo, per le idee che difendiamo, siamo sottoposti da tempo ad una pressione (e repressione) sistematica da parte del governo, dello Stato e di tutti i mass media. Gli arresti del primo aprile, nella loro teatrale spattacolarita´ stanno ad indicare qual´e´ l´obbiettivo: spezzare la schiena al Campo, possibilmente facendoci chiudere bottega. Abbiamo spiegato che l´attacco contro di noi, pur essendo solo una parte del tutto, e´ tuttavia specifico, sui generis, anticipatore. Gli arresti contro il Campo e ai danni delle Comunita´ islamiche parlano un linguaggio nuovo, quello dello “spazio giuridico imperiale” americano, sono il tentativo di importare nella provincia italiana la legislazione speciale adottata negli USA dopo l´11 settembre (Patriot Act) e i suoi paradigmi giuridici.
Con il pretesto di vincere il terrorismo negli USA e´ stata scatenata una sistematica caccia alle streghe (piu´ intensa di quella maccartista): sono 11mila e cinquecento le persone tutt´ora detenute negli USA, senza prove ma con l´accusa di essere terroristi. Nel 90 per cento dei casi si tratta di islamici, alcuni immigrati, molti cittadini statunitensi a tutti gli effetti. In conseguenza del Patriot Act essi sono spariti nell´abisso carcerario, non hanno diritto alla difesa, non possono comunicare con l´esterno, sono sottoposti ad un regime carcerario disumano, non vengono portati processo. Come i prigionieri presi in Afganistan e in Iraq essi sono considerati “nemici catturati in combattimento”, cosi questi nuovi desaparecidos non sono sottoposti alla giurisdizione dei Tribunali normali ma, via FBI, a quella speciale dell´imperatore Bush in persona. L´inferno di Guantanamo non e´ solo nella base a Cuba, a Abu Grahib, a Bahgram. Guantanamo e´ una vergogna conficcata nel cuore dell´Occidente –un Occidente che si vanta di essere fondato sullo Stato di Diritto ma che abroga la democrazia, che vuole esportare la liberta´ ma che importa il dispotismo di guerra nei suoi stessi confini.
Quello che noi chiamiamo “il Partito americano” (ovvero le forze politiche piu´ zelanti verso Bush) non solo dichiara di voler applicare in Italia gli stessi criteri, lo sta gia´ facendo. In Italia sono circa un migliaio gli immigrati islamici inquisiti, perquisiti, fermati e arresti, molti di loro in prigione in baseal 270ter (legge approvata in parlamento nel 2001 anche dal centro-sinistra), oltre alle centinaia di italiani inquisiti per il famigerato e peggioratao 270bis (approvato: idem!) . Chiunque abbia il cuore che pulsi dalla parte dei partigiani iracheni, dei ribelli palestinesi o dei guerriglieri colombiani e´ accusato di essere “terrrorista”, sputtanato senza pieta´ su stampa e TV come alqaidista, dunque satanizzato, criminalizzato e perseguitato.
Non potendo buttarci direttamente fuori legge, con gli arresti del 1. Aprile, hanno cercato di isolarci, chiuderci in un angolo, ostracizzarci. Il loro obbiettivo recondito era quello di spingerci alla ritirata, di spaventarci per porre fine alle esperienze degli incontri di Assisi. Per questo il Campo che inziera´ la sera del primo agosto non e´ un Campo come tutti gli altri. Esso e´ un banco di prova. Abbiamo a lungo ragionato e siamo giunti alla conclusione che non possiamo abbandonare la trincea che con tanta fatica (a volte soli) abbiamo scavato. Cosa accadrebbe se ci arrendessimo? Che sarebbe fallito il tentativo strategico di costruire un ponte levatoio tra le forze antagoniste dell´Occidente e le resistenze antimperialiste nei paesi oppressi.
Se ad Assisi saremo quattro gatti, come spera il Ministero degli Interni, esso, nonostante lo smacco della scarcerazione dei nostri militanti, pensera´ di avere vinto questo round e sicuramente ripassera´ all´attacco, prima o poi. Se invece sara´ un Campo partecipato e numeroso, esso avra´ perso perche´ vorra´ dire che non siamo soli, che siamo davvero la parte di un tutto, che l´antimperialismo ha messo radici.

2. KAMIKAZE MADE IN EUROPE (di Magdi Allam)

“Kamikaze made in Europe” di Magdi Allam ਠil classico libretto che finirà  per vendere un bel pಠdi copie (edizioni Mondadori).
Le tesi contenute nel libro sono anche peggio degli articoli farneticanti apparsi sul Corriere della Sera da Ottobre fino ad aprile. Il teorema criminogeno per cui ci sarebbe un legame organizzaativo tra Al Qaida e i “circuiti antimperialisti occidentali” (circuito e´ l´aggettivo con con cui Allam qualifica il Campo per aggirare nuove querele) e´ sistematizzato e infarcito di fanatismo occidentalista-imperialistico in stile Oriana Fallaci. L`Europa sarebbe divenuta la roccaforte di Al Qaida, la resistenza irachena (definita sempre “sedicente”) sarebbe un tutt`uno con gli uomini di Bin Laden, l`ordinamento giuridico europeo andrebbe ristrutturato sul modello di quello americano post 11 settembre perche´ la “lotta al terrorismo” e´ il compito principale.
Il sicofante Magdi Allam punta, anche in questa occasione ossesivamente, l´indice contro il Campo Antimperalista (oltre che contro l´UCOII)
Sentite cosa afferma a Pag. 7
“Per contro la strage di Madrid dell`11 marzo, costata la vita a 191 persone, ha rappresenatto un salto di qualità . E` il contesto in cui si ਠconsumato il massacro che ਠsostanzialmente diverso. E` infatti emersa una nuova e ben più pericolosa rete del terrorismo internazionale, cui fanno capo, oltre alle molteplici sigle che a vario titolo fanno riferimento al terrorismo islamico globalizzato di Osama bin Laden, anche organizzazioni terroristiche occidentali autoctone, la sedicente Resistenza irachena e i circuiti antimperialisti mondiali in cui confluiscono gruppi estremisti di sinistra, destra, islamici, terzomondisti e nazionalisti. Uniti dalla comune ideologia dell`antiamericanismo e dell`antiebraismo. Di fatto ਠla materializzazione dell`asse del Male ipotizzato enfaticamente da Bush.”
Pag 47, ancora su Madrid, dopo aver parlato del “Gruppo marocchino combattente Salafita”:
“Ma attorno a loro c`ਠun ibrido contesto in cui convergono gli interessi strategici della sedicente Resistenza irachena, un oscuro ruolo di una frangia radicale dell`ETA basca, la condivisione delle motivazioni politiche della strage da parte dei circuiti antimperialisti mondiali”.
Dopo di che insiste sul legame Resistenza irachena-Al Quaeda con citazioni di prese di posizione di entrambe le realtà . Poi di nuovo a Pag. 50: “L`intreccio mondiale della rete del terrore spicca nell`intervista in inglese concessa da Jabbar al Kubaysi, leader della sedicente Resistenza irachena, al sito https://www.antiimperialista.org (ovvero il nostro, ndr) il 31 gennaio 2004. Al Kubaysi ਠun ex agente dei servizi segreti iracheni, operativo in Europa, che si prestಠalla messinscena di una possibile riforma democratica in Iraq poco prima dell`attacco americano, nel tentativo di salvare in extremis il regime di Saddam”.
Seguono le citazioni, poi rilancia la tesi delle Brigate internazionali che avrebbero combattuto in Iraq con militanti dell`Eta e cio´ grazie ad una presunta funzione di cerniera deei “circuti antimperialisti europei”.
Pensavamo che Magdi Allam –dopo le sue figuracce in TV, dopo essere stato declassato dal Corriere, dopo essere stato sbeffeggiato da tanti dei suoi stessi colleghi, dopo la collezione di querele– si sarebbe dato una calmata. Chiaro che no. Egli e´ un giornalista solo per caso, in realta´ risponde agli interessi strategici del “partito americano”, e per questo e´ ben pagato e protetto. Fino a quando quel partito non sara´ battuto, ci sara´ sempre un pennivendolo di turno a invocare l´abisso.

3. I MILLE IN UNA NOTTE

In Vietnam ci vollero 4 anni prima che gli americani contassero 500 morti; in Iraq sono bastati 10 mesi. In 15 mesi dall´invasione dell´Iraq sono mille i soldati imperialisti caduti. Sono le cifre fornite dal Pentagono, cifre che la Resistenza irachena smentisce, poiche´ il numero sarebbe molto piu´ alto (che il Pentagono nasconde la verita´ lo ammettono gli stessi media americani, i quali sospettano che il decesso di molti marines non statunitensi uccisi in Iraq venga deliberatamente occultato, mentre della morte alcuni soldati statunitensi vengono fornite versioni fantasiose).
Anche attenendosi ai numeri forniti degli invasori, tenendo conto che la stragrande maggioranza dei soldati e´ caduta dopo che Bush dichiaro´ di avere vinto la guerra, abbiamo l´immediata percezione della forza della Resistenza irachena e delle terribili difficolta´ che incontrano gli occupanti. Certo la Resistenza irachena e´ divisa in molti gruppi, non riesce ancora ad unificarsi in un unico fronte di liberazione. Tuttavia essa si consolida e, a sentire il Pentagono, e´ continuata a crescere anche dopo il finto passaggio dei poteri del 30 giugno al fantoccio Allawi (25 morti dopo il 1, quasi 3 al giorno, ovvero come la media piu´ alta toccata ad aprile durante l´insurrezione popolare seguita alla battaglia di Falluja). Non solo Falluja, citta´ simbolo, e´ in mano agli insorti, ma decine e decine di cittadine e villaggi. Da giovedi 8 luglio anche l´importantissima citta´ di Samarra e´ stata, dopo aspri combattimenti, praticamente liberata. Solo gli imbavagliati medi italiani dipingono la situazione irachena come in “via di normalizzazione e pacificazione”. La conferma che il congedo del Proconsole Bremer non ha placato la guerriglia viene dagli USA. Parlando al Congresso il generale Cody ha detto che non ci sara´ alcun disimpegno dall´Iraq. Anzi, si aumenteranno le truppe, arriveranno ulteriori unita´ corazzate (200 tank, 6mila gipponi Humvee con il fondo corazzato, dozzine di carri Bradley, nuovi Stryker a ruote). Ma anche molti nuovi elicotteri Apache, 38 Black Hawk e 12 Chinook. E´ evidente che gli americani e i loro alleati sono non solo impaludati ma in una difficile difensiva e che essi, lungi dal pensare al blaterato ritiro si preparano ad una controffensiva su ampia scala. Controffensiva che potrebbe scattare in autunno e alla quale anche i servi italiani dovranno daro il loro contributo.
La seconda conferma che gli americani non si ritirano e si preparano a rafforzare l´occupazione viene infine proprio da Bagdad. Questa mattina, 10 luglio, uno dei luogotenenti del fantoccio Allawi, tale Abdulhamid, ha dovuto dichiarare: “Finora il passaggio della sovranita` agli iracheni e` avvenuto solo formalmente e dall`avvento del nuovo governo non abbiamo ancora visto alcun cambiamento reale”, e ha quindi chiesto… “che gli americani si ritirino dalle citta´ e restino chiusi nello loro basi.” E´ certo un gioco delle parti, ma un gioco delle parti che conferma che l´Iraq e´ un paese occupato, che non c´e´ alcuna normalizzazione, che il governo di Allawi si tiene in piedi solo grazie alla forza armata degli occupanti e che gli americani non se ne andranno solo se sarannao battuti dalla Resistenza.
NB
Nel comunque triste computo dei morti, non dimentichiamo i fratelli iracheni. Agli occidentali non gliene importa molto, quelli sono figli di un Dio minore. Quando i giornali ne parlano essi dicono infatti che “non esistono stime riguardanti i morti iracheni”. Secondo alcune fonti gli iracheni ammazzati sarebbero circa 13mila. Secondo fonti della Resistenza sarebbero molti di piu´, forse 30mila, in larghissima parte civili. A dimostrazione che e´ in atto un massacro, un massacro di cui gli italiani sono complici e parte in causa. Ma su questo si deve tacere. Gli unici massacri di cui in Italia e´ lecito parlare sono quelli “esotici” di cui parlano i Radicali (reparto scelto del partito Americano), nel Darfur o in Uganda. E perche´ se ne parla? Semplice: per giustificare l´occupazione imperialista dell´Iraq. Ovvero: si mostrano le tragedie e le guerre nei paesi piu´ poveri per dire che quei popoli debbono essere messi sotto la patria potesta´ imperialistica e per difendere l´idea che l´Occidente ha il dovere di esportare la democrazia con ogni mezzo (anche coi massacri a fin di bene). I bombardamenti occidentali sono sempre etici, le sue guerre sempre umanitarie….

4. I POLLI DI RENZO!

Il rinvio a giudizio dei tredici compagni/e nell´inchiesta giudiziario-poliziesca nota come “Sud Ribelle”, e´ un fatto estremamente grave. Esso indica che questo governo e il grosso degli apparati repressivi non mollano la presa sulle opposizioni antagoniste. Antimperialisti, disobbedienti, anarchici, comunisti rivoluzionari, immigrati islamici: ormai nessuno e´ escluso. Purtroppo ogni corrente si difende per conto proprio, comportandosi come i polli di Renzo nei Promesi sposi, che bisticciavano tra loro mentre venivano portati al macello. Si fa sempre un gran parlare di unita´ del movimento, e piu´ se ne parla piu´ essa si allontana. Perche´ non inziamo costituendo una struttura comune di autodifesa legale e politica?

“Il giudice per le udienze preliminari Giuseppa Ferrucci ha accolto pienamente il castello accusatorio inventato dai Ros e perseguito dal PM Fiordalisi, rinviando a giudizio 13 compagni/e per “cospirazione politica mediante associazione sovversiva denominata Sud Ribelle”. Per come sono andate le udienze, per il rigetto di tutte le istanze della difesa (compresa la prova cardine di visionare/periziare le intercettazioni telefoniche su cui si basa l´accusa), era scontato che la gup non sconfessasse questa mostruosa inchiesta, visto che tra l´altro dispensa promozioni e prebende agli inquirenti: la ex gip Plastina promossa al Ministero, il PM Fiordalisi trasferito alla Procura di Paola, da cui era stato allontanato!
Il collegio di difesa aveva già  denunciato pubblicamente la gup ricusandola, nonchà© presenziando parzialmente alle udienze e dando vita, con parlamentari, giuristi e forze sindacali e sociali (tra cui Cobas, Fiom, Arci), all´ “Osservatorio contro la persecuzione del dissenso”, capace di seguire il processo di Cosenza, di denunciare gli abusi, di allargare la partecipazione per liberarci dei reati associativi e d´opinione con cui il potere tradizionalmente criminalizza gli oppositori e le lotte sociali.
Stanti questi risultati, la procura di Cosenza rimane un centro di potere allineato alle direttive governative, che nà© la grande mobilitazione popolare, nà© le forti prese di posizione degli amministratori locali, dell´Università  della Calabria e del vescovo, sono riuscite finora a scalfire. Le istituzioni governative hanno ordinato la vendetta nei confronti dei no global che hanno osato contestare i vertici di Napoli e Genova (la gup ha accettato la costituzione di parte civile di Berlusconi e ministri vari che pretendono un risarcimento di 5 milioni di euro per “danni all´immagine”!), la complice e solitaria procura di Cosenza ha eseguito, la giustizia ha fallito!
La procura di Cosenza merita da tempo l´attenzione del CSM e un´indagine parlamentare: nell´ambito della sua giurisdizione, negli anni più recenti, ci sono stati 22 morti ammazzati, collusioni tra mafie e politici, traffici illeciti, legalità  sotto tiro; su questo poco si indaga, ma si trova il tempo e lo spreco di uomini e mezzi per inchieste fasulle, rifiutate dalle procure di Napoli e Genova, luoghi dove sarebbero avvenuti i fatti contestati.
Discorso a parte sui Ros, il cui deviazionismo istituzionale ਠdocumentato dal rinvio a giudizio a Milano del suo comandante Ganzer e altri compari per “associazione a delinquere armata”, e soprattutto dalle molteplici inchieste artefatte e orchestrate ai danni di realtà  di sinistra e comunità  islamiche, che non hanno retto il giudizio di merito che ha mandato sempre assolti gli arrestati-imputati.
La Confederazione Cobas, mentre esprime tutta la solidarietà  e l´affetto agli accusati (tra di loro, due membri dell´esecutivo nazionale Cobas e altri attivisti), si fa parte attiva del percorso di mobilitazione occorrente a smascherare il famigerato “teorema Cosenza” per puntare in ogni sede al suo fallimento, con la piena restituzione della libertà  personale (tuttora condizionata da firme giornaliere e altre vessazioni) e dell´agibilità  politica ai compagni e alle compagne coinvolti/e.”

Esecutivo Nazionale Confederazione Cobas, Roma, 9 luglio 2004

5. TUTTI I FORUM E GLI ORATORI DEL CAMPO DI ASSISI 2004

La Resistenza ਠSperanza

PROGRAMMA DEL CAMPO ANTIMPERIALISTA 2004
Assisi, 2-6 agosto – Camping Fontemaggio

Come arrivare al Camping: http://www.antiimperialista.org/images/assisi.jpg

* * *

Giovedଠ29 luglio, ore 12.00, presso il Circolo Carlo Giuliani, Perugia:
Conferenza stampa di presentazione del Campo 2004
La repressione non puಠfermare la Resistenza. Parlano i promotori del Campo e i loro legali.

Domenica 1 agosto

ore 20,30

Forum 1: LA GRANDE MENZOGNA
Fatti, misfatti e retroscena sulla vicenda dei quattro italiani catturati in Iraq
incontro con il Comitato Politico del Campo Antimperialista

ore 22,00

FESTA E CONCERTO DI APERTURA DI JOE FALLISI

* * *

Lunedଠ2 agosto
DENTRO L´IMPERO AMERICANO

ore 10,00

Forum 1: IL CONTRIBUTO DELL´ISLAM NELLA LOTTA CONTRO IMPERIALISMO E SIONISMO.
L´esperienza di Hezbollah in Libano.
Incontro con Fneich Mohammad, parlamentare del partito di Hezbollah

Forum 2: CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO!
Il sionismo e l´alibi dell´antisemitismo
con: Ibrahim Makkawi, militante in Palestina di Abna el Balad, e Shraga Elam, giornalista israeliano, Giancarlo Paciello, pubblicista

Forum 3: 11 SETTEMBRE: COMPLOTTO NEOCONS O ATTACCO AL CUORE DELL´IMPERO?
con: Roberto Massari, Editore (Italia), e Witold Fischer, storico (Germania)

ore 17,00

Forum 4: ANARCHISMO E COMUNISMO NEL DIBATTITO TRA I GIOVANI ANTICAPITALISTI
con: Michele Fabiani, militante anarchico e Giovanni Teti (POSSE)

ore 21,00

Assemblea plenaria: IL GRANDE INGANNO DELLA GUERRA DI CIVILTA´

con: Hamza Piccardo (segretario nazionale UCOII), Ghayasuddin Siddiqui (Parlamento musulmano della Gran Bretagna), Costanzo Preve (filosofo), Imam Moahmed Tawfiq Chamseddine (Libano), Serguei Novikov (Partito Operaio Comunista Russo)

* * *

Martedଠ3 agosto
UN ALTRO MONDO E´ POSSIBILE. QUALE?

ore 10,00

Forum 1: CHIAPAS: LA RIVOLTA DIMENTICATA
con: Oralba Castillo Nájera, Collettivo Libertad, (Messico) e Ana Maria Vera Smith, Sinistra Democratica Popolare (Messico)

Forum 2: PERCHE´ DIFENDERE IL BOLIVARISMO DI CHAVEZ?
con: Maria Bencomo il Movimento Popolare di Base del Venezuela e Gernot Bodner (Campo Antimperialista)

Forum 3: BOLIVIA: RIVOLTA INDIGENA E RIVOLUZIONE SOCIALE
incontro con il Movimento Indigeno Pachakutik (MIP)

ore 17,00

Forum 4: DA MELFI A POMIGLIANO. LA RINASCITA DELLA LOTTA OPERAIA
con: Mara Malavenda e Vittorio Granillo (Slai Cobas Alfa Romeo)

ore 21,00

Assemblea plenaria: IL MOVIMENTO NO GLOBAL E IL DIBATTITO SULLA NON VIOLENZA
con: Sergio Manes (editore), Vainer Burani (As. Nuova Colombia), Roberto Massari, Lars Akerhaug, Alleanza Elettorale Rossa (Norvegia), Moreno Pasquinelli (Campo Antimperialista)

* * *

Mercoledଠ4 agosto
DALLA RESISTENZA ALLA LIBERAZIONE

ore 10,00

Forum 1: LA LOTTA CONTRO LA COLONIZZAZIONE DELLA PALESTINA.
L´impasse di Oslo e la soluzione di uno Stato democratico
con: Jamil Abdul (Palestina) e Yoav Bar di Abna el Balad (Palestina)

Forum 2: LA VERA STORIA DEL PARTITO COMUNISTA IRACHENO
Con: Ahmed Karim del Movimento Comunista Democratico (Iraq) e Nuri al-Moradi del Partito Comunista Iracheno-Quadri (Iraq)

Forum 3: TURCHIA: LE LOTTE POPOLARI E L´AZIONE DELL´OPPOSIZIONE DEMOCRATICA E RIVOLUZIONARIA
Con: DHKC e Ridvan Kaya di Özgur Der (Turchia)

ore 14,00

25 SETTEMBRE 2004. Verso la giornata internazionale di azione per la Resistenza irachena. Incontro internazionale dei Comitati Iraq Libero (Italia, Grecia, Danimarca, Germania, Austria, Pakistan, India, Bangladesh, Corea, Giappone e altri) con i rappresentanti iracheni

ore 21,00

Assemblea plenaria: IRAQ: DALLA INSURREZIONE DI FALLUJA AL PIANO DI PACIFICAZIONE AMERICANO. DOVE VA LA RESISTENZA IRACHENA.
Con: Awni al-Kalemji delll´Alleanza Nazionale Patriottica (Iraq) Aldo Bernardini. docente diritto internazionale (Italia), Ghayasuddin Siddiqui di Stop the War (Gran Bretagna), Leonardo Mazzei (Campo Antimperialista)

Ore 23,30 Concerto musicale del gruppo COMBAT ROCK

* * *

Giovedଠ5 agosto
SINFONIA DI LIBERTA´
I Movimenti di liberazione nazionale nel periodo della globalizzazione imperialista

ore 10,00

Forum 1: CECENIA: I COMUNISTI RUSSI E L´AUTODETERMINAZIONE
con: Serguei Novikov, membro del Comitato Centrale del partito Operaio Comunista Russo

Forum 2: IL KASHMIR TRA ANNESSIONISMO E INDIPENDENZA
con: Altaf Hussain Qadri, del Fronte di Liberazione dello Jammu e del Kashmir

Forum 3: EUSKAL HERRIA: LA LOTTA BASCA AD UNA SVOLTA
con: Inaki Gil de San Vicente, di Sinistra Independentista Basca

ore 17,00

Forum 4: La battaglia del prigioniero Paolo Dorigo
Con: “Comitato Dorigo Libero”, Vittorio Trupiano, avv. di Paolo

ore 21,00

Assemblea plenaria: IL COMUNISMO E´ ANCORA UNA POSSIBILITA´ STORICA?
Con: Marco Ferrando (Partito della Rifondazione Comunista-Progetto Comunista), Catia Bellillo (parlamentare del Partito dei Comunisti Italiani), Alessandro Leoni (Partito della Rifondazione Comunista), Costanzo Preve, Francesco Giuntoli (Campo Antimperialista)

* * *

Venerdଠ6 agosto
LA LORO EUROPA E LA NOSTRA

ore 10,00

Forum 1: FRANCIA: IL DIVIETO DEL VELO, LA SINISTRA E LA CROCIATA ANTISLAMICA
con: un portavoce della comunità  islamica in Francia; Ghayasuddin Siddiqui, del parlamento Musulmano della Gran Bretagna e un rappresentante dell´associazione Dignità  e Diritti Umani (Germania)

Forum 2: DEMOCRAZIA E ANTAGONISMO SOCIALE. IL CASO ITALIANO
con: Mario Di Mauro (Terra e Liberazione), Vainer Burani (Giuristi Democratici)

Forum 3: STATO DI POLIZIA E INCHIESTA DEL PRIMO APRILE. COME COSTRUIRE UN MOVIMENTO DI AUTODIFESA CONTRO LA REPRESSIONE
con: Giuseppe Pelazza, avv. nell´inchiesta del 1. aprile; Tayad (Turchia), Soccorso Rosso Proletario

ore 17,00

Assemblea plenaria: LA STRATEGIA IMPERIALE AMERICANA E IL FUTURO DELL´EUROPA
con: Inaki Gil de San Vicente (Sinistra Independentista Basca), Giorgio Lindi (L´Ernesto toscano-Partito della Rifondazione Comunista), Peter Szekely (Partito Operaio Ungherese), Willy Langthaler (Campo Antimperialista)

ore 21,30 Concerto musicale di chiusura del Campo con il gruppo HOTEL HOUSE

* * *

ogni pomeriggio incontri con le delegazioni straniere, presentazioni di libri, socialita´

Topic
Archive