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Comunicato politico del Movimento di Lotta Popolare (Al-Kifah)

1. September 2004

Presentiamo ai compagni e a tutti gli antimperialisti un eccezionale documento inedito giuntoci da Bagdad e datato luglio 2004.
Esso segnala che la Resistenza, per quanto divisa, inizia a scremare forze strategiche che denotano una straordinaria lucidita´ politica riguardo, sia alla dinamica degli eventi, che alla natura dei protagonisti. Testimonia infine che si stanno muovendo i primi passi verso la formazione di un´avanguardia politica che, pur considerandosi parte integrante della Resistenza, sfida l´Islam radicale in evidente crescita nella difesa di una prospettiva democratica, rivoluzionaria e socialista.

Movimento di Lotta Popolare – comunicato politico

Cari fratelli e sorelle iracheni,

Nonostante l´opposizione del popolo iracheno a numerose invasioni coloniali nel corso della sua lunga storia, la recente occupazione angloamericana pone il più grave pericolo agli interessi del nostro popolo, alla sua sovranità  e al futuro della prossima generazione, perchà© questa occupazione cerca di cambiare la sua identità  nazionale ed etnica e i suoi confini regionali. L´amministrazione americana e i suoi numerosi alleati hanno approfittato della situazione in Iraq, nei paesi arabi e nel mondo; la sua autorità  si affida a risoluzioni internazionali per sancire la sporca guerra e l´occupazione illegale dell´Iraq e il controllo delle risorse dell´Iraq.

L´esperienza dei mesi scorsi ha dimostrato senza dubbio la natura ingannevole delle giustificazioni offerte dall´amministrazione USA per vendere la propria guerra di aggressione contro il popolo irachena e l´occupazione dell´Iraq; in particolare, le accuse contro l´Iraq di possedere armi di distruzione di massa e di avere legami con organizzazioni terroristiche, in particolare con Al-Qaida, sostenendo che questo paese minaccerebbe la pace e la sicurezza del mondo. Si tratta di accuse del tutto false, inventate per disinformare l´opinione pubblica e promuovere la logica della guerra e dell´ostilità . La spiacevole esperienza dell´occupazione ha anche svelato i suoi veri scopi, di rafforzare l´egemonia degli Stati Uniti sui pozzi petroliferi dell´Iraq e di garantire a Israele la sicurezza di cui ha bisogno per realizzare il progetto sionista di creare una Grande Israele secondo i confini stabiliti nella Torà . Il successo di quest´ultimo progetto richiede il totale annientamento dello stato dell´Iraq, le cui risorse militari e umane costituiscono un serio pericolo per le ambizioni sioniste.

Già  in passato, l´amministrazione USA aveva minacciato di distruggere l´Iraq e di impossessarsi delle sue risorse – un obiettivo fondamentale della strategia politica statunitense a partire dalla fine degli anni Ottanta. In quel periodo, il governo di George Bush padre si impegnà², assieme al governo del Kuwait, a provocare l´Iraq lanciando una guerra economica contro il suo popolo, spingendo cosଠle forze irachene a occupare il Kuwait; lanciando poi la guerra contro l´Iraq e l´embargo, con la distruzione dei principali centri urbani e la morte di oltre un milione e mezzo di iracheni.

àˆ ormai riconosciuto che questa guerra di aggressione e la terribile occupazione rappresentano un crimine ripugnante e un atto di vandalismo internazionale tramite il quale i governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e dei loro alleati hanno violato tutte le leggi, i trattati e gli usi internazionali, ignorando il diritto internazionale in maniera vergognosa, aggredendo in maniera sfacciata uno stato indipendente e sovrano, occupandolo con la forza e prendendone possesso, distruggendolo e saccheggiandolo e impossessandosi delle sue risorse e dei suoi tesori.

Le autorità  dell´occupazione e le milizie dei gruppi ad essa alleati hanno, in passato, praticato le forme più selvagge di oppressione, con arresti arbitrari, torture e assassini commessi contro il popolo del nostro paese. I loro crimini perversi ad Abu Ghraib e in altre prigioni e campi di prigionia sono la testimonianza storica del carattere disumano e perverso delle forze di occupazione, della crudeltà  dei loro metodi e della grossolana violazione dei diritti umani iracheni con cui cercano di distruggere e negare i valori patriottici e culturali dell´Iraq.

L´occupazione statunitense dell´Iraq ha condotta a una perdita di non meno di 420 miliardi di dollari, per non parlare dello scempio di vite umane. Queste perdite sono costituite dalla distruzione di installazioni e di siti militari, di aeroporti, di armi, di fabbriche che producono materiali e rifornimenti militari, oltre a centinaia di altre fabbriche e impianti civili, la completa distruzione di strutture sotterranee e la distruzione, il contrabbando e la vendita di altri beni di cui le forze occupanti si sono impossessati in altri paesi a prezzi molto bassi. L´occupazione ha comportato la rovina delle risorse umane e ha innalzato il tasso di disoccupazione grazie a politiche insensate che hanno fatto perdere il lavoro a decine di migliaia di iracheni. A questo si deve aggiungere la tragedia delle migrazioni forzate, della pulizia etnica e l´assassinio di studiosi religiosi e laici.

L´amministrazione statunitense ha sfruttato il crollo delle istituzioni statali irachene e si ਠimpossessata dei beni iracheni congelati nelle banche: l´importo complessivo ਠdi 17 miliardi di dollari, in aggiunta agli 11 miliardi di dollari ammassati dall´Iraq in base al programma petrolio-contro-cibo. Le forze di occupazione e l´autorità  occupante hanno preso possesso dei fondi di riserva dello stato iracheno, pari a 7 miliardi di dollari, e si sono anche impossessati delle esportazioni petrolifere irachene e della loro rendita. Inoltre, l´autorità  occupante ha amplificato le già  catastrofiche conseguenze delle proprie azioni facendo una serie di leggi e risoluzioni di parte, con lo scopo di cambiare la composizione della società  irachena: imponendo norme settarie e razziali, annullando le leggi che regolavano la vita economica e imponendo la legge (il delitto) n. 39, che espropria i tesori dell´Iraq in favore dello sfruttatore straniero.

L´occupazione statunitense e la distruzione dell´Iraq hanno creato un importante vuoto politico, che ha permesso all´autorità  occupante di prendere il controllo delle decisioni politiche dell´Iraq e di privarlo della sua sovranità  nazionale. Gli straordinari avvenimenti politiche che hanno avuto luogo in Iraq negli ultimi decenni e l´impotenza delle forze e dei movimenti politici patriottici, sia dentro che fuori l´Iraq, hanno peggiorato questo vuoto politico. Il movimento politico iracheno ha sofferto dal tradimento delle forze fuori dal paese che presentano vuoti slogan che promettono democrazia, libertà , pluralismo e la costruzione di infrastrutture nell´interesse del popolo iracheno. Allo stesso tempo, questi gruppi hanno lavorato direttamente con le forze che si oppongono al popolo iracheno e le hanno aiutato a creare un ambiente ostile. Questi movimenti non hanno considerato gli interessi del popolo iracheno; anzi, hanno preferito ritirarsi dal confronto sul terreno iracheno. I loro dirigenti preferiscono vivere all´estero nel lusso, lasciando il popolo iracheno a subire la catastrofe. Ci sono inoltre organizzazioni all´estero, costituite dalle agenzie di intelligence occidentali, o comunque legate in qualche modo a organizzazioni internazionali, che hanno tutto l´interesse alla distruzione dello stato iracheno.

Hanno anche lavorato per imporre una politica che impedisse la formazione di partiti politici di opposizione in Iraq, sopprimendo la stampa libera e quindi privando i cittadini di informazioni riguardanti gli sviluppi politici, economici e sociali, mentre hanno regalato a un piccolo gruppo di nullafacenti, intellettuali, forze separatiste e settarie e partiti politici inefficaci una grande occasione per giocare un ruolo senza scrupoli, istigando il nemico a entrare in Iraq e lavorando mano nella mano con le forze d´invasione e poi nell´amministrazione occupante. Questi gruppi hanno fatto della caduta del regime il loro unico scopo, anche se questo doveva avere come prezzo l´occupazione e la distruzione dell´Iraq. Cercano di giustificare le politiche di assassinio e di distruzione imposte all´Iraq e al popolo iracheno tramite l´occupazione, sostenendo che queste politiche porteranno alla democrazia e alla sicurezza nella regione. Tutto questo in cambio di fondi e sostegni dalle agenzie con cui sono collegati, e della promessa che i posti chiave di potere in Iraq sarebbero stati loro una volta abbattuto il regime precedente.

I drammatici avvenimenti e le restrizioni che il nostro popolo ha vissuto negli ultimi mesi, dopo l´inizio della recente aggressione, ha mostrato il tradimento degli agenti che collaborano con le autorità  occupanti e hanno dimostrato anche il fallimento del loro programma e i limiti della loro idea di costruire un sistema democratico basato su un sano pluralismo partitico. Questi avvenimenti hanno anche mostrato l´insincerità  delle pretese dei loro padroni americani, a partire dalle diverse giustificazioni per aver prolungato l´embargo contro l´Iraq per 13 anni, fino alle motivazioni per la loro ultima feroce aggressione contro l´Iraq, che ha portato all´occupazione dell´Iraq e alla distruzione dello stato iracheno.

Il vuoto politico prodotto dall´occupazione ha portato alla nascita di un gran numero di partiti, movimenti e gruppi. Alcuni di questi hanno programmi politici patriottici, mentre altri collaborano con le autorità  occupanti per realizzare i propri fini personali o settari, senza considerare gli interessi del popolo o della nazione occupata. Noi abbiamo pieno rispetto per gli sforzi e le posizioni di molti dei movimenti patriottici, anche se i loro programmi non sono riusciti a trattare tutte le esigenze del nostro popolo, e anche se molti di loro non hanno dato il giusto peso alle esigenze delle minoranze etniche e religiose. L´eccezione sono coloro che hanno scelto di stare con il popolo e sostenere la resistenza e gli eroi che lottano per liberare l´Iraq e sono coscienti dei pericoli insiti nel progetto statunitense, e quindi incitano i difensori dell´Iraq a combattere le forze di occupazione e i loro agenti.

Sin dai primi giorni dell´occupazione, l´amministrazione USA ha deciso di imporre i propri alleati sul popolo iracheno, contraddicendo gli slogan di “democrazia” e di un “nuovo Iraq” e altre false pretese. Una volta accortisi del fallimento del governo diretto americano, hanno deciso di imporre un governo iracheno molto duro, utilizzando un sistema assurdo di quote per eleggere il cosiddetto “Consiglio governativo provvisorio” che negli ultimi mesi ਠcompleto fallito nella ricerca di soluzioni ai problemi e alle sfide che la società  irachena si trova ad affrontare, sia sul piano politico che su quello sociale. Questo fallimento ha costretto il governo statunitense a cercare altri modi per rafforzare il proprio controllo sui tesori dell´Iraq, e ha quindi fatto ricorso a un gioco che si chiama trasferimento del “potere” agli iracheni. Un nuovo gruppo di agenti li ha spinti a concedere alcuni compiti amministrativi e poteri al governo di Ayad Allawi. Ci sono già  molti segni che indicano che il governo di Allawi non incontrerà  maggiore fortuna dei suoi predecessori. Nà© il suo governo viene legittimato dal sostegno patriottico. Tutt´al più, lo si puಠconsiderare un governo illegittimo imposto da un´autorità  occupante illegittima. I prossimi mesi renderanno chiaro a tutti come questa perversa sistemazione sia incapace di realizzare gli obiettivi nazionali. Il nostro dovere nazionale ci obbliga a smascherarli e il popolo deve lavorare per togliere loro il potere, in quanto costituiscono una parte vitale del piano di occupazione.

Una delle caratteristiche positive più evidenti del recente passato ਠstato l´emergere dell´eroica resistenza armata irachena, insorta contro l´occupazione e i suoi servitori, in una maniera che afferma la forza di questa nazione, le sue forze effettive e la sua determinazione di respingere questa catastrofe e di adoperare tutte le proprie risorse per affrontare l´occupazione, sconfiggendola e rimovendone tutte le tracce. La resistenza nazionale ha ottenuto successi militari e politici di rilevanza nazionale, nonostante sia sorta da poco e nonostante le politiche di tirannia e di terrorismo adoperati dalle autorità  occupanti, il grande inganno mediatico, la confusione tra questioni diverse e il tradimento di alcuni gruppi locali. La resistenza ਠriuscita a presentarsi e a imporre la propria volontà . Ha cambiato la natura e il futuro dell´occupazione, non solo in Iraq: hanno imposto anche un cambiamento nelle priorità  del progetto americano per la regione, e hanno portato al fallimento dei loro piani di espansione militare.

Non ਠun´esagerazione dire che il futuro dell´Iraq e lo sviluppo della sua nazionalità  arabo-islamica dipende dal successo della resistenza e dalla sua evoluzione in un movimento inclusivo di liberazione nazionale. Perciಠtutto il popolo iracheno e le forze nazionali devono offrire il loro sostegno alla resistenza e aiutarla in ogni modo perchà© continui ad avanzare.

Lanciando il nostro movimento, non presumiamo di aggiungere un nuovo gruppo politico a quelli già  esistenti. Piuttosto, il nostro movimento ਠstato costituito per rispondere alle esigenze della nostra nazione e alle sfide che il nostro popolo e la nostra nazione occupate si trovano ad affrontare. Intendiamo sfidare gli obiettivi del piano di occupazione USA in base alla nostra conoscenza del quadro politico iracheno e dei suoi bisogni.

Grazie alla nostra decisione di impegnarci per la causa della nazione, nonostante tutte le difficoltà , il nostro movimento rappresenta il naturale sviluppo della nobile lotta nazionale del nostro popolo, delle nobili forze di difesa politiche e degli uomini della resistenza che si sono opposti con forza e fermezza al piano di occupare l´Iraq e a chi lo metteva in atto.

Il punto di partenza del nostro programma politica ਠquello di lavorare per rafforzare le principali direttrici della lotta nazionale durante questa tappa, in modo da arrivare a poter costituire un ampio fronte politico nazionale in grado di affrontare e rimuovere l´occupazione, liberandoci dal vuoto politico creato dal nemico in Iraq tramite l´occupazione e la distruzione di tutte le strutture esistenti dello Stato. Lo facciamo definendo il nostro programma in armonia con la volontà  nazionale, nel vero interesse del nostro popolo, per poter realizzare la liberazione e la vera sovranità  nazionale, e questo significa che dobbiamo unire le forze in tutti gli sforzi per il bene della nazione.

La metodologia del nostro movimento politico si basa sui seguenti principi:

1) Respingiamo totalmente il piano di occupazione angloamericano; crediamo nel diritto del popolo iracheno e delle sue forze politiche di respingere l´occupazione, i suoi programmi e le sue istituzioni; e crediamo nel suo legittimo diritto di resistere all´occupazione con mezzi sia politici che armati, e di dichiarare il sostegno alla resistenza nazionale irachena in quanto diritto legale di un popolo oppresso e sottoposto a occupazione, come sanciscono l´articolo 42 dell´allegato alla Convenzione dell´Aia del 1907 e le risoluzioni n. 1514, 1960, n. 3103, 1973 e n. 324, 1974.

2) Non riconosciamo la legittimità  di alcuna legge, legislazione, sistema giuridico, politico, di sicurezza, economico o sociale, ecc., imposto direttamente dall´autorità  occupante o da organismi o amministrazioni nominati dall´autorità  occupante.

3) Rifiutiamo tutte le risoluzioni contro il popolo iracheno, che siano emesse dal Consiglio di sicurezza o da altri enti ufficiali, arabi o internazionali.

4) Dichiariamo che tutti i contratti e gli accordi imposti all´Iraq successivamente al 19 aprile 2003 non sono vincolanti, compresi accordi, contratti e trattati ratificati dai ministeri e dalle amministrazioni istituiti dalle autorità  occupanti.

5) Dichiariamo che ਠnecessario perseguire in giudizio e chiedere tutti i danni materiali all´amministrazione americana per tutti i risultati dell´incessante aggressione americana contro l´Iraq dal 1991 al presente, oltre ai danni dovuti all´embargo economico imposto all´Iraq con false giustificazioni e perpetuato per 13 anni, senza parlare dei danni che risulteranno dagli accordi e dai contratti ratificati durante l´occupazione, con una richiesta di totale indennizzo. Questo oltre alla citazione in giudizio di società  e individui, siano essi iracheni o stranieri, responsabili dei danni, con richiesta di risarcimento.

6) Ci impegniamo per il diritto del popolo iracheno alla giustizia, tramite la condanna dei criminali che hanno assistito nelle ostilità  contro l´Iraq e hanno collaborato con l´occupante straniero, facendoli trasferire a tribunali iracheni, affinchà© siano giudicati in conformità  con le leggi irachene in vigore rima del 9 aprile 2003, in particolare il codice penale iracheno e il codice penale militare.

7) Ci impegniamo senza cedimenti all´unità  del territorio iracheno e all´unità  storica del popolo iracheno. Il territorio iracheno ਠun insieme integro e coerente, la divisione o la spartizione di questa terra ਠinaccettabile, e bisogna resistere a chi chiede la separazione, smascherandone le trame. Lavoreremo per innalzare la bandiera dell´unità  irachena come principio nazionale inviolabile. Respingiamo inoltre tutte le idee, proposte e piani che cercano di frammentare l´unità  del territorio iracheno, compresa l´idea di uno stato federale e di divisioni amministrative su base razziale e settaria.

8) Respingiamo l´uso di quote per l´accesso ai posti statali e politici. Rifiutiamo totalmente il principio di coordinamento lungo linee religiose, settarie, razziali o di culto. La costruzione di una società  irachena libera e unificata dipende dal principio di porre lo sviluppo della nazione e l´assoluta lealtà  ad essa come unica priorità  per l´assegnazione di responsabilità  statali e di incarichi in tutte le istituzioni della società  irachena.

9) Ci battiamo per la conservazione dell´identità  storica nazionale e patriottica dell´Iraq; e respingiamo totalmente i progetti che mirano a cambiare la specificità  storica della società  irachena, adottati dalle autorità  occupanti o dagli enti nominati da tali autorità .

10) Crediamo che l´Iraq e il suo popolo siano una parte inseparabile della nazione araba. Confermiamo la posizione del nostro popolo e della nostra nazione nella lotta che continua per risolvere la questione palestinese, e a sostegno della lotta del popolo palestinese per stabilire un proprio stato libero e indipendente.

11) Crediamo nella necessità  di istituire una società  laica e democratica, fondata su valori nobili che sottolinei l´importanza dei valori e dei principi divini, tra cui in primo piano il principio della fede islamica, nel sostenere gli aspetti morali e nel rafforzare la società  contro le tendenze sociali negative. Noi affermiamo che il futuro e il benessere dell´Iraq richiedono una società  indipendente, libera e pluralista fondata su basi politiche ed economiche che vedono nel popolo la fonte dell´autorità , e la meta suprema di ogni legislazione e di ogni programma sociale deve essere quello di dare al popolo iracheno l´opportunità  di esercitare i propri diritti umani.

12) Riconosciamo il diritto di libertà  di espressione delle minoranze, il diritto di praticare i propri doveri culturali e religiosi in una maniera simile a quella della maggioranza araba musulmana. Riconoscendo la diversità  della costituzione della società  irachena, ci rifiutiamo di usare tale diversità  per frammentare la società  irachena nella maniera voluta dai piani degli occupanti e dei loro collaboratori. La diversità  – sia etnica che religiosa – che contraddistingue la società  irachena ਠuna sorgente di forza per il popolo iracheno e la causa della ricchezza culturale e dell´ideale collettivo della società  irachena, e rafforza il ruolo dell´Iraq nella costruzione di una civiltà  umanistica, come ਠavvenuto nella storia quando tutti questi gruppi iracheni hanno partecipato alla costruzione della storia, basata sulla fede e l´orgoglio di appartenere a un´unica nazione – l´Iraq.

13) Crediamo nel ruolo delle donne nella costruzione e nello sviluppo della società  irachena e nel loro diritto a svolgere tutti i propri compiti sociali e di godere di diritti umani e politici.

14) Ci impegniamo a sostegno del diritto del popolo di controllare le sorgenti della ricchezza nazionale e di garantire l´indipendenza del possesso nazionale dei tesori e delle risorse naturali ed economiche. Respingiamo in maniera inequivocabile la privatizzazione del settore petrolifero iracheno e delle industrie pubbliche.

15) Ci rifiutiamo di sottomettere le risorse economiche del nostro paese alle politiche della finanza internazionale e delle istituzioni capitaliste globali che vengono attualmente imposte all´Iraq, a spese degli interessi del popolo iracheno.

16) Attuazione dei veri interessi nazionali. Questo deve avvenire tra le principali forze patriottiche, senza interferenze da parte dell´occupazione o delle forze associate all´occupazione, che hanno sostenuto e incoraggiato i nemici dell´Iraq.

17) Inoltre, il nostro movimento ritiene che i combattenti arabi che hanno aiutato a difendere l´Iraq lo abbiano fatto motivati dal loro dovere patriottico, nazionale e islamico verso le nazioni, verso i propri principi e verso i loro fratelli in Iraq. Dobbiamo guardare a loro con ammirazione e trovare forza nella sincerità  con cui questi combattenti difendono la terra e il popolo dell´Iraq. Questi combattenti cercano il martirio, l´onore e la gloria per la loro nazione, per il proprio popolo e per il popolo iracheno al cui fianco combattono. Il nostro movimento fa appello a tutti gli arabi e ai musulmani e a tutte le persone oneste perchà© difendano l´Iraq, la sua civiltà  e i suoi luoghi santi contro il crimine dell´occupazione da parte dell´amministrazione statunitense e dei suoi agenti che hanno portato con loro soldati e mercenari da varie parti del mondo per aiutarli a uccidere il popolo iracheno e a inquinarne il suolo. Si tratta di un obbligo senza parallela, un elemento necessario dell´appartenenza alla nazione araba e della coscienza dei reciproci legami.

Il nostro movimento fa inoltre appello a tutte le principali forze patriottiche e politiche e a tutto il popolo iracheno affinchà© costituiscano comitati popolari a sostegno della resistenza e dei suoi eroici combattenti con ogni mezzo possibile, al fine di rafforzarla e di darle continuità . Ci appelliamo anche agli iracheni che sono costretti a entrare nel “Nuovo esercito iracheno” o nelle “Forze di difesa nazionale irachene” e tutte le altre truppe che si trovano sotto il governo fantoccio, affinchà© abbandonino tali organizzazioni ed entrino nei ranghi della resistenza, in modo che la storia non debba registrare l´episodio nero delle loro vite, quando hanno collaborato con l´occupante e con i suoi agenti. Chi non ਠin grado di farlo per validi motivi puಠcontinuare a lavorare con loro, ma non deve usare le armi contro la resistenza nazionale: devono collaborare con questi uomini che compiono eroicamente il proprio dovere.

L´esercito iracheno, di cui l´amministrazione nemica ha ordinato lo scioglimento, ਠil grande esercito iracheno, l´esercito del popolo, e nessuno ha il diritto di ordinarne lo scioglimento. Dobbiamo tutti affiliarci a questo eroico esercito, entrando a far parte della resistenza irachena e offrendole il nostro sostegno tecnico, logistico e materiale. Da parte sua, l´esercito deve prendere nota delle storie eroiche e personali dei suoi membri e non deve trascurare l´occasione per il popolo di aiutare nella sua eroica lotta per liberare l´Iraq e per cacciare gli invasori e i loro assistenti. Chiunque abbandoni questo dovere nazionale sarà  maledetto dal popolo e dalla storia.

Il nostro movimento lancia un appello aperto e genuino a tutte le forze patriottiche che respingono l´occupazione, affinchà© si uniscano in battaglia e si coordinino per lavorare assieme contro questa occupazione e le forze che la rappresentano e per definire i denominatori comuni del loro lavoro e gli sforzi congiunti.

Nostro caro e paziente popolo iracheno,

Siamo ben consci di quanto sia grande la responsabilità , che chiede a tutti gli iracheni di difendere il loro paese e i loro lavori e di liberare la loro terra dall´occupazione, di costruire un Iraq forte basato sugli interessi, le speranze e le ambizioni del popolo iracheno di vivere in pace e nella libertà  sotto un governo patriottico e democratico. Facciamo appello a tutte le persone oneste e buone affinchà© entrino a far parte del nostro movimento, non solo con un impegno organizzativo, ma anche aderendo ai principi nazionali citati nel programma e con una decisa adesione al rifiuto dell´occupazione e a tutto ciಠche ne deriva, compreso il governo fantoccio e tutte le risoluzioni emesse da tale governo o dall´autorità  occupante. Dobbiamo inoltre rafforzare l´intensità  della lotta politica del nascente movimento patriottico, che cresce in forze con la ferma determinazione che la resistenza non cederà  di fronte a questa situazione straordinaria, e che ha assegnato un´identità  e una metodologia a tutti i soldati patriottici iracheni.

Siamo pienamente coscienti della maniera in cui viene usata la forza potente e influente dei media ostili per falsificare la verità  riguardo alla resistenza nazionale e al forte rifiuto popolare dell´occupazione e dei suoi accoliti, e dei tentativi di mascherare gli scopi malvagi di questa ostilità , dell´occupazione e del governo nato dall´occupazione. Non dobbiamo perಠostacolare le persone buone e nobili, e tutto il popolo iracheno che si impegna attivamente nelle forze politiche patriottiche nei movimenti vicini al popolo, e che lavorano nel loro interesse.

Vittoria all´Iraq e al suo grande popolo!

La segreteria generale del Movimento di Lotta Popolare
Baghdad, luglio 2004

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