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Il ritorno dei bombardatori di Belgrado

21. February 2005

Notiziario del Campo Antimperialista … 20 febbraio 2005

Notiziario del Campo Antimperialista … 20 febbraio 2005
itacampo@antiimperialista.org

Libano: a chi giova davvero l`attentato a Hariri?
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1108812525
Belgio: Conferenza Internazionale: IL PROCEDIMENTO DELL`AIA CONTRO SLOBODAN MILOSEVIC
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1108907089
IRAQ: ecco spiegato perchਠle elezioni sono una farsa di Sami Ramadani
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1107379424&keyword=+
IRAQ: queste sono state elezioni prive di significato di International Action Center
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1107863756&keyword=+

MANIFESTIAMO IL 19 MARZO! IL CAMPO ANTIMPERIALISTA ACCOGLIE LA PROPOSTA FATTA DALLO I.A.C. STATUNITENSE E DALLA RETE EUROPEA DEI COMITATI IRAQ LIBERO A MANIFESTARE SABATO 19 MARZO NEL SECONDO ANNIVERSARIO DELL´AGGRESSIONE IMPERIALISTA ALL´IRAQ. FINIAMO LA GUERRA! CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE! FUORI LE TRUPPE DALL´IRAQ! (APPELLO SU: www.iraqlibero.at)

Questo Notiziario contiene:

1. DA ROMA PER GIULIANA SGRENA?
2. IERI IN ITALIA, OGGI IN IRAQ. STESSI I CRIMINI, STESSA LA RESISTENZA.

Manifestazione nazionale a Sant´Anna di Stazzema
3. INCHIESTA DEL 1. APRILE: CROLLA IL TEOREMA
4. VICINI A SANDRA E AGLI ANTIMPERIALISTI TURCHI!
4. VIAGGIO IN VENEZUELA: RAPPORTO DELLA DELEGAZIONE ANTIMPERIALISTA

1. DA ROMA PER GIULIANA SGRENA?

C´ERANO DIVERSE BUONE RAGIONI PER PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE promossa da il Manifesto… E altrettante per non farlo. Non abbiamo esitato ad esprimere solidarieta´ a Giuliana Sgrena e a condannare questo sequestro, le cui modalita´ e finalita´, come in altri casi simili, sono funzionali a chi combatte la Resistenza irachena e non certo a chi si oppone agli occupanti. Su questa vicenda si stanno infatti dicendo numerose bugie, tante quanti sono i suoi punti oscuri. Il video circolato, per essere piu´ precisi la versione fatta circolare (e guarda caso recapitata direttamente al supersorvegliato Hotel Palestine!) , intorbidisce ancor più le acque. La sigla non e´ solo sconosciuta , e´ del tutto aleatoria. Con tutto il rispetto per la Sgrena, il suo appello e´ accorato quanto retorico e poco credibile. Proprio il video serve ad avvalorare la tesi che il rapimento sia opera di un gruppo di combattenti antimperialisti, mentre non solo gli ambienti della Resistenza lo negano, ma pure alcuni degli stessi “specialisti” stipendiati dal governo e subito silenziati. Non si puo´ e non si deve dire (e´ politicamente scorretto) che gli americani sono specialisti della guerra sporca, che in ogni luogo in cui hanno combattuto hanno usato le piu´ spregiudicate e infami tecniche di controguerriglia, compiendo o facendo compiere azioni che servivano a danneggiare e a colpire i movimenti di liberazione. Tuttavia tutti bisbigliano che i servizi di sicurezza italiani sono gia´ in contatto coi rapitori pronti a pagare un congruo riscatto, e che nessuno crede alla matrice politica del sequestro (e che le cose fatte dire alla Sgrena servirebbero solo ad alzare la posta). Insomma, la vecchia storia della doppia verita´: alle spalle della propaganda si da per assodato che siamo in presenza di un sequestro non imputabile ad un gruppo partigiano. Per certi versi quanto diciamo e´ addirittura senso comune, ma di questi tempi anche il senso comune e´ tabu´. Non sta bene. Sta bene invece parlare dei “tagliatori di teste”, di criminali che rapiscono anche giornalisti amici, di fantastiche elezioni democratiche, che i veri resistenti sono quelli che stanno con gli occupanti, mentre i guerriglieri sarebbero dei delinquenti fascisti.
L´appello che ha indetto la manifestazione era un appello demagogico, ipocrita, pieno di niente. Dietro a vuoti slogan sulla pace e contro la guerra, avvalora il pesante paradigma “resistenza uguale terrosimo” (Barenghi-balengo s´e´ preso cosi una bella rivincita). E con il pretesto di essere “tutti uniti” per salvare la vita alla Sgrena, ecco lo stesso spirito mendace dell´8 settembre (2004), ai tempi delle due Simona, quando lo stesso Bertinotti cesso´ le ostilita´ col governo di guerra, derubricando il ritiro delle truppe.
Se rileggete attentamente l´appello de il manifesto noterete che non c´e´ neanche una parola contro Berlusconi, per il ritiro delle truppe. Ma e´ chiaro: non si deve disturbare il guidatore mentre sta trattando con rapitori e si appresta a pagare il riscatto. Va bene cosi, ma allora non si pigli in giro la gente dicendo che quella era una manifestazione per la pace (quale pace se non si indica il governo italiano come occupante e asservito agli USA?), e per il popolo iracheno (quale popolo? Quello che ha votato o quello che ha boicottato? Quello che che resiste o quello dei collaborazionisti?). Era piuttosto una composta e sommessa manifestazione-passerella ulivista per fare pressione sul Governo ma pure per mostrare che il movimento nato a Genova e´ ormai sotto pieno controllo. Delle centinaia di migliaia di iracheni ammazzati dagli occupanti, dei martiri di Falluja, dei desaparecidos, dei torturati, dei detenuti senza volto nei lager a stelle e striscie a Roma c´era solo una flebile traccia. Non si puo´ disturbare il boia mentre tenta di togliersi il cappuccio e mostrarsi buono, ne´ si deve ostacolare in alcun modo il ritorno dei bombardatori della Jugoslavia al governo di questa italietta sfigata.

2. IERI IN ITALIA, OGGI IN IRAQ. STESSI I CRIMINI, STESSA LA RESISTENZA
Domenica 13 marzo 2005 – Manifestazione nazionale a Sant´Anna di Stazzema

(riceviamo e pubblichiamo)

Il 12 agosto 1944, a Sant´Anna di Stazzema, 4 compagnie di SS comandate dal maggiore Walter Reder e spalleggiate dalle autorità  fasciste e collaborazioniste italiane, trucidarono 560 persone innocenti. Fu uno dei tanti massacri compiuti dai nazisti tedeschi nel corso della loro guerra imperialista.
Il nazismo e il fascismo furono battuti, ma i loro metodi sanguinari e le loro ambizioni imperiali no.
Già  durante la seconda guerra mondiale gli eserciti angloamericani si macchiarono di crimini orrendi, con bombardamenti a tappeto che sterminarono milioni di civili, soprattutto in Germania e in Italia. Per non parlare di Hiroshima e Nagasaki dove gli americani, compiendo il più grave crimine di guerra di tutti i tempi, giunsero ad usare le bombe atomiche nonostante il Giappone fosse già  in ginocchio.
Il disegno hitleriano di un dominio totale sul mondo ਠinfatti lo stesso che gli U.S.A. hanno perseguito incessantemente sino ad oggi. Ovunque sono andati, gli eserciti a stelle e strisce si sono lasciati appresso una interminabile scia di sangue.
Nel marzo 2003, forti dell´esercito più potente della storia, spalleggiati da fantocci come Berlusconi, aiutati dalla inerzia della comunità  internazionale, hanno aggredito l´Iraq, causando un genocidio che ha suscitato la più viva protesta da parte dei popoli di tutti i paesi. Hanno occupato il paese ma hanno scatenato una indomita Resistenza popolare che sta dando filo da torcere agli invasori. Falluja ਠstata la prima città  irachena ad insorgere contro l´esercito USA, la prima ad essere stata liberata. La prima cosa che ha fatto Bush appena rieletto ਠstata la vendetta. Ha dato ordine alla sua soldataglia di conquistare Falluja, ad ogni costo. Falluja ਠoggi una città  fantasma, ਠstata rasa al suolo come Hiroshima, chi non ਠstato ammazzato dalla furia devastatrice americana ਠstato costretto a scappare.
Nel secondo anniversario della aggressione all´Iraq noi manifesteremo per celebrare un gemellaggio simbolico tra Falluja e Sant´Anna di Stazzema,

– per commemorare in maniera congiunta i martiri del nazismo, del fascismo e dell´imperialismo americano,
– per affermare che gli ideali di libertà  e indipendenza dei partigiani italiani sono gli stessi di quelli iracheni,
– per denunciare tutti i crimini di guerra imperialisti, quale che sia la maschera che essi adoprano e i pretesti che usano,
– per dire basta alle guerre americane,
– per chiedere il ritiro immediato di tutte le truppe d´occupazione in Iraq,
– per sostenere la Resistenza dei popoli iracheno e palestinese fino alla vittoria

Sant´Anna di Stazzema – Domenica 13 marzo 2005
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
IERI IN ITALIA, OGGI IN IRAQ – STESSI I CRIMINI, STESSA LA RESISTENZA

Promuovono:

Comitati Iraq Libero
Laboratorio Marxista – Zona apuo-versiliese

PER ADESIONI:
comitato_nazionale@iraqlibero.atlaboratoriomarxista@virgilio.it
Per Informazioni: www.iraqlibero.at

3. INCHIESTA DEL 1. APRILE: CROLLA IL TEOREMA

Il 5 marzo si terrà , presumibilmente a Perugia, la prima udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio per appartenenza ad associazione con finalità  di terrorismo (art. 270 bis) dei due compagni turchi Avni e Zeynep, militanti del DHKC-P (Movimento Rivoluzionario di Liberazione del Popolo) tuttora sequestrati a Rebibbia. Perchਠtanta fretta? Chiaro, il 1° aprile scadono i termini della custodia cautelare in galera, la procura della repubblica ha bisogno di un provvedimento di proroga. Mobilitiamoci per chiedere a gran voce l`archiviazione del procedimento, la cui architrave ਠcostituita dalle arbitrarie Liste Nere adottate dall`Unione Europea per accodarsi prontamente alla crociata di Bush.
Abolizione delle Liste Nere!! Libertà  e solidarieta´ per Avni e Zeynep!!!
(Seguiranno informazioni più dettagliate su luogo ed orario dell`udienza. Il Campo organizzera´ un presidio di solidarieta´ e protesta).

Il 4 febbraio scorso la Procura di Perugia ha invece notificato ai tre compagni italiani del Campo coinvolti nell` “Operazione Tracia” (Maria Grazia Ardizzone, Alessia Monteverdi e Moreno Pasquinelli) un nuovo avviso di chiusura indagini con cui si contesta ai tre non più l`appartenenza ad associazione terroristica (art. 270 bis, che prevede pene fino ai 15 anni) ma l`assistenza ai “terroristi”, cioਠin sostanza il favoreggiamento di membri appartenenti al DHKC-P (quindi art. 270 ter, che ha una pena massima di 4 anni a che più difficilmente avrebbe giustificato provvedimenti di custodia cautelare in galera e l´ignobile spettacolarizzazione degli arresti del primo aprile 2004). Con questa derubricazione crolla il castello di carte costruito dal ROS dei carabinieri, dalla digos e dalla procura, che il 1° aprile parlarono addirittura di “smantellamento di una centrale umbra del terrorismo internazionale”.

4. VICINI A SANDRA!

Ma l`oligarchia turca ਠsempre al lavoro. Lo scorso 10 febbraio e´ stata arrestata ad Istanbul, mentre scendeva dall´aereo, la compagna Sandra Bakutz, una compagna austriaca sempre in prima fila nella solidarieta´ internazionalista e nota ai rivolouzionari italiani. Non basta la brutale repressione dei prigionieri politici in sciopero della fame, non basta aver provocato in tutta Europa con la compiacente collaborazione di governi “democratici” fra cui quello italiano, che tuttora tiene sotto sequestro i due compagni Avni e Zeynep, arresti e carcerazioni arbitrarie. Adesso si ricomincia con la pratica dell`arresto degli attivisti per i diritti umani (ricordiamo tutti Dino Frisullo) e l`accusa ਠsempre quella di appartenenza ad associazione con finalità  di terrorismo. Via le liste nere! Libertà  per Sandra e per tutti i prigionieri politici antimperialisti.

Questo l`appello di Tayad a mobilitarsi per Sandra:

“Il 10 febbraio 2005, l`attivista austriaca Sandra Bakutz ਠstata arrestata all`aeroporto Atatürk di Istanbul mentre si apprestava ad assistere al processo degli attivisti arrestati il 1 aprile 2004 (tra cui in Italia) nel quadro dell`operazione poliziesca internazionale contro la sinistra rivoluzionaria turca. Sandra Bakutz ha passato la notte guardata a vista. Oggi, ਠcomparsa davanti al tribunale penale (ACM) poi ਠstata condotta alla casa circondariale di Pasakapisi a Üsküdar con l`accusa di appartenenza all`organizzazione clandestina “DHKP-C”. Tra una settimana sarà  trasferita alla prigione di Gebze. Sandra Bakutz ਠconosciuta per il suo impegno nella lotta per la democrazia in Turchia. Si era recata più volte in Turchia in delegazione, come accompagnatrice e traduttrice nell`ambito di missioni di osservazione. Infatti oltre al tedesco e all`inglese, Sandra Bakutz parlava perfettamente il turco. E` noto che durante le manifestazioni, i Forum Sociali, al Parlamento europeo o sulla stampa progressista come la Junge Welt, ella ha più volte difeso la causa dei prigionieri politici turchi e denunciato il cattivo trattamento che subiscono quotidianamente. Oggi, Sandra Bakutz ਠlei stessa una prigioniera
politica.
Da una parte, si decanta la democratizzazione della Turchia ma in realtà , lo stato turco continua a imprigionare gli attivisti per i diritti umani.
Questo ਠinammissibile! Libertà  immediata per Sandra Bakutz!

Tayad Komite – Belgique
tayadkomite@hotmail.com

* * *

USA: Giu´ le mani da Lynne Stewart
Dopo il Patriot Act, Guantanamo e le Liste Nere, prontamente recepite dall`Unione Europea, era quasi inevitabile che negli U.S.A. si procedesse all`incriminazione e alla condanna per terrorismo degli avvocati che, secondo la regola per cui tutti hanno il diritto alla difesa, prestano assistenza a persone accusate appunto di terrorismo. Per ora ਠtoccato a Lynne Stewart, giudicata colpevole da una giuria di New York, che rischia fino a 30 anni di galera. L`Italia ਠstata la più solerte, dopo l`11 settembre, ad adeguare la propria legislazione penale alle richieste provenienti dagli Stati Uniti d`America: speriamo che non sia altrettanto veloce ad adeguare pure la prassi, altrimenti per un giudice che coraggiosamente ha distinto fra resistenza e terrorismo ci troveremo alle prese con cento giudici che aprono fascicoli a carico dei difensori di persone incriminate per il 270 bis o ter.

5. VIAGGIO IN VENEZUELA: RAPPORTO DELLA DELEGAZIONE ANTIMPERIALISTA

Una nutrita delegazione internazionale organizzata dal Campo Antimperialista e´ in Venezuela dalla fine di Gennaio.
Pubblichiamo qui sotto il resoconto dell´attivita´ che la delegazione sta svolgendo.

La delegazione antimperialista ha già  incontrato rappresentanti di associazioni campesine, sindacati, forze politiche e sociali protagoniste in questo paese della “Rivoluzione Bolivariana”, ossia della svolta impressa dal governo Chavà¨z e sostenuta dal protagonismo di un ampio movimento popolare rispetto alla tradizionale sudditanza verso gli Stati Uniti e al dominio di una oligarchia corrotta.
Sono già  state visitate scuole, ospedali e presidi sanitari, mercati che vendono a prezzi popolari, sedi di movimenti studenteschi e comitati bolivariani, strutture sorte in quartieri prima degradati, nei quali molto importante risulta il lavoro di medici ed insegnanti cubani, inviati per una sorta di scambio-equo in petrolio tra i due paesi.
Visitate anche le redazioni delle Radio indipendenti che cercano di opporsi allo strapotere dei grandi mass-media, soprattutto televisivi che sono ancora nelle mani delle oligarchie; fù da una di queste radio che partଠil fax che contribuଠa sventare il Golpe con il quale la Confindustria venezuelana, in combutta con la Cia ed i grandi petrolieri cercಠdi defenestrare Chavez nell´aprile del 2OO2, tentativo fallito per la tempestiva mobilitazione popolare che ne seguà¬.

Nelle città  e nei quartieri si nota una intensa attività  politica che vede la preparazione di quadri soprattutto tra i giovani e gli strati poveri della società , prima esclusi; si tengono numerose assemblee, convegni e si notano numerose scritte e slogan antiamericani e solidali con la resistenza irachena e palestinese.
La delegazione ha partecipato ad un congresso campesino in una area di 56O ettari, occupata dal 1999 e che ਠtuttora sorvegliata con turni di uomini armati, poichà© i vecchi latifondisti non si rassegnano all´esproprio delle terre inutilizzate o date in gestione a multinazionali straniere e la loro ostilità  à¨ aumentata dopo la recente riforma agraria con la quale il governo Chavez ha di fatto legittimato parte delle occupazioni.

E´ stato anche concordato con il sindaco di Guasdalito, un paese di 5O.OOO abitanti amministrato dall´organizzazione che ospita la delegazione, lo svolgimento di un prossimo campo internazionale in solidarietà  con la Rivoluzione Bolivariana.

Le forze sociali e politiche finora incontrate hanno sostanzialmente espresso appoggio alla linea del presidente Chavez ma non hanno risparmiato critiche al governo, pur sempre di coalizione, e risultato di un compromesso tra le componenti della società  venezuelana che ha permesso a molti esponenti della borghesia di riciclarsi; secondo queste forze si tratterebbe di sostenere il presidente nelle riforme, come quelle sulla nazionalizzazione del petrolio e la riforma agraria che per quanto urgenti e necessarie per il paese hanno trovato ostacoli nello stesso governo, cercando di spostare quest´ultimo più a sinistra sotto la pressione dei movimenti bolivariani e della continua mobilitazione dei lavoratori e degli strati poveri.

I prossimi incontri si svolgeranno con esponenti di movimenti ed organizzazioni latinoamericane presenti nel paese.

16 febbraio 2005

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