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Botte in movimento

13. May 2005

Notiziario del Campo Antimperialista … 11 maggio 2005

Notiziario del Campo Antimperialista … 11 maggio 2005
campoantimperialista@tiscali.it

FESTA DEI BRIGANTI
14-17 luglio 2005

Parco della Pinetina
Riotorto di Piombino (LI)

Mentre la protesta sembra tornare a casa i pre-Potenti restano.
Gli imperialisti americani, con l´avallo dei compari europei e delle altre potenze capitalistiche, restano in Iraq, nonostante la Resistenza popolare dia loro filo da torcere.
Restano in Afganistan, malgrado vaste zone siano sotto il controillo della guerriglia.
Tengono d´assedio la Palestina occupata, Cuba, il Venezuela bolivariano.
Restano in Italia, soggiogandola con le loro basi militari e i loro fantocci politici bipolari.
Progettano di intervenire contro la rivoluzione colombiana e ogni nazione loro ostile.
Vogliono imprigionarci nel loro Impero-Guantanamo.
Ma se loro restano noi possiamo Resistere, disobbedire, lottare.
Non si combatte per un giorno o una stagione: se lo si fa per la vita lo si deve fare per sempre.
Quando c´e´ di mezzo la dignita´ degli oppressi, la liberta´ dei diseredati e degli ultimi, il destino dell´umanita´,
si puo´ essere costretti alla ritirata, non al compromesso.
Se come il Che senti sulla tua guancia ogni schiaffo subito dal piu´ debole non puoi restare inerme.
Devi ribellarti.
FALLO!
La lotta rivoluzionaria non e´ un lusso ma una necessita´.

=> festadeibriganti@tiscali.it <=
Per informazioni logistiche: Francesco: 347.1271998
Per prenotazioni: Maria Grazia: 347.9510036

F E S T A… D E I… B R I G A N T I…
G L I… E V E N T I… P R I N C I P A L I…

Giovedi 14 luglio
ore 17,30 – La verita´ sullla guerra nel Darfur – Incontro dibattito con Omar Khayyam
Ore 22,00 – Altri suoni – Concerti del cantautore SERGIO STARACE e del gruppo salentino CRASI
Venerdi 15 luglio
Ore 17,30 – Europa: protettorato USA o sfida all´impero americano? Se si quale? – Tavola rotonda con i movimenti antagonisti europei
Ore 22,00 Altro Teatro – Quattro ore a Chatila – Con NICOLA PANNELLI e CARLO ORLANDO – Regia di Nicola Pannelli
Sabato 16 luglio
Ore 17,30 – La Resistenza irachena chiama. La sinistra italiana che risponde? – Tavola rotonda
Ore 22,00 – Altri suoni – Concerto di ASSALTI FRONTALI
Domenica 17 luglio
Ore 17,30 – Dentro la crisi della modernita´ occidentale. Impegno rivoluzionario e riscoperta della fede religiosa
Ore 22,00 – Altri suoni – Concerto del gruppo libanese di Mofid Nehme

Questo Notiziario contiene:

1. CIAMPI: VERGOGNA!
2. D´ALEMA: VIOLATO L´ULTIMO TABU´
3. MILANO: BOTTE IN MOVIMENTO
4. ROMA 20 MAGGIO: PRESIDIO SOTTO L´AMBASCIATA INDIANA
5. ROMA, 1-2 OTTOBRE 2005: CONFERENZA INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA IRACHENA

1. CIAMPI: VERGOGNA!

Il Signor Ciampi, seppure con serafico diplomatismo, fa a gara con Berlusconi in esternazioni dal contenuto vergognoso.

Ecco cosa ha affermato il Berluska, nella sua estemporanea escursione moscovita:
“Il premier si dice “commosso“ per i tanti veterani e reduci che ha incontrato e visto sfilare questa mattina nella Piazza Rossa per la parata militare. Berlusconi precisa che “i veterani non erano dei comunisti, erano dei patrioti russi che ਠdiverso“, insiste. Secondo il Cavaliere nemmeno Vladimir Putin “ਠun comunista“. “Il comunismo -insiste- ਠuna ideologia criminale e disumana, di cui dobbiamo ancora temere le possibilità . Da questo punto di vista, non ci sono cedimenti nà© cambiamenti”. Adnkronos del 9 maggio

Stupendo, ci viene il vomito. Certo non tutti coloro che combatterono la truce invasione nazista furono dei comunisti, ma negare che il movimento comunista e i comunisti sovietici in particolare, ebbero un ruolo imprescindibile nel battere il nazismo, questa, tra tutte le barzellette del Cavaliere, e´ quella che certo non fa ridere e fa di chi la pronuncia un volgare pagliaccio. Ma questa aberrazione, come si vede, serve ad altro, a giustificare che “l´ideologia comunista” sarebbe criminale e disumana. Notate il senso: non dati regimi furono semmai disumani, ma l´ideologia in quato tale, ovvero l´idea di liberare l´à¬umanita´ dalla catene dello sfruttamento e della violenza capitalista.

Ma dicevamo di Ciampi, che facendo il controcanto a Berlusconi ha a sua volta detto, con la sua proverbiale enfasi retorica:
“L´Unione Europea ਠuno straordinario spazio comune. Dipende da voi conoscerlo, utilizzarlo, valorizzarlo: e anche difenderlo. I giovani della mia generazione si affrontavano in trincee contrapposte. L´ho detto pochi giorni fa nella Marktplatz di Aquisgrana ai cittadini europei. Lo ripeto a voi, in questa giornata dedicata all´Europa: non vogliamo in terra d´Europa nuovi cimiteri di guerra.” (ansa del 9 maggio).
Capite bene? Non piu´ cimiteri in Europa… 1. La Jugoslavbia non fa forse parte dell´Europa? Ciampi non fu forse eletto mentre la NATO martoriava la Serbia e il centro-sinistra fece dell´Italia una portaerei euro-americana. Non piu´ cimiteri in Europa…. 2. Perche´ quelli che le truppe imperiali e imperialiste hanno allestito e fatto proliferare in Iraq sono cimiteri leciti? Forse che gli iracheni morti sono figli di un Dio minore? Si tenga pure la sua Europa atlantica signor Ciampi! Il nostro spazio comune e´ il mondo, e cio´ che noi vogliamo difendere e valorizzare e´ la fratellanza tra i popoli e anzitutto la solidarieta´ con tutti gli oppressi che lottano per la propria liberta´ contro la barbarie-export dell´Occidente.

2. D´ALEMA: VIOLATO L´ULTIMO TABU´

Negli anni …‘80, quando il processo di imborghesimento della sinistra non aveva conosciuto il suo epilogo, ci si chiedeva quali fossero le divergenze di fondo tra sinistra e destra. Norberto Bobbio indico´ la sua opinione: la destra privilegia la liberta´ mentre la sinistra l´eguaglianza. Di acqua ne e´ passata sotto i ponti. Ogni riferimento all´eguaglianza, se si accettuano le frasi di Bertinotti (il quale giustifica la sua adesione all´Ulivo con l´intento di far rivivere la stagione… (egualitaria?) del centro-sinistra anni …‘60), e´ scomparso. Anzi. I leader dei DS non perdono occasione (vedi la loro esultanza per la vittoria di Blair) per affermare il loro definitivo distacco dall´ideale dell´eguaglianza sociale, a favore ovviamente dell´etica liberistica della competizione, del mercato e dell´arrivismo individualista (il tutto condito ovviamente con un po´ di filantropica assistenza sociale… Ai “meno fortunati”).
Non siamo noi titolati a ristabilire quali debbano essere i connotati di una sinistra autentica. In attesa che cio´ venga fatto (e sarebbe ora!) ci permettiamo tuttavia di suggerire che non si tratta solo di principi etici generali. Una cosa su cui una sinistra che voglia essere tale deve certamente distinguersi di questi tempi e´ la condanna della pretesa americana di essere la migliore civilta´ e la piu´ perfetta democrazia. Dovrebbero insomma distinguere la sinistra due elementi: (1) la lotta intransigente contro ogni strategia che punti (vedi IRAQ) a “democratizzare” i popoli e le nazioni a suon di bombe e genocidi e, (2) l´appoggio fattivo ai popoli e alle nazioni oppresse dall´imperialismo occidentale. Questi sono (al di la´ di principi astratti spesso usati come paravento) i due imprescindibile paradigmi morali e politici che separano destra e sinistra. Ai tanti che si erano dimenticati della Jugoslavia, pareva in effetti che almeno sul primo paradigma la sinistra restasse di sinistra. Ma ci hanno pensato prima D´Alema e poi Fassino a smentirli.

Con l´esigenza di ottenere il nulla osta da parte dell´imperatore Bush a diventare Ministro degli Esteri della provincia italica, D´Alema ha fatto suo il principio cardinale della destra americana Neocon. Sentiamo:
“Oggi, di fronte al disordine mondiale, ਠimpensabile che si possa escludere a priori l`uso della forza”. E ancora: “Il nucleo centrale della nuova dottrina americana, cioਠche il fondamento della sicurezza internazionale sta in una espansione della democrazia, ਠun`idea giusta”. Infine: “esportare la democrazia con successo vuol dire non escludere a priori l`uso della forza”. (Il manifesto del 4 maggio)
“Il punto di partenza di D`Alema à¨: “L`idea neocon di esportare la democrazia ਠgiusta, ਠun grande obbiettivo”, “la sicurezza ਠnell`espansione della democrazia” e la questione dovrà  essere assunta dal centrosinistra”. (Corriere della Sera del 4 maggio)
D´Alema ha cosi violato l´ultimo tabu´ che era rimasto alla sinistra di Stato. Ma cosi facendo ha strappato via l´estremo alibi con cui la gente di sinistra giustitifica il suo appoggio all´Ulivo contro Berlusconi.
Certa gente, a forza di ingoiare veleno, si ਠforse definitivamente assuefatta. Vorremmo solo ricordare quanto Baffetto affermava non piu´ tardi di due anni fa:

“Questa ਠuna guerra condotta secondo logiche ottocentesche: anche Napoleone voleva esportare la rivoluzione. Finଠcon un`ondata controrivoluzionaria e con i patrioti spagnoli che scrivevano sui muri abbasso la libertà . Esportare la democrazia ਠun gioco molto pericoloso. Anche perchà© il modello Usa non ਠsolo democrazia. Mi pare piuttosto un`occidentalizzazione forzata. Democrazia ਠinfatti anche rispetto della legalità  internazionale. Se la si calpesta, non si fa un favore alla democrazia. Quello che sta facendo l`amministrazione Bush non ਠmai accaduto nel dopoguerra e stabilisce un gravissimo precedente” (Massimo D`Alema, Ansa, 20 marzo 2003).
Come si cambia.

3. MILANO: BOTTE IN MOVIMENTO

A sostenere che non c´e´ alcuna crisi del Movimento, bonta´ sua, rimane solo Piero Bernocchi. Eppure lui a Milano, il primo maggio c´era, ha visto coi suoi occhi quelli che se le sono date di santa ragione, come fossero irriducibili nemici, venendo meno alla piu´ elementare norma che tiene assieme tutti gli antagonisti: quella della recirpoca fratellanza e solidarieta´. Ne´ noi crediamo che la reale causa del macello sia stato il tentativo di sorpasso del contingente dei Disobbedienti, che cosi avrebbero calpestato “gli accordi presi”. Non raccontiamoci storie! Quelli che considerano il “sorpasso Disobbediente” a Milano come “intollerabile” sono gli stessi che (a Roma) non hanno mai alzato un dito quando in testa ai cortei sfilava il ceto politico bombarolo ulivista (caso clamoroso, la manifestazione nazionale del 12 aprile 2003, con Fassino in testa al corteo e Disobbedienti e antimperialisti costretti in coda dai promotori che dicevano di essere dei Cobas). Sono gli stessi che si guardarono bene, durante la grande manifestazione del 20 marzo 2004 a Roma nel primo anniversario dell´aggressione all´Iraq, ad impedire il tentativo di sorpasso dei DS con in testa Fassino (tentativo vanificato, in quel caso, dai Disobbedienmti e dagli antimperialisti). Lasciamo dunque perdere i sorpassi, e guardiamo in faccia le cose. Le cose stanno che il Movimento conosce una crisi profonda, che e´ crisi triplice: di identita´ ideale, di alleanze politiche e di gruppi dirigenti. Il Movimento si e´ illuso di poter galleggiare sullo slogan passpartout “Un altro mondo e´ possibile”, che serviva a contenere tutti e tutto ma poi, la Resistenza irachena (e palestinese) da una parte e la campagna acquisti de l´Ulivo hanno fatto svanire l´à¬ncantesimo. Coloro i quali ritengono la non-violenza un dogma lo hanno usato come clava per dissociarsi dalle componenti piu´ radicali e giusitificare la propria saldatura, via PRC, con l´Ulivo. All´unita´ dal basso, efettivamente antagonista, si e´ preferita l´alleanza col ceto politico del centro-sinistra, il quale ha preso la palla al balzo non solo reclutando alcuni leaderini in cerca di poltrona, ma per sfiancare e isolare il Movimento. In questo contesto di crisi di identita´ e di totale confusione sulle discriminanti e sulle alleanze si e´ innestata una guerra sotterranea tra alcune componenti antagoniste per prendere la “testa” del Movimento, senza avvedersi che stavano in realta´ litigando per “mettere il cappello” al suo cadavere. Insomma: i fatti assurdi accaduti a Milano sono la conseguenza di questa meschina sorda lotta per l´egemonia, che prima passava dentro i forum sociali e a adesso si manifesta nei cortei. Ci vorra´ tempo per ricucire questa ferita.

4. ROMA 20 MAGGIO: PRESIDIO SOTTO L´AMBASCIATA INDIANA

Dopo una iniziale apparente apertura verso i soggetti e i movimenti che in India lottano contro una globalizzazione capitalistica sempre più sfrenata che impoverisce ulteriormente i più mentre arricchisce elites sempre più ristrette, il governo indiano, guidato dal Partito del Congresso e appoggiato da forze che si definiscono di sinistra, ha ripreso a muoversi nel solco tracciato dal precedente governo sciovinista a guida BJP. Il governo del BJP si era particolarmente distinto per l`alleanza filoimperialista con Israele e gli USA, per la repressione del movimento indipendetista in Kashmir, della minoranza Islamica in India e per l`adesione alle politiche economiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. L`attuale governo ha formalmente revocato la Legge per la prevenzione del terrorismo emanata sulla scia del Patriot Act statunitense, ma ha poi introdotto nuove misure altrettanto draconiane che non escono dal paradigma nordamericano della lotta al terrorismo. Come da copione: arresti che in realtà  sono sequestri di persona, torture, invio di squadroni della morte paramilitari, distruzione di interi villaggi e sospensione dei più elementari diritti politici, a partire da quello di manifestare. E, ovviamente, piena adesione ai diktat del Fondo Monetario e della Banca Mondiale. I colpiti sono sempre i più poveri e le minoranze oppresse che lottano per cambiare lo stato di fatto: contadini, proletari e sottoproletari delle città  e più in generale tutti gli “intoccabili” che osano ribellarsi, le minoranze nazionali e religiose, come gli Adivasi e i Musulmani, i Naxaliti e i Maoisti. Come se ciಠnon bastasse il governo indiano ha anche provveduto a dar man forte alla monarchia Nepalese per reprimere la ormai pluriennale lotta popolare e contadina. I compagni del Forum per la Resistenza di tutto il popolo indiano (AIPRF) e del Forum in lotta per la Resistenza Popolare (SFPR) ci scrivono: “tacere significa accettare”.
Come antimperialisti non possiamo e non dobbiamo accettare e quindi non possiamo tacere!
Manifestiamo tutti il pomeriggio di venerdଠ20 maggio a Roma (ore 16), di fronte all`Ambasciata dell`India, per esprimere la nostra solidarietà  alle lotte popolari indiane contro lo sfruttamento e l`oppressione capitalistica e per dire ancora una volta no alla guantanamizzazione del mondo.

5. ROMA, 1-2 OTTOBRE 2005: CONFERENZA INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA IRACHENA

Qui sotto il testo dell´Appello di questo grande evento politico e la lista dei promotori:

Sosteniamo la Resistenza irachena!
Verso il quinto anniversario dell´Intifada:
costruiamo un sostegno internazionale per la Resistenza irachena!

Noi sottoscritti convochiamo una conferenza internazionale a sostegno della Resistenza irachena da svolgersi nei giorni 1-2 ottobre 2005, in coincidenza con l´anniversario dell´Intifada. La conferenza si svolgerà  in Italia, dove l´opposizione popolare alla guerra e all´occupazione hanno dominato la scena, mentre il governo continua a essere uno dei più importanti alleati degli USA, fornendo circa 3.000 soldati occupanti.

La guerra e l´occupazione dell´Iraq hanno incontrato una massiccia opposizione. Ma tutti coloro che si sono opposti alla guerra e all´occupazione dell´Iraq adesso devono andare avanti, sostenendo in maniera chiara la resistenza irachena che lotta per liberare la propria patria. Non ਠpossibile da una parte essere contro l´occupazione, e dall´altra non sostenere l´impressionante resistenza che in Iraq cerca di scacciare gli occupanti.

Facciamo un appello per il completo riconoscimento della resistenza popolare e armata dell´Iraq. La resistenza irachena ਠinclusiva di ogni corrente, a prescindere dalla sua posizione politica o religiosa, che resiste all´occupazione sotto il semplice slogan della liberazione della patria irachena.

La Resistenza del popolo iracheno contro l´occupazione imperialista include ogni forma di resistenza, comprese proteste, scioperi, disobbedienza civile, azioni dirette non violente e lotta armata. Inoltre, la resistenza del popolo iracheno contro l´occupazione ਠparte inseparabile del movimento popolare sul piano internazionale di resistenza e lotta conto gli imperialismi, il sionismo e ogni forma di reazione.

Nà© le “elezioni” sponsorizzate dagli USA nà© lo slogan della “democrazia” sono in grado di mascherare la realtà . Dietro le marionette irachene, si trova il regime degli USA, rappresentato dalla gigantesca ambasciata americana nella “Zona verde” di Baghdad. Mentre prosegue il “processo elettorale”, si deruba l´Iraq delle sue risorse petrolifere. Si saccheggiano i suoi tesori culturali. Nel frattempo, un numero crescente di iracheni soffre della mancanza di cibo, di acqua e di corrente. Ogni opposizione politica viene soffocata brutalmente. Fino alle “elezioni”, le carceri sono state piene, con cinquanta arresti al giorno.

L´Iraq ਠdiventato il nuovo simbolo tanto della sofferenza quanto della resistenza della nazione araba. La resistenza irachena ਠall´avanguardia nel movimento contro l´egemonia americana nel Medio Oriente e nel mondo. La resistenza ha dato nuova speranza all´Intifada palestinese, entrata nel quinto anno della sua lotta contro la brutale occupazione sionista. Ha dato nuove speranze ai milioni che ancora vivono nei campi profughi in Libano, Siria e Giordania. E ha ispirato le masse arabe che lottano per abbattere i regimi fedeli agli USA nel Medio Oriente.

Noi ci dobbiamo raccogliere attorno alla resistenza irachena, perch੠ਠil polo principale in grado di fermare l´assalto dell´imperialismo nel Medio Oriente. La lotta per la liberazione dell´Iraq non ਠsolo una lotta per gli iracheni, ma per tutto il mondo. Le masse in Iraq stanno lottando contro lo stesso “Progetto di un nuovo secolo americano”. Grazie alla resistenza irachena, Bush e i guerrafondai americani non hanno potuto procedere all´attacco contro la Siria, la Corea, l´Iran e il Venezuela.

Le potenze imperialiste guidate dagli USA hanno cercato di inserire un cuneo tra il popolo iracheno e mediorientale da una parte, e il movimento contro la guerra e la globalizzazione in Occidente dall´altra, usando la retorica dello “scontro di civiltà ” e della “guerra al terrorismo”. Hanno cercato di demonizzare la lotta del popolo iracheno, chiamandola “terrorismo”. In realtà , ਠla guerra d´aggressione e di occupazione a essere illegale e criminale. La resistenza armata del popolo iracheno contro quella guerra illegale e criminale ਠgiusta e legittima.

La conferenza internazionale che noi proponiamo ha lo scopo di riunire rappresentanti della resistenza irachena e dei popoli del Medio Oriente in lotta assieme alle forze del movimento contro la guerra e la globalizzazione. Speriamo cosଠdi rafforzare l´unità  tra i popoli che lottano per l´autodeterminazione nazionale e i lavoratori dell´Occidente che soffrono sotto il giogo dei propri governi, impegnati in avventure di guerra e saccheggio all´estero.

Sostegno e riconoscimento della Resistenza irachena!
Rilascio di tutti i prigionieri politici, ritiro di tutte le truppe straniere, riparazioni per le sanzioni e il saccheggio!
Lottiamo contro l´egemonia statunitense e israeliana in tutto il Medio Oriente, e a favore della vittoria della Resistenza irachena e dell´Intifada palestinese!
Facciamo entrare la voce della resistenza nel movimento contro la guerra e la globalizzazione!

PER ADESIONI E INFORMAZIONI: iraqlibero@email.it

Prime adesioni (aggiornate al 30 aprile 2005)

Iraq

Iraqi Patriotic Alliance IPA

Patriotic Democratic Communist Current, Iraq

People`s Struggle Movement (Al Kifah), Iraq

Iraqi Flame (Wahaj el-Iraq), Iraq

Associazioni e movimenti di appoggio alla Resisetnza irachena

Danish Committee for a Free Iraq

Comità© franà§ais de la Confà©rence internationale de solidarità© avec la rà©sistance du peuple irakien

Free Iraq Committee Austria

Free Iraq Committee Germany

Free Iraq Committee Hungary

Free Iraq Committee Italy

Free Iraq Committee Norway

Greek Initiative for Solidarity to Iraqi Resistance

Iraq Committee Lund, Sweden

Iraq Committee Malmö, Sweden

Solidarity Committee for the Arab Cause Spain (CSCA)

Spanish Campaign against Occupation and for the Sovereignty of Iraq (SCOSI)

Mohammed Belfilalya, President of the Young Arab Progressives, Belgium

Ginette Hess Skandrani, President of the solidarity network with Palestinian People “La Pierre et L`Olivier”, France

Organizzazioni Internazionali

Anti-imperialist Camp

International League of People´s Struggle (ILPS)

International Leninist Current (ILS)

Organisation of Solidarity of the People of Asia, Africa and Latin America (OSPAAAL)

Medio Oriente e mondo arabo

Al-Moharer

Dr. Hisham Bustani, Anti-Normalisation Committee, Jordan

Movement Loyalty to Men and Earth, Lebanon

Ozgur Der, Turkey

Toufan, Iran

Unified Socialist Left (GSU), Maroc

Chokri Latif, Popular Committee for the Support to the Palestinian People and the Struggle against the Normalisation with the Zionist Enemy, Tunisia

Anti-imperialist Youth Committee against Globalisation, Tunisia

Europa

Action Circle March 24 Thuringia Germany

AGIF, Europa

Arab Palestine Club Vienna Austria (APC)

Communist Party of Greece Marxist-Leninist (KKEml)

Franz Fischer, Anti-imperialist Group, Switzerland

Friends of the Popular Front for the Liberation of Palestine (PFLP) in Europe

German Communist Party (DKP) Thuringia

Human Rights and Dignity (HDR), Germany

Initiativ e.V. Duisburg, Germany

International Committee to Defend Slobodan Milosevic (Irish Section)

Left Front Hungary

Militant Movement of Students Greece

National Peace Council Bulgaria

Offensiv Germany

Patriotic Socialist People`s Front, Poland

Red Table East Thuringia Germany

Revolutionary Communist League (RKL) Thuringia Germany

Russian Anti-Globalists

Union of Working People Greece

Asia

Afghanistan Socialist Association (ASA)

All Indian People`s Resistance Forum (AIPRF)

Chandraprakash Jha, General Secretary, Peoples Media, India

Communist Mazdoor Kisan Party Pakistan (CMKP)

Kamal Mitra Chenoy, Vice President, All India Peace & Solidarity Organisation (AIPSO)

Left Radicals of Afghanistan (LRA)

Lokayat, Pune, India

Muslim Youth of India (MY INDIA)

People`s Democratic Party Indonesia (PRD)

America

Freedom Socialist Party (USA)

Africa

Action for Unity and Socialisme, Tchad

Prime adesioni italiane

-COMITATI IRAQ LIBERO Italia,

-LABORATORIO MARXISTA, Zona apuo-versiliese

-AGINFORM

-UTOPIA ROSSA

-SOCCORSO POPOLARE, Padova

-CAMPO ANTIMPERIALISTA Italia

-ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA

-PROLETARI COMUNISTI

-L.U.P.O. (Lotta di Unità  Proletaria), Osimo

-CIRCOLO ISKRA, Viareggio

-ASSOCIAZIONE ITALO-ARABA ASSADAKAH, Roma

-CARC

-UMBRIA CONTRO LA GUERRA

-LEGITTIMA DIFESA

-COLLETTIVO IQBAL MASIQ, Lecce

-CSPAL (Comitato di Solidarietà  con i Popoli dell´America Latina)

-CONSURTA COMUNISTA SARDA

-ASSOCIAZIONE PRIMO MAGGIO, Vicenza

-RIVISTA “ERETICA”

-UMBRIA ROSSA

-PRIMOMAGGIO (Foglio di collegamento tra lavoratori precari e disoccupati della zona apuo-versiliese)

-ANTIMPERIALISTI MARCHE

PER ADESIONI E INFORMAZIONI: iraqlibero@email.it

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