Site-Logo
Site Navigation

Notiziario del Campo Antimperialista

2. November 2005

2 novembre 2005

1. ADUNATE SS (SIONISTE SEDIZIOSE)
MESSAGGIO DEL CAMPO ANTIMPERIALISTA all’Ambasciata Iraniana IN ITALIA
2. BERLUSCONI VA IN AMERICA, PRODI SI APPRESTA
3. BERINOTTI E L’USCITA DI LELLA
4. SOSTENERE IL VENEZUELA ANTIMPERIALISTA!
Incontri con Pepete, sindaco di Guasdalito

Giuliano Ferrara ammise spavaldamente di essere stato una spia al soldo della CIA (L’Infedele del 24 maggio 2003). All’energumeno, che con tanto zelo difende la democrazia a stelle e striscie come la migliore del mondo, vogliamo ricordare che un certo Pollard, cittadino americano di origine ebrea, sta scontando una condanna all’ergastolo per avere passato informazioni americane ai servizi segreti di Israele. Che l’Italietta sia asservita agli USA si vede anche da questo fatto: che ci si guarda bene dal copiare, degli americani, le leggi che proteggono la loro Sovranita’ e I loro interessi nazionali. I servi, si sa, non debbono emulare i loro padroni, solo ossequiarli.
………………………………………………………….

Notiziario del Campo Antimperialista … 2 novembre 2005 …

………………………………………………………….
1. ADUNATE SS (SIONISTE SEDIZIOSE)

E’ bastata la scoperta dell’acqua calda (ovvero che la Repubblica Islamica iraniana non riconosce lo Stato di Israele e perora la piena liberazione della Palestina) per scatenare la fragorosa offensiva del P.U.A.S. (Partito Unico Americanista Sionista). Di quest’accozzaglia sionista Giuliano Ferrara e’ da tempo vate, guru e segretario generale. Inevitabili come uno tsunami le sue adunate (memorabile il fallimento del del 15-4-2002) per mettere in riga l’armata Brancaleone di tirapiedi, garzoni e scudieri dell’Impero —di cui Israele e’ per antonomasia il piu’ corsaro avamposto. La cosa sarebbe spassosa se non fosse terribilmente seria. La fiaccolata che si svolgera’ giovedi prossimo sotto l’ambasciata iraniana di Roma non e’ solo un gesto di deliberata ostilita’ verso l’Iran (una specie di ufficiosa dichiarazione di guerra visto che aderiscono tutti gli alti papaveri della politica, da AN fino ad esponenti di spicco del PRC). Essa nasce dal letame del fondamentalismo occidentalista che vaticina la guerra di civilta’ contro ogni popolo o nazione che non accettino di essere stritolati nell’Impero a stelle e striscie; serve a mobilitare l’opinione pubblica per schierarla nel fronte della guerra permanente e preventiva; serve infine a misurare il tasso di fedelta’ non solo dei politici, ma pure dei giornalisti, degli intellettuali, dei filosofi e finanche degli uscieri di Palazzo alla causa della crociata imperialista antislamica. Siamo giunti al punto che uno dei portavoce della comunita’ ebraica italiana, con odiosa tracotanza, si e’ permesso di affermare: .
Ci fosse un governo, non diciamo bolscevico, ma anche solo di larghe vedute, avrebbe proibito questa turpe adunata estremista. Avessimo un piu’ consistente movimento antimperialista esso avrebbe dovuto supplire alla latitanza delle istituzioni impedendola, magari prendendo questi brutti ceffi a calci nel sedere. E dato che hanno tanto a cuore la causa sionista, li si sarebbe potuti inviare coattivamente (non lo si fa ogni giorno con gli immigrati?) nell’agognata Israele, a combattere per le vie di Jenin o Ramallah.
Non contenti delle legnate che la Resistenza infligge loro in Iraq, questi predicatori dell’Apocalisse, teorizzano apertamente l’allargamento della guerra, investendo l’Iran e la Siria, dato che solo chi sopravvivera’ a questo genocidio accettera’ la loro democrazia. Ogni aggressore ha bisogno di un alibi, ogni guerra deve essere giustificata da nobili ragioni.
Nessun alibi fu tanto beffardo, ne’ ragione meno ignobile.
Le migliori, si fa per dire, penne del P.U.A.S., sono scattate a comando affermando che <.. occorre cacciare l'Iran dall'ONU, non essendo accettabile che un membro dell'ONU pretenda la distruzione di un altro membro della stessa organizzazione>. (A. Panebianco sul Corriere del 29 ottobre). Bene, atteniamoci per un istante a questo criterio giuridico formale. Esso dovrebbe essere applicato anzitutto ad Israele, che nel 1948 ha spazzato via dalle carte geografiche la Palestina araba, che continua imperterrito a violare decine di risoluzioni ONU. Ma dovrebbero essere espulsi dall’ONU sia gli USA che l’Unione Europea, che solo l’altro ieri hanno cancellato dalle mappe, in barba alla Carta dell’ONU, uno Stato di nome Jugoslavia. Do you remember Mister D’Alema? E senza allontanarsi troppo da Tehran, che dire del fatto che gli occupanti stanno di fatto smembrando l’Iraq? Chi espellera’ gli USA dalle Nazioni Unite, vista la loro costitutiva e costante politica d’aggressione, dato che alcuni strateghi vicini a Bush ogni giorno prospettano lo spappolamento del Medio Oriente per far nascere al loro posto una serie di staterelli fantoccio?
La forma sottende una sostanza. La sostanza si chiama imperialismo, un sistema globalizzato di sfruttamento e di soggiogamento dei popoli che se non ha mai tollerato rivolte, oggi non puo’ ammettere nemmeno stati nazionali sovrani, e per questo deve calpestare lo stesso diritto internazionale, nell’intento di riscriverne, col sangue delle genti, uno nuovo e imperiale.
Il cazzeggio assordante che in questi giorni vuole mettere sotto accusa l’Iran sciorina un altro poderoso argomento. (Amos Luzzatto, 31 ottobre). Senti chi parla!
Primo: Israele e’ l’esempio piu’ scandaloso di costruzione artificiale di un’entita’ statuale, sorta come frutto di una colonizzazione terroristica ai danni del nativo popolo palestinese. E’ un fatto acclarato (e condiviso da tutte le persone di buon senso, tanto per dirne una: dalla maggioranza dei cittadini europei) che esso e’ il piu’ pericoloso fattore di destabilizzazione degli equilibri mondiali.
Secondo: Israele e’, tra tutti gli stati moderni, quello che piu’ sfacciatamente ostenta i suoi fondamenti religiosi. Ci sbagliamo o i sionisti giustificano la loro occupazione genocida della Palestina in base alla promessa che Iahveh avrebbe fatto ad Isacco? E’ vero o non e’ vero che solo gli ebrei sono cittadini a pieno titolo di Israele mentre tutti gli altri sono paria? Che dire della sionistica che garantisce automaticamente, sulla base della sola fede religiosa, la cittadinanza israeliana ? E siccome Israele separa gli abitanti della Palestina in base a criteri confessionali, non e’ giocoforza uno stato confessionale-razzista di apartheid?
Il minimo che una persona ragionevole possa augurarsi e’ che un simile mostro (avamposto militare dell’imperialismo in Medio Oriente) sparisca dalle carte geografiche. Il che, beninteso, non significa affatto cancellare gli ebrei, ne’ restituire loro tutte le ingiustizie e le pene che da tanto tempo fanno patire al popolo palestinese. Come dire: esiste ancora nell’Occidente , senza rischiare di finire in prigione, il diritto di augurarsi che un giorno scompaiano dalla faccia della terra, Israele, gli USA e tutti gli stati che simboleggiano l’oppressione e la tirannia?
Ovvero chiediamo: visto che ci dicono esista da noi la liberta’ di pensiero, abbiamo ancora la facolta’ di condannare il sionismo come ideologia razzista?
E difronte alle adunate sediziose e guerrafondaie dei sionisti leccapiedi di Israele, ci si puo’ considerare amici deil Davide palestinese e nemici del Golia-Moloch israeliano? Oppure, anche se non ce lo dicono, siamo gia’ alle prese con la dittatura del Partito Unico Americanista Sionista (P.U.A.S.)?

………………………………………………………….
MESSAGGIO DEL CAMPO ANTIMPERIALISTA ALL’Ambasciata Iraniana IN ITALIA

Assisi, 1 novebre 2005

Vogliamo esprimere alle autorita’ della Repubblica Islamica dell’Iran,
e alle loro rappresentanze in Italia,

la nostra piu’ sincera solidarieta’ al vostro popolo
sottoposto in questi giorni a vergognosi e ipocriti attacchi da parte
della stampa e delle forze politiche di questo paese,
notoriamente asservite agli interessi USA e quindi israeliani.

Questa campagna serve a preparare l’opinione pubblica europea
in vista di un’eventuale aggressione all’Iran.

L’indomita Resistenza irachena mostra la via che ogni
popolo libero deve seguire per far fronte alle minaccie imperialiste.

Campo Antimperialista
Sezione italiana

………………………………………………………….
2. BERLUSCONI VA IN AMERICA, PRODI SI APPRESTA

Prima di partire per la Casa Bianca Berlusconi dichiara ai quattro venti che fece tutto il possibile per dissuadere Bush dal fare la guerra all’Iraq. In molti si sono chiesti le ragioni di questa esternazione , alcuni hanno irriso al doppiogiochismo del Cavaliere, altri sottolineato la disarmante ingenuita’ con la quale Berlusconi, affermando , ha demolito il paradigma stesso col quale da anni perora la presenza delle truppe italiane in Iraq. Noi crediamo invece che questa mossa abbia ben altro spessore e ben altre motivazioni. Essa non serviva solo al cavaliere per scrollarsi di dosso l’immagine del fido, zelante e patetico alleato di serie B. L’uscita e’ stata accuratamente pensata per distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica non solo dal pasticciaccio del Nigergate, ma pure per sviarla da due questioni scottanti, da due incidenti di percorso nelle relazioni USA-Italia. Il primo e’ proprio la questione Calipari, ora che la magistratura italiana e’ giunta alla conclusione che gli americani non solo hanno mentito sulla dinamica del fattaccio, ma pure che la pattuiglia statunitense ha sparato per uccidere (di qui un probabile mandato di cattura verso chi sparo’ a Calipari). Il secondo incidente, non meno serio, e’ il sequestro dell’Imam di Milano compiuto dalla CIA in flagrante violazione delle leggi italiane nonche’ internazionali. In questo caso non uno ma una decina sono i mandati di cattura emessi, ai danni di personale dell’Ambasciata americana in Italia, da parte della Procura Milanese. Berlusconi si e’ ben guardato dal chiedere conto a Bush questi due schiaffoni all’Italia –ne’ la stampa italiana si e’ peritata di premere su Berlusconi affinche’ ne’ parlasse al suo padrone. Nei tempi che furono gli USA porgevano almeno le loro scuse di circostanza, adesso nemmeno quelle, dato che alla Casa Bianca ritengono legittimo poter scorrazzare liberamente e impunemente in ogni dove (paesi alleati compresi), nonche’ insindacabaile la condotta dei loro giannizzeri, coperti o mascherati. Morale della favola: i tempi di Sigonella e dell’Achille Lauro sono solo uno sbiadito ricordo. Nessuna frase ad effetto puo’ nascondere che con Berlusconi al governo l’Italia ha perduto ogni parvenza di sovranita’. Ritornando dal suo viaggio Berlusconi puo’ dunque altrettanto candidamente affermare che . Bush puo’ invece dormire sonni tranquilli visto che Prodi, ossessionato all’idea di essere definito , ha subito ribattuto con una frase che e’ tutto un programma: .

La doppia verita’ del Berlsusca. Eccco quanto affermava mentre, dice lui, cercava di convincere il suo amico George:

“O le cose cambiano oppure sarà  necessario agire concretamente con tutti imezzi diplomatici o politici possibili e senza escludere l’opzione militare. Si puಠessere incauti per troppa fretta, ma anche se si passa all’azione troppo tardi” (Silvio Berlusconi, il Foglio, 10 settembre 2002)

“E’ necessaria e indispensabile una risposta per salvaguardare la comunità  internazionale dal pericolo costituito da un accumulo di armi di sterminio di massa da parte dell’Iraq”
(Silvio Berlusconi all’Onu, 13 settembre 2002)

“I no alla guerra senza se e senza ma non bastano a costruire la pace, perchà© c’ਠgià  il pericolo, quando si gioca con la preoccupazione della gente di fronte al rischio militare, di rendere più difficile la realizzazione di un obiettivo sacrosanto come disarmare l’Iraq” (Silvio Berlusconi al Senato, 19 febbraio 2003).

………………………………………………………….
3. BERINOTTI E L’USCITA DI LELLA

La presenza ossessiva di Bertinotti sui media piu’ disparati e’ a dir poco sconcertante. Pensavamo che dopo la volata tiratagli per le primarie (e vista la colossale trombata subita dall’inFausto —ha accanitamente voluto una competizione che si e’ risolta in un plebiscito per Prodi e che ha quindi spostato a destra tutto l’asse dell’Unione al punto che si riparla del partito Democratico) lo avrebbero oscurato per un po’. Manco per sogno! E’ sempre sulle prime pagine, rilasciando interviste a destra e a manca. Anzi, solo desso si tocca il fondo. Come si addice ad ogni telenovela politica degna di questo nome, doveva venir fuori anche Lella, la fisrt lady del PRC, ovvero sua moglie. Dobbiamo pero’ ringraziarla per la sua prima sortita. Ella, Lella, ha affermato: . (Corriere del 29 ottobre). Davvero interessante questa chicca. Non che non ci fosse chiaro che chi fece irrigidire Prodi causando la rottura con Bertinotti lo fece in vista dell’aggressione infame alla Jugoslavia —ovvero forgiare un governo che non si sarebbe sfrangiato con lo strappo di quella guerra. Tuttavia la frasetta sibillina della Lella implica un supplemento di verita’ che lascia aperti torbidi interrogativi. Non ritengono la Lella e suo marito che sia ora di dire la verita’ vera su quella sceneggiata? Perche mai se Bertinotti ha le prove non le mostra, almeno al suo partito? E’ sempre il tempo per dire la verita’. O no? Forse per poter saziare la propria egocentrica ambizione (Bertinotti non ha nascosto di voler diventare Presidente della Camera) egli deve fornire, ai burattinai che tirano gli occulti fili delle trame di Stato, un’altra prova di lealta’. Ovvero la capacita’ non solo di mentire, ma di mantenere sempre rispetto alle cosche istituzionali, un vincolo di mafiosa omerta’.

………………………………………………………….
4. SOSTENERE IL VENEZUELA ANTIMPERIALISTA!
Tour europeo di incontri con Pepete, sindaco di Guasdalito

Queste le tappe italiane (a causa del breve soggiorno in Italia non abbiamo potutto esaudire le richieste di altri comitati antimperialisti. Ce ne scusiamo).

Osimo (AN)=> sabato 5 novembre – Promuove L.U.P.O.

Perugia => lunedi 7 novembre
ore 12,00 Pepete sara’ ricevuto dal Consiglio Comunale di Perugia
ore 17,00, ASSEMBLEA POPOLARE presso la Sala della Vaccara
Promuovono Legittima Difesa e PdCI.

Lecce => martedi 8 novembre, ore 17,00 – Incontro pubblico presso aula FERRARI, UNIVERSITA’ PT. NAPOLI
promuove Collettivo Iqbal Masih e Dipartimento di SCIENZE SOCIALI e della COMUNICAZIONE UNIVERSITA’ di Lecce
Accolgono l’ospite:: per l’UNIVERSITA’, i prof. Marcello Strazzeri (Preside della facoltà  di scienze della formazione), Pietro fumarola, Eugenio Imbriani, Fabio De Nardis;
per la provincia, gli assessori, Luigi calo’ e Cosimo Durante;
Partecipano i sindaci di: Alessano ( L. Nicolardi), Leverano ) ( Cosimo Durante), Melpignano (S. Blasi) Parabita (A. Merico), San Cesario(R. Serra), Trepuzzi (C. Valzano), Zollino (F. Pellegrino).

Lucca => mercoledi 9 novembre – promuovono Legittima Difesa e ARCI

Catania e Gela => giovedi 10 e venerdi 11 novembre – Promuove Terra e Liberazione

Sassari => sabato 12 novembre – Promuovono SARDIGNA NATZIONE INDIPENDENTZIA – CONSURTA COMUNISTA SARDA -gazetinu BOGHE NATZIONALE -CAMPO ANTIMPERIALISTA SARDEGNA

………………………………………………………….
Scheda:

Guasdualito
Guasdualito ਠla seconda città  dello stato federale di Apure. Il comune si trova ad una sola mezzora di macchina dalla frontiera venezuelana. Questa vicinanza con la frontiera ha segnato negli anni la vita del comune e dei suoi abitanti. I paramilitari colombiani e la guerriglia si spostano liberamente attraverso la frontiera. I militari stazionati a Guasdualito, sono maggiormente impegnati con il contrabbando di benzina verso la Colombia in collaborazione con le bande paramilitari oltre confine, che con il pattugliamento e la messa in sicurezza della frontiera. Guasdualito, situata sul rio Apure, possiede un´economia tradizionalmente legata all´agricoltura e alla pesca. Tuttavia, il boom del petrolio ha lasciato anche qui il segno: il potenziale agricolo ਠstato in gran parte lasciato incolto, permettendo l´espansione del latifondismo, che ha spesso assunto la funzione di testa di ponte della narcomafia colombiana. Ciಠnonostante, Guasdualito rappresenta storicamente, con il , anche il centro del movimento contadino.

Chi ਠJos੠Alvarado
La militanza politica di Josà© Alvarado, nato il 26 febbraio 1966, inizia con il movimento contadino di Guasdualito. Il suo impegno politico prosegue poi con il partito di sinistra (PPT, Patria Per Tutti), che ha sostenuto la candidatura al governo di Hugo Chávez. Nonostante la sua lealtà  nei confronti di Chávez, il PPT si comportಠnel suo rapporto con il popolo come un partito tradizionale. Dopo le elezioni, il partito ha accantonato il lavoro quotidiano per il miglioramento sociale delle classi povere, preferendo muoversi all´interno del cerchio delle vecchie classi politiche. Tale continuità  con la vecchia politica ha portato Josà© Alvarado, che grazie al suo legame con il movimento sociale godeva di una grande popolarità , a dividersi dal PPT. Nell´autunno 2004, insieme al Movimento di Basi Popolari (MBP), Alvarado si candida a sindaco della città  e vince le elezioni con una decisa maggioranza di voti. Il suo slogan elettorale: . Da allora egli cerca con i suoi compagni, in gran parte giovani tra i 15 e i 30 anni, di realizzare a Guasdualito una nuova forma di democrazia diretta, in modo da potere essere un esempio di per tutto il Venezuela.

Topic
Archive