Pubblichiamo
il Comunicato del Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (DHKC)
In Belgio, un procuratore
federale fa a pezzi i principi del diritto per addolcire un regime fascista!
Il credo dell’imperialismo americano che si manifesta tramite le sue azioni nel
campo di Guantanamo, tramite le sue ” leggi anti-terroristiche” e la sua
politica di occupazione coloniale, ha trovato un nuovo adepto: il procuratore
federale che si incarica del “processo al DHKP-C” in Belgio. Al
tribunale di Bruges, per cinque giorni, cioਠper tutto il processo, il
procuratore Johan Delmulle ha fatto a pezzi tutti i fondamenti del codice
penale. Nel suo atto di accusa non si ritrova la più piccola briciola dei
principi del diritto. Solo traspare il suo accanimento a volere vendicarsi e
perseguitare dei dissidenti politici. In ogni caso, la mentalità che distingue
la sua requisitoria ਠquella di un’ostilità selvaggia verso i rivoluzionari e
di un’amicizia senza dubbi per il fascismo. La sua concezione del crimine e
del castigo ਠdefinita da questi due sentimenti.
Il procuratore federale ha richiesto, per le 11 persone imputate, il massimo
della pena, fino a dieci anni di prigione. Agendo cosଠsembra ignorare uno dei
principi fondamentali del diritto, quello della proporzionalità del castigo
rispetto al crimine. Perchà©, ad oggi, ci si chiede ancora di quali crimini
concreti questo procuratore accusa gli imputati. In ogni caso, nella sua
requisitoria, non si parla una sola volta di crimini malgrado le richieste di
anni di prigione.
Ma allora, quali sono i fatti riprovevoli che lo motivano ad incriminare il
DHKP-C?
In seguito ad una brillante inchiesta meticolosa ed approfondita, il
procuratore federale ਠcaduto su una storia di “lancio di bottiglie
Molotov che datano del 1991!” Che queste bottiglie Molotov che sarebbero
state lanciate 15 anni fa non abbia alcun legame con gli imputati o col DHKP-C
non lo preoccupa. Anche se questo lancio di bottiglie Molotov fosse imputabile
agli imputati, il procuratore federale sa per certo bene che questo atto ਠun
argomento molto labile per richiedere degli anni di prigione. In realtà cerca
con demagogia di imporre al tribunale il seguente ragionamento: “Il DHKP- à¨
un’organizzazione di guerra. Che importa se gli imputati non hanno commesso
di attentati qui. La loro organizzazione lo fa in Turchia. Di conseguenza,
bisogna punirli per gli atti che commettono o che rischiano di commettere in
Turchia…”
Il procuratore continua ad assassinare il diritto. Dice in particolare:
“Si sono ritrovati una parte degli archivi dell’organizzazione a Knokke. Questa
scoperta indica che si tratta della centrale operativa dell’organizzazione. Ed
in quanto centrale operativa, tutti quelli che sono stati fermati lଠpossono
essere soltanto membri del comitato centrale.”
In men che non si dica, ha trasformato la maggioranza degli imputati in membri
del “comitato centrale” e li ha ritenuti responsabili e punibili di
tutto e per tutto ciಠche l’organizzazione ha fatto nel mondo intero (tale à¨,
esattamente lo stato d’animo del procuratore) !
Infine, vedendo che la finzione che ha lui stesso inventato non permetteva
giuridicamente di condannare gli imputati, si ਠispirato alla” dottrina di
guerra preventiva” cosଠcara all’imperialismo americano:
“Dobbiamo punire questi imputati con il massimo della pena. Ciಠservirà
di esempio per tutti quelli che vorrebbe fare del nostro paese un rifugio ed
una base per il terrorismo. D’altra parte, se si mantengono gli imputati in
libertà , potrebbero commettere a Bruxelles attentati dello stesso ordine degli
attentati perpetrati nella metropolitana di Londra. Per questo occorre fin
d’ora prendere le nostre precauzioni e dare una pena che servirà di
esempio…”
Nessuno giurista degno di questo nome non puಠprendere sul serio queste
proposte in nome del diritto. Perchà© queste tesi non hanno il minimo legame col
diritto borghese che ਠil frutto di secoli di progresso dell’umanità . Il mondo
conosce la mentalità del procuratore Delmulle attraverso i roghi
dell’inquisizione che servirono a castigare degli eventuali
“sospetti” per terrorizzare la folla. Il mondo conosce questa
mentalità attraverso la rappresaglia nazista contro la popolazione che seguiva
un attacco della Resistenza o le punizioni collettive che imponevano nei loro
campi quando anche un singolo detenuto disubbidiva. A quale sinistro esempio
della storia questo procuratore si sente più vicino?
Il procuratore federale tratta gli imputati da “criminali potenziali”
senza portare prove concrete. Dice: “prima che domani commettano
attentati, bisogna punirli oggi.” C’ਠla minima traccia del diritto in questa
mentalità ? Non vale la pena di cercare: il diritto, per lui, non esiste.
Verosimilmente, il procuratore federale deve aver fatto dei corsi negli Stati
Uniti. Difatti, le leggi che l’imperialismo USA ha adottato in seguito agli
attentati dell’11 settembre rivelano la stessa mentalità . Secondo la
legislazione “antiterroristica” americana il semplice sospetto puà²
valere anni di prigione. Il procuratore federale belga avrebbe potuto, nella
stessa prospettiva, richiedere la reclusione perpetua perchà© gli imputati
potrebbero forse, eventualmente, un giorno, commettere un reato! Non si sa mai!
Se questo processo fosse stato un esame di diritto, il procuratore federale si
sarebbe fatto bocciare come un asino. In compenso, siccome ha applicato alla
lettera la “strategia americana di lotta contro il terrorismo”, puà²
sperare essere applaudito dai suoi mentori della Casa Bianca!
Il procuratore federale definisce il DHKP-C a volte come un’organizzazione
terroristica, altre come un’organizzazione criminale. Per accusarci di
terrorismo era necessario che la nostra organizzazione avesse commesso qualche
atto “terroristico” in Belgio. Il problema ਠche tale atto non c’à¨.
Per di più, quando avvenne la perquisizione di Knokke, non esisteva ancora in
Belgio una “legge anti-terroristica”. Temendo di non potere arrivare
all’accusa di organizzazione terroristica, il procuratore federale gioca
disperatamente il suo estremo jolly: l’accusa di organizzazione criminale.
Tuttavia, affinchà© questa accusa sia valida, occorre che gli atti imputati al
DHKP-C siano stati commessi con un “interesse personale”. Il procuratore
non dispone di prove nemmeno in questo caso.
Dato che per il procuratore federale i criteri giuridici non hanno importanza,
occupa la sua poltrona di pubblico ministero all’unico scopo di rifilare
condanne. Nella sua requisitoria, si trovano le accuse più strambe ma non
importa, basta che la corte abbocchi!
Questo processo contro la nostra organizzazione ha inoltre suscitato un enorme
interesse tra la stampa borghese del nostro paese. L’eventualità che “i
militanti del DHKP-C possano essere puniti” ha messo letteralmente
l’acquolina in bocca ai magnati della stampa e ai mafiosi della rete Susurluk.
Tuttavia, per questi media, le farneticazioni del procuratore belga non sono
bastate. Dovevano anche loro metterci qualcosa.
Non hanno perso l’occasione per calunniarci a titoli cubitali sul nostro
preteso rapporto col “traffico di eroina”. Ora perfino il procuratore
federale che ha aperto esplicitamente una crociata contro la nostra
organizzazione non ha avanzato accuse del genere. In questo processo la nostra
organizzazione non ਠaccusata di dedicarsi a questo genere di traffico da
nessuna parte. Ogni insinuazione di questo tipo ਠdel resto senza fondamento.
Una delle cose più perspicaci del procuratore federale Johan Delmulle à¨
probabilmente quella di avere scoperto la tesi “la Turchia à¨
cambiata.” Si permette anche di darci lezione sul modo di lottare in
Turchia nel rispetto della democrazia e si sforza di addolcire il fascismo
dello stato turco nonostante le decine di rapporti che descrivono la crudele
“realtà attuale della Turchia” che sono stati consegnati alla corte.
Da questi rapporti cola sangue: le loro pagine sono piene di racconti di
torture, di massacri, di atrocità di ogni genere commesse nelle prigioni, di
incendi di villaggi, di esecuzioni extragiudiziali, di persecuzioni e di
censure. Malgrado tutte le prove inconfutabili portate dalla difesa sul
terrorismo di stato, il procuratore si ਠostinato a ripetere il solito
ritornello del “cambiamento” della Turchia. Mentre il procuratore ci presentava
un quadro roseo della situazione in Turchia, l’avvocato di parte civile che
rappresenta lo stato turco non ha potuto confutare la realtà . Ascoltiamo le sue
confessioni: “In effetti questo genere di cose ਠavvenuto in Turchia.
C’era la tortura ad una certa epoca. Ma la Turchia aveva delle ragioni
per agire cosà¬.” L’avvocato che ਠal soldo della Turchia ha dovuto
cosଠriconoscere le pratiche della contro-guerriglia. Tuttavia, giustifica la
tortura e ne legittima il futuro ricorso in caso di necessità . A voi giudicare
le pratiche di questo regime che il procuratore federale tenta di riabilitare!
Si puಠcomprendere l’avvocato della parte civile che prende soldi dello stato
turco per fare l’apologia del regime. Non ਠchiaro, invece, quali siano le vere
motivazioni di un procuratore federale che non ha nessuno legame diretto coi
fatti citati nel processo.
Durante questo processo tutti i principi elementari della presunzione di
innocenza, del rigore e dell’obiettività giuridica sono stati gettati al vento.
L’arbitrarietà ha raggiunto proporzioni teatrali.
Cosଠlo stato fascista turco afferma che il Belgio si fa “ombrello del
terrorismo.” Il procuratore federale prende questo discorso alla lettera e
richiede delle pene colossali esemplari “per mostrare che il Belgio non à¨
il rifugio del terrorismo.” Il diritto applicato in Belgio eseguirà i
desiderata del regime fascista di Ankara? In ogni caso, questo ਠciಠche si
augura il procuratore federale.
Le nostre opinioni e le nostre prese di posizione sono chiare e precise. Non
nascondiamo niente di ciಠche sosteniamo o ricusiamo. Abbiamo chiaramente e
molte volte detto ciಠche pensavamo degli atti violenti che hanno come
bersaglio la popolazione come gli attentati della metropolitana di Londra. E’
per questo che pensiamo che sarebbe inutile ritornare su questo argomento in
questa sede. Cosଠcome sarebbe inutile rispondere a tutte le teorie demagogiche
del procuratore federale. La domanda che importa ਠoggi quella che riguarda
l’applicazione o no del diritto da parte degli organi giudiziari belgi.
Punire delle persone per dare l’esempio senza basarsi sulla minima prova di
reato, incriminare un ufficio stampa che funziona in rispetto della legge belga
ed agire secondo l’arbitrarietà , ਠproprio dei regimi fascisti.
Se esiste ancora una democrazia borghese in Belgio e se il diritto che emana
dei fondamenti democratici dello stato belga ਠancora di applicazione, non ci
puಠessere spazio per una requisitoria simile n੠per un procuratore ad un posto
simile. E’ il diritto borghese o le leggi di Guantanamo che trionferanno in
Belgio? Lo vedremo presto.
DEVRIMCI HALK KURTULUS CEPHESI – Fronte rivoluzionario di liberazione
del popolo
1 febbraio 2006