SOLIDARIETA’ CON “A MANCA PRO S’INDIPENTZIA”
Marco Peltz, Marco Delussu, Emanuela Sanna, Pierfranco Devias, Bobore Sechi, Roberto Loi, Massimiliano Nappi, Alessandro Sconamilla e Stefania Bonu continuano a pagare agli occhi dello stato italiano per la loro unica colpa: essere indipendentisti e comunisti.
L’11 Luglio 2006, l’apparato repressivo italiano, con la famigerata operazione “Arcadia”, ha incarcerato 10 militanti indipendentisti e indagato altri 44, accusandoli di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis). L’accusa sta cercando di attribuire ai compagni la responsabilità di una cinquantina di azioni, rivendicate dalle sigle OIR e NPC, esclusivamente sulla base di frasi dubbie e sconnesse, estrapolate e decontestualizzate in anni di intercettazioni ambientali, forzatamente ricucite per giustificare l’azione repressiva.
In realtà gli arrestati e gli inquisiti sono totalmente estranei ai reati contestati. Si cerca di processare il loro impegno e la loro militanza politica in una organizzazione, a Manca Pro s’Indipendentzia, che da anni si batte per la liberazione e l’autodeterminazione del popolo lavoratore sardo e per il socialismo, facendolo risolutamente e pubblicamente nella scuola, fra i lavoratori, con i disoccupati.
A TUTT’OGGI: Il P.M. titolare dell’inchiesta non ha ancora depositato i nastri contenenti le intercettazioni sulla base delle quali i nostri militanti sono incarcerati e questo nonostante il G.I.P. abbia concesso da tempo il nulla-osta!
A quattro mesi dagli arresti gli avvocati della difesa non hanno potuto ancora ascoltare tali nastri.
A TUTT’OGGI: ancora nessuna risposta ਠstata data alle numerose interrogazioni parlamentari depositate presso i due rami del parlamento italiano tendenti a chiarire per quale motivo gli avvocato della difesa non abbiano ancora potuto ascoltare i nastri con le intercettazioni e quale ruolo abbia avuto il SISDE (servizio segreto civile) in tutta questa vicenda.
A TUTT’OGGI: Ivano, Antonella e Pauleddu sono ancora deportati nelle carceri di Palermo, S.M. Capua Vetere (CE) e Palmi (RC), sottratti alla solidarietà di parenti, amici e compagni (per una visita sono necessari in media 4 giorni tra viaggio di andata e di ritorno!) e privati della possibilità di poter fruire di qualsiasi assistenza legale.
A TUTT’OGGI: decine, centinaia di persone in Sardegna, comunisti, anarchici, indipendentisti, sindacalisti di base, ecc. sono iscritti nel registro degli indagati per violazione dell’art. 270 bis, alcuni di loro da parecchi mesi, se non anni, senza che alcuna prova nei loro confronti sia mai stata prodotta in un tribunale dello stato italiano.
CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DELLE OPINIONI POLITICHE E PER L’IMMEDIATA LIBERAZIONE DEI COMPAGNI INCARCERATI