Di Piero Bernocchi
In effetti a Roberto Mapelli andà², si fa per dire, relativamente bene, come a tutti i primi arrivati, prima dell’ondata successiva all’uccisione di Carlo. Ma anche la sua testimonianza – apparsa oggi su Liberazione e che io non conoscevo o che finora, forse, non aveva mai fatto in pubblico, magari per quel pudore che si ha a dover dire di essere stati torturati/e o seviziati in qualsiasi forma – serve a completare il quadro di quello che accadde a Bolzaneto. Avrei solo da aggiungere che Roberto se la prende con Veltroni (giustamente) ma dimentica Bertinotti e tanti dirigenti del PRC, del PdCI e dei Verdi che io ritengo almeno altrettanto gravemente responsabili della cancellazione, nei due anni di governo del centro sinistra, delle torture a Bolzaneto e addirittura della promozione di De Gennaro, principale responsabile “operativo” delle violenze a Genova. Altro che commissione di inchiesta!! C’era quanto meno da introdurre in una settimana il reato di tortura, con pene di decine di anni, tenendo accesi i riflettori su Bolzaneto; il resto, incredibilmente, lo avrebbero fatto i magistrati e oggi questi e , purtroppo, anche queste (come ad Abu Ghraib anche varie donne hanno goduto a torturare) bastardi/e torturatori/trici avrebbero potuto essere messi/e in galera per decenni come meritano (altro che non punire!! questa ਠgente che farebbe come in Argentina, paro paro, ci butterebbero in mare dagli aerei); e poi ci sono le migliaia che sapevano, che hanno visto e hanno taciuto. E oggi mi tocca leggere addirittura l’intervista su Repubblica di Amato (non il Berty o il dolce Veltroni o il giulivo Pecoraro o l’ultra-falceemartello Diliberto) che dice che i politici hanno fatto finta di non vedere in questi anni e non hanno denunciato la tortura di Bolzaneto, per ingraziarsi le forze dell’ordine o perchਠne hanno paura; e non l’hanno detto quei leader del PRC, del PdCi o Verdi che su Genova e su quel disgraziato e sfortunato e massacrato movimento hanno costruito le proprie (effimere, oggi sono alla frutta non a caso, visto che neanche le ferite più profonde di quell’esperienza hanno voluto/saputo provare a cicatrizzare) fortune elettorali e politiche. Da quell’altissimo scranno che tanto ha voluto, Bertinotti avrebbe dovuto tuonare ogni giorno fino a quando gli apparati statali non avessero ammesso l’orrenda realtà : per la prima volta nel dopoguerra in Italia, un migliaio di delinquenti in divisa ha effettuato torture (o ha lasciato torturare) di massa, su centinaia di poveri/e disgraziati/e colpevoli di niente, e rilasciati poi, umiliati e distrutti nel fisico e nell’animo. E non c’era la guerra civile, non c’era Al Qaeda, non c’era niente, solo manifestazioni che a petto di quelle degli anni ’70 erano passaggiate innocue. E invece silenzio tombale: e oggi devono essere i D’Avanzo a richiamare all’ordine i nostri sinistri di governo, ricordando loro che i torturatori non faranno manco un giorno di galera e resteranno in divisa, mentre i nostri compagni fiorentini si sono beccati 7 anni di galera per “resistenza” in una manifestazione contro la guerra e a Genova c’ਠchi si ਠpreso 11 anni per aver rotto un po’ di vetrine. Vergogna massima su di voi!!. Ne avete combinate tante questi due anni, una peggio dell’altra. Ma questa vi accompagnerà fino alla tomba come una nera impronta indelebile, l’ignominia di aver finto di dimenticare le torture, lasciando che torme di nazisti (avete presente il boia medico torturatore, il Menghele dei nostri giorni?) continuassero a impestare le “forze del disordine”, le caserme, i commissariati, le carceri, le strade.
Piero Bernocchi