1. Informiamo l’opinione pubblica nazionale ed internazionale che all’alba del 7 marzo ਠstato assassinato da infiltrati dall’esercito, insieme alla sua compagna, il Comandante e membro del Segretariato Iván Ràos. Con un gesto che riflette il degrado della guerra, gli assassini hanno tagliato la mano destra del Comandante per presentarla come trofeo e prova della loro azione al colonnello della VIII Brigata dell’esercito, quale macabra esigenza dei comandi militari colombiani imparentati con la motosega. Per coprire questo codardo e vile assassinio, il Procuratore Generale Mario Iguarán, con impudico cinismo, pretende di collegarlo ad un atto di legittima difesa.
2. Rendiamo un sentito tributo al Comandante guerrigliero sventolando la bandiera del socialismo bolivariano. I nostri non muoiono al momento del loro decesso, giacchà© continuano a vivere nel progetto politico e sociale delle FARC e nell’anelito di pace e dignità del popolo. Iván Ràos era entrato nel V Fronte nella regione dell’Urabá negli anni ’80. Ha trascorso la sua vita guerrigliera forgiando coscienze ed organizzando il popolo; nel 2000 aveva fatto parte, con capacità ed all’altezza del compito, della Commissione Tematica dei dialoghi nel Caguán, e dal novembre 2003 era diventato membro del Segretariato delle FARC, rimpiazzando l’indimenticabile Efraàn Guzmán. Coerente col suo giuramento, Iván Ràos ha dato la vita per la causa dei poveri.
3. Condanniamo l’accanimento del presidente della Colombia e dei comandi militari sui cadaveri dei loro avversari abbattuti. A Iván Ràos hanno tagliato una mano, e Raúl Reyes ਠstato insultato da morto, durante il Vertice di Rào a Santo Domingo, dal presidente che adesso non vuole consegnare i suoi resti funebri. La viltà dello Stato rende più grande la nobiltà dei nostri. Hanno paura addirittura dei cadaveri dei guerriglieri bolivariani del secolo XXI, i quali sentono come proprie le lotte dei popoli del continente che fanno parte dell’eroica resistenza contro la spoliazione neoliberale della Nostra America, e che non muoiono perchà© continuano a sognare insieme ai loro compagni ed al popolo la Nuova Colombia, la Patria Grande ed il Socialismo.
4. La guerra che conduciamo ਠgiusta perch੠ਠcontro l’oppressione, per la vita, la pace, la sovranità popolare e la giustizia sociale. Non importano i milioni e milioni di dollari che il governo degli Stati Uniti elargisce a quello colombiano per finanziare la guerra, se siamo decisi a trionfare.
5. Informiamo il nostro popolo e la comunità internazionale che il Comandante Mauricio Jaramillo ਠstato designato come nuovo membro del Segretariato delle FARC.
“…Cosa sarebbe la vita senza l’esplosione del tuono della resistenza nelle nostre mani ed il fuoco della Patria Grande nelle cartucciere…”
Vinceremo!
Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-Esercito del Popolo
Montagne della Colombia, 8 marzo 2008