Firmiamo l’appello dei compagni americani come primo passo per una vasta e unitaria mobilitazione
Già nel mese di luglio il movimento statunitense scenderà in piazza. Seguiamo il loro esempio.
LA NOSTRA PROPOSTA E’ QUELLA DI ORGANIZZARE UN PRIMO PRESIDIO ENTRO LA FINE DI LUGLIO SOTTO L’AMBASCIATA IRANIANA A ROMA.
PER COSTRUIRE ASSIEME UNA VASTA MOBILITAZIONE CONTRO LA PROSSIMA GUERRA CONTATTACI: stopguerrairan@fastwebmail.it
STOP WAR ON IRAN
Mobilitiamoci ORA per fermare la guerra all’Iran!
” Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi avremo bisogno del vostro aiuto per organizzare e mobilitare un movimento popolare contro un’altra guerra illegale statunitense, basata su altre menzogne riguardo ad “armi di distruzione di massa”.
La minaccia effettiva di un tale attacco ਠstata resa evidente la scorsa settimana, quando il primo ministro israeliano Ehud Olmert, rivolgendosi a una commissione dell’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee) a Washington DC, ha dichiarato che il programma nucleare iraniano va fermato “con ogni mezzo possibile”. Democratici e repubblicani sembrarono uniti nell’esprimere sostegno incondizionato a questa posizione, presentando lo sviluppo – assolutamente legale – di energia nucleare da parte dell’Iran come una grave minaccia alla “pace mondiale”.
Questa minaccia ben coordinata ਠsalita di livello dopo che Olmert ਠtornato in Israele dai suoi incontri statunitensi. A poche ore dal suo rientro, il vicepremier Shaul Mofaz ha definito la guerra contro l’Iran “inevitabile”. Il primo ministro Olmert ha poi soffiato sul fuoco, facendo eco a Bush nel dichiarare che “tutte le opzioni, compresa quella militare, devono restare sul tavolo”. Il viaggio di Bush attraverso le capitali europee ਠstato impostato sulla stessa linea minacciosa contro l’Iran.
Nel frattempo, il 28 maggio Asia Times Online ha scritto che l’amministrazione Bush sta pianificando di lanciare un attacco areo contro l’Iran nei prossimi due mesi. Secondo l’articolo, due importanti senatori informati sull’attacco, Dianne Feinstein, democratica della California e Richard Lugar, repubblicano dell’Indiana, intendono dichiarare pubblicamente la loro opposizione all’attacco, ma l’articolo previsto sul New York Times non ਠancora uscito.
Anche l’ex ministro degli Esteri tedesco, Joschka Fischer, il primo giugno ha avvertito il quotidiano israeliano Haaretz che Bush e Olmert sembrano aver preventivato di porre fine al programma nucleare iraniano “con mezzi militari piuttosto che diplomatici”.
L’unica possibile opposizione alla crescente minaccia di una nuova guerra puಠvenire dalla popolazione, non dai politici. E’ essenziale che prendiamo sul serio questa minaccia e cominciamo a mobilitarci ora.
Stop War On Iran ਠstata la prima campagna popolare internazionale lanciata per opporsi alle intenzioni guerresche dell’amministrazione Bush. Dal suo lancio in 2005, ha generato più di mezzo milione di petizioni inviate a politici eletti e media. Abbiamo tenuto incontri in giro per gli Stati Uniti e portato i nostri manifesti e i nostri scritti a dozzine di raduni antiguerra locali e nazionali.
Ma ਠchiaro che dobbiamo fare di più. In questo momento il movimento popolare non puಠrimanere in silenzio. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, dobbiamo fare tutto ciಠche possiamo per mobilitarci per fermare un’altra guerra criminale per il petrolio. Abbiamo bisogno del vostro aiuto – per favore firmate la petizione che trovate qui