Solidarietà con gli immigrati Tamil arrestati
Mentre preparavamo questo Notiziario ਠgiunta la notizia dell’ennesima infornata. Arrestati 33 cittadini di nazionalità tamil provenienti dallo Sri Lanka. Accusa: “Gestivano con metodi estorsivi la rete italiana di finanziamento del gruppo terroristico delle Tigri Tamil”. Da circa 25 anni la minoranza tamil lotta in Sri Lanka, armi un pugno, per la propria autodeterminazione. Delle diverse organizzazioni guerrigliere tamil la più grande e la più temibile ਠquella delle Tigri per la Liberazione del Tamil Eelam (LTTE), guidata dal leggendario Velupillai Prabhakaran.
A causa della guerra civile in atto in Sri Lanka e dei pogrom subiti da parte delle autorità e degli sciovinisti cingalesi, centiniaia di migliaia di cittadini sono dovuti fuggire dalle zone natie, molti di questi sono emigrati all’estero.
Da tempo gli sceriffi americani hanno inserito le Tigri nella lista nera dei gruppi terroristici, rubricandola come la “più pericolosa delle organizzazioni terroristiche mondiali”. A quanto ci risulta l’ondata di arresti appena compiuta ਠla prima in assoluto fuori dallo Sri Lanka. Forti comunità tamil esistono in Australia, in Canada, e in diversi paesi europei. Dappertutto gli emigranti, com’e’ giusto che sia, aiutano come possono, non solo i loro parenti (che vivono in condizioni di agghiacciante povertà ) ma pure i diversi movimenti politici patriottici, tra questi le Tigri.
Abbiamo un’ennesima prova di come ਠstato sbudellato lo Stato di diritto dopo il 2001. L’Impero non solo stila la lista dei movimenti ostili bollandoli come terroristi (tra questi, com’ਠnoto, tutti movimenti di liberazione palestinese, quelli libanesi, iracheni, afgani, colombiani e quant’altri mai), ma intima a tutti i suoi alleati di dargli la caccia e di adeguare la legislazione allo scopo di rendere questa caccia irresistibile.
Questi ultimi arresti sono esemplari: la sola “colpa” degli inquisiti (ammesso che sia provata) sarebbe che hanno fatto collette per sostenere i loro connazionali combattenti. Altro che asilo politico! Altro che libertà ! Il neo-diritto imperiale, di cui l’Italia, come satrapia, si dimostra prima della classe, non tollera nemici, non ammette deroghe. Chiunque osi sostenere, anche indirettamente, un movimento di liberazione che per una qualsiasi ragione gli americani considerano terrorista, va in galera. Punto e basta.
Mentre esprimiamo solidarietà agli immigrati arrestati, vorremmo anche esprimere il nostro sdegno verso gli organismi inquirenti italiani (il cui eccesso di zelo verso CIA, FBI, NSA ecc. ecc. ਠa dir poco vergognoso) nonchà© verso il Ministro degli Interni il quale, senza forse neanche saper identificare lo Sri Lanka sulla carta geografica, ha subito espresso il “…più vivo apprezzamento al capo della Polizia Antonio Manganelli”.
L’ultima ma non meno importante riflessione vogliamo infine farla sulle dichiarazioni del signor Cantelmo, il Procuratore di Napoli che ha pilotato questa mostruosa inchiesta. Polemizzando col recente emendamento del governo che implica una forte limitazione dell’abuso di intercettare, Cantelmo sottolineato: “Senza le intercettazioni il risultato che abbiamo ottenuto oggi non avremmo mai potuto raggiungerlo e quindi credo che sottrarre agli inquirenti uno strumento cosଠessenziale sarebbe insensato”. (corriere della Sera del 19 giugno).
Con buona pace dei forcaioli di sinistra, in barba ai Travagio e ai Grillo che gridano allo scandalo, vorremmo dire che qui, il solo scandalo ਠche l’Italia ਠun paese di intercettati, in cui una flottiglia di intercettatori spiano centinaia di migliaia di cittadini, con e senza mandato della Magistratura. Vorremmo dire viva Berlusconi, ma non possiamo, visto che dal suo provvedimento sono escluse le inchieste non solo di mafia ma anche di terrorismo internazionale (e quindi tutte le inchieste, spesso manipolate, sui movimenti di Resistenza antimperialisti).