Thailandia Il 28 novembre scorso, “La Thailandia verso la guerra civile?”, commentavamo dei disordini che paralizzarono la Thailandia, inscenati dai “Gialli”, ovvero dal monarchico e reazionario PAD (Alleanza Democratica del Popolo). I “Gialli”, notoriamente sostenuti dal Re, dalla vecchia consorteria di feudatari e anzitutto dai corrotti vertici dell’Esercito, chiedevano le dimissioni del primo ministro, Samak Sundaravej, colpevole non solo di aver vinto le elezioni grazie ai voti della povera gente ma di essere seguace di Thaksin Shinawatra, il leader populista destituito dai militari con un colpo di Stato il 19 settembre del 2006, con contestuale scioglimento del suo partito, il Thai Rak Thai. Alla fine i “Gialli” …
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